Più energie rinnovabili, e più fotovoltaico per tutti. Sono queste in buona sostanza le motivazioni dietro il Reddito Energetico Nazionale, un nuovo incentivo che sta per partire, erogato direttamente dal GSE.
I nuclei familiari con reddito ISEE inferiore a 15.000 euro potranno richiedere il nuovo incentivo, per installare un impianto fotovoltaico gratis, o quasi gratis. Le famiglie potranno quindi utilizzare l’autoconsumo il più possibile, ma ogni eccedenza sarà a disposizione del GSE per 20 anni, che utilizzerà l’equivalente in denaro per per rifinanziare il Fondo Nazionale Reddito Energetico. Per lo stesso motivo per chi avrà un impianto non sarà disponibile nemmeno lo scambio sul posto, e non sarà permessa l’installazione di batterie di accumulo energetico.
Gli impianti dovranno essere da non meno di 2 kW di potenza nominale, e non più di 6 kW, su unità immobiliari residenziali, di cui il richiedente abbia un titolo. Lo stesso soggetto dovrà anche essere intestatario del contratto di fornitura di energia a cui l’impianto verrà collegato. Escluse le case di pregio.
Il GSE ha messo a disposizione una mappa degli installatori autorizzati, che nel momento in cui scriviamo sono 788 su tutto il territorio. Chi ha reddito basso potrebbe non avere capitali da investire, ed infatti le famiglie non dovranno anticipare nulla. Il contributo verrà erogato dal GSE direttamente agli installatori, con una quota fissa di 2.000 euro, e poi 1.500 euro per ogni kW di potenza. L’impianto minimo da 2 kW quindi sarebbe idoneo per 5.000 euro, mentre il massimo da 6 kW per 11.000 euro.
Potenzialmente ci sono gli estremi per realizzare impianti completamente gratuiti per il cittadino, a meno che non parta la solita corsa ai rialzi dei prezzi, per gonfiare le fatture e intascarsi i contributi statali.
I fondi a disposizione per il progetto ammontano a 200 milioni di euro, di cui 100 milioni per il 2024, e 100 milioni per il 2025. Tuttavia c’è un vincolo territoriale, e ogni anno 80 milioni sono destinati alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Alle altre regioni e province autonome restano 20 milioni.
La piattaforma online aprirà alle ore 12.00 del 5 luglio 2024 e rimarrà aperta fino al 31 dicembre 2024, e vi si potrà accedere dal portale del GSE, nell’area clienti. Le domande verranno gestite in ordine di presentazione, senza quindi altro genere di priorità. In caso di esaurimento fondi il bando potrebbe chiudere anticipatamente, e verrebbe riaperto solo se, per effetto di rinunce, si raggiunga un fondo residuo di almeno 5 milioni di euro.
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