Il mercato immobiliare di Milano sta vivendo un’importante inversione di tendenza.
Sempre più proprietari stanno optando per il canone concordato rispetto agli affitti brevi, spinti da nuovi vantaggi fiscali e dalle maggiori regolamentazioni sugli affitti brevi.
Secondo Unioncasa, il canone concordato è passato dall’1% al 20% delle locazioni a Milano in un anno.
Questo cambio di rotta si deve principalmente alla maggiore convenienza fiscale: il canone concordato prevede agevolazioni significative, come riduzioni su Imu, Irpef e imposta di registro, oltre a una cedolare secca del 10%, molto più bassa rispetto al 21% o 26% degli affitti brevi.
Gli affitti brevi, sebbene ancora redditizi, sono penalizzati da nuove norme burocratiche, imposte più alte e possibili restrizioni future. Inoltre, la crescente offerta di appartamenti per affitti turistici sta superando la domanda, riducendo i margini di guadagno.
In questo scenario, il canone concordato sta emergendo come una soluzione stabile e conveniente per i proprietari, che stanno progressivamente lasciando gli affitti brevi a favore di contratti a medio-lungo termine.
Ciò ha anche permesso di rimettere sul mercato immobili che erano stati chiusi per lungo tempo, aumentando l’offerta sul mercato.
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