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Nella giornata di ieri la scena politica molisana ha dato vita ad un duro botta e risposta a suon di comunicati stampa tra Micaela Fanelli ed il Presidente della Regione Francesco Roberti. La materia del contendere la Zes ed i fondi Ue alle imprese.
Il primo comunicato stampa giunto in redazione è stato quello della consigliera regionale del PD:

” Nessuno in Molise si occupa delle politiche di sviluppo. Neanche in campagna elettorale! Se qualcuno se ne stesse occupando, si sarebbe accorto delle due questioni enormi e fortemente negative per noi.

La prima, la bufala della ZES.

La seconda, la matematica perdita di oltre 100 milioni di euro dei Fondi europei della nuova programmazione.

Ma la nostra classe dirigente di centrodestra è troppo impegnata su “non-si-sa-che-cosa” per accorgersi delle enormità negative che stanno succedendo!
Spiego.

Sul primo punto, l’approvazione del cosiddetto decreto coesione (il dl 60/24) del Ministro Fitto ha azzerato le potenzialità della ZES. Si è ridotta per tutto il Sud a una finestra per attuare il credito d’imposta con somme limitate. Le imprese del Molise devono presentare domanda dal 12 giugno al 12 luglio per godere di un credito d’imposta che può andare dal 40% al 60% dell’investimento teorico, salvo però una mannaia enorme. C’è un massimale di importo di risorse per tutto il Meridione, pari a 1,9 miliardi, che una volta raggiunto fa decurtare il finanziamento chiesto dall’impresa. Essendo a valere per tutto il Sud è facile presumere che il massimale sarà raggiunto velocemente e i tagli per le proposte imprenditoriali poderosi, talché, un imprenditore che vuole investire, non sa per quanto può ricevere l’aiuto. Cioè manca l’ingrediente più importante per un investimento: la certezza dell’aiuto nell’an e nel quantum. Come si può fare impresa così?

Sempre su questo punto, è evidente che non c’è alcun appeal aggiuntivo per l’area di Termoli o per le aree mappate del Molise, che dalla ZES dovevano avere una condizione favorevole per aumentare l’attrattività per le imprese, generando crescita e occupazione. Nessun booster per l’amata città del Presidente di Regione, Termoli,  che non ha fiatato al riguardo. Perché mai disturbare il governo amico! Nella visione originaria, lo ricordo, le ZES nascevano per dare un forte aiuto alle aree portuali e retroportuali, per originare un meccanismo di attrazione degli investimenti che avrebbero trascinato verso la crescita il resto del territorio.

Nella fattispecie, quindi, chi vuole investire deve farlo presentando una domanda in questa finestra di inizio estate e sperare che le domande non siano tante nel Mezzogiorno, per vedersi riconosciuto un aiuto in credito d’imposta.  Con decurtazioni certe e quindi molto peggiore del credito d’imposta dei governi precedenti. Un peggioramento epocale per Termoli.

Ed entro il 31 luglio ci sarà il piano strategico della ZES unica. Uno strumento nazionale col concorso di proposte locali. Qualcuno se ne sta occupando? Se sì, sarebbe interessante capire come e per quali scelte. Assessorato alle attività produttive regionale, consorzi industriali, associazioni di categoria, sindacati…che so, una voce al Consiglio Regionale che sarebbe sempre l’organo deputato!

Meno male che ACC aveva deciso indipendentemente da tutto il proprio investimento, trattando col governo nazionale, perché diversamente oggi scapperebbe da Termoli. Altro che prima pietra che Roberti aveva stabilito si posasse in questi giorni. Lui, senza sentire l’azienda! E nel mentre, l’Abruzzo è in piena fase iperattiva per sfilarci da sotto il naso ogni investimento, soprattutto nel comparto automotive

Non entro qui nell’evidenziare le altre negatività del decreto coesione, lo farò in successive analisi. Soprattutto sulla definitiva mazzata ha dato il buon Fitto alle necessità infrastrutturali del Sud e del Molise. Celebrata la morte del relativo fondo e delle misure di riequilibrio sulla spesa ordinaria per gli investimenti del sistema statale e degli enti del settore pubblico allargato.

Secondo. Definanzieranno al Molise almeno 100 milioni di Euro.  I ritardi del Governo Roberti, che sono relativi non solo ai problemi finanziari delle pezze a colori che si continuano a mettere sbagliate, ad oggi determinano una perdita di circa 130 milioni, per le scadenze previste dai regolamenti UE. Se si riescono ad attivare sponde e altri artifici tecnici, forse perderemo “solo” 100 milioni, pari a un terzo del programma FESR. Ma possibile che mentre la Corte dei Conti ci continua a bacchettare sul “bilancio ordinario” nessuno si accorge dell’elefante sul tetto, per dirla con Bersani?!

V’è di più. Se Non si impegnano queste risorse, il governo nazionale avrà gioco facile a prendere le altre, soprattutto quelle dell’asse 1, per alimentare le misure nazionali, come il credito d’imposta e a generare quindi un ulteriore cortocircuito negativo.

Sono abbastanza stufa di ululare alla luna. Anche di evidenziare le vie del futuro, come fatto la scorsa settimana, sulla necessità di spingere sull’Intelligenza Artificiale e le imprese ICT. Di proporre soluzioni per non vedere affondare il Molise come il Titanic.
Stanca, ma non doma. Ho ancora la forza di urlare a questa filiera di centrodestra che dovrebbe lottare per i meccanismi di aiuto che ci servono! E mentre tappano un buco con una mano, aprono altre falle nell’iceberg che ci inabisserà sulle risorse addizionali.“

A stretto giro, alle dichiarazioni della Fanelli ha risposto il Presidente della Regione sempre attraverso una nota inviata alla stampa, che riportiamo di seguito:

Ogni tanto la consigliera Micaela Fanelli si fa viva con uscite fuori luogo e senza riportare, in maniera corretta, la realtà dei fatti.

Le sue dichiarazioni, in questa campagna elettorale, altro non fanno che sprofondare ancor di più il Partito Democratico in Molise.

Prendiamo atto come la consigliera Micaela Fanelli, solo oggi, scopra che la multinazionale ACC, al fine di ottenere contributi europei e statali, abbia rinunciato a definire area ZES il luogo dove interverrà col suo ingente investimento, poiché le due misure mal si conciliano.

La consigliera Micaela Fanelli, inoltre, dovrebbe avere l’onestà intellettuale di riconoscere chi, nel 2015, alla guida della Regione Molise, ben si guardò dall’eliminare residui attivi non esigibili pari a 130.180.940 euro e a non riconoscere debiti fuori bilancio, che non gli avrebbero consentito di ottenere la parifica del rendiconto consuntivo.

Oggi, invece, la consigliera Fanelli si erge a recitare il ruolo della maestrina che tutto millanta di conoscere, attaccando il Governo nazionale di centrodestra, che, a differenza di quanto lei faccia credere, ha allargato l’area di azione delle Zone Economiche Speciali.

Ricordo una visita del Ministro PD, Giuseppe Provenzano, a Termoli, quando, poco prima che scoppiasse la pandemia, in pompa magna, accompagnato da tutto il PD regionale, in una nota azienda locale del bassomolise, ribadì invece che priorità della ZES erano le aree interne.

Ricordo, invece, le parole del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, al Teatro Savoia di Campobasso lo scorso 25 marzo: “La Zes unica che coinvolge tutte le regioni del Mezzogiorno è un grande risultato che abbiamo ottenuto per questo territorio. L’obiettivo della ZES Unica è quello di permettere al Mezzogiorno di competere ad armi pari. Nessuno era riuscito in passato – rivendicando il lavoro svolto in Europa con la Zona Economica Speciale – ad ottenere una ZES così ampia per il sud. Aiutare chi decide di investire nel Mezzogiorno consente di colmare i divari territoriali con il resto del Paese”.

Oggi la consigliera Fanelli sente la necessità di occuparsi del Basso Molise e, in chiusura, le dico di stare serena e di raccontare sempre l’intera versione dei fatti.

La Fanelli ha immediatamente risposto alla nota di Roberti:

Ma perché il “permalosetto” Roberti non risponde mai nel merito? O è lui che non conosce i fatti oppure non vuole che li conoscano i cittadini. E, in entrambi i casi, è gravissimo.

Il punto è uno ed è semplice.

“ La Zes “di Giorgia&Raffaele” prevede solo 1,9 miliardi per tutte le imprese statali e future di tutto il Sud, che ne facciano richiesta dal 12 giugno al 12 luglio. Nell’importo, quindi, si avrà una decurtazione per le imprese che potranno godere di pochissime risorse e quindi di percentuali di aiuto variabili e non vantaggiose. Non faranno quindi investimenti. Non c’è più convenienza speciale per Termoli. Questa è la Zes del Governo Meloni. Non lo dico io, ma il decreto legge 60/24 che suggerirei a Roberti di studiare bene e a fondo.

E se non fosse ancora convinto, sempre Roberti legga con attenzione il commento del decreto che ha fatto la Svimez, del cui Cda, evidentemente inutilmente, fa parte. Queste cose sono scritte lì. Semplicemente è quello che prevede la legge. Ripeto, o non lo sa o vuole che non lo sappiano i molisani.

Quando venne Provenzano aveva invece previsto la Zes specificamente per Termoli con aiuti continuativi e percentuali certe e alte. Poi “Giorgia” ha deciso diversamente, ancora una volta ai danni del Molise, senza che nessuno abbia anche solo protestato….giusto un po’.

Io semplicemente svolgo il mio mestiere di controllore. E ancora una volta ho controllato e ho visto che Roberti fra il Molise e la sua parte politica ha scelto – ancora una volta – la seconda.“

Dopo questa risposta, è calato il silenzio sul versante opposto, ma non escludiamo, che possa esserci una risposta.

 

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