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Il decreto Salva-casa, entrato in vigore a fine maggio, è approdato al Senato, dove dovrà essere convertito in legge entro il 28 luglio. Dopo il passaggio in Commissione il testo ha subito alcune modifiche rispetto alla versione originaria. Vediamo quali sono le nuove regole e quanto costerà sanare difformità e abusi.

Dopo il via libera di Montecitorio, il decreto Salva-casa, approdato al Senato è ora al rush finale. L’Aula di Palazzo Madama avrà tempo fino al 28 luglio per chiudere l’iter  e convertire in legge il provvedimento. Rispetto alla versione licenziata dal Consiglio dei ministri, il testo è stato modificato con importanti novità a partire dai cambi di destinazione d’uso fino all’allargamento della sanatoria anche alle variazioni essenziali. Vediamo quali sono le nuove regole e quanto costerà sanare difformità e abusi all’interno delle proprie abitazioni.

Tutte le novità previste dal decreto Salva-casa: come funziona la sanatoria

Una prima novità riguarda le difformità che si potranno sanare con la normativa voluta dal vicepremier Matteo Salvini. Non solo le irregolarità parziali ma anche le variazioni essenziali, cioè modifiche più sostanziali rispetto al progetto iniziale, purché realizzate in contemporanea al titolo edilizio e non successivamente.

Nel caso dei cambi di destinazione d’uso, la procedura viene semplificata: sarà permesso il cambio per gli immobili, senza opere o con opere rientranti nell’edilizia libera, attraverso la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività). Per quanto riguarda i cambi di destinazione d’uso degli piani terra e seminterrati, questi saranno consentiti se autorizzati dalle leggi regionali e dai Comuni, incaricati di individuare la aree in cui è ammesso.

Le modifiche apportate al dl-Salva casa inoltre, intervengono sui requisiti di abitabilità, cioè quelli relativi a superficie e altezza minime consentite, al fine di rendere abitabili anche i micro appartamenti. In altre parole, saranno considerati conformi i bilocali fino a 28 metri quadri e i monolocali fino a 20 metri quadri con un’altezza minima di 2,40 metri (contro i 2,70 attualmente vigenti). In questo modo anche i piccoli spazi potranno essere adibiti a abitazioni da affittare o vendere, a condizione che rispettino i requisiti igienico.sanitari. Restano in vigore le deroghe già previste per corridoi, bagni, ripostigli e quelle previste per alcune aree, come i Comuni sopra i 1000 metri di altitudine.

Anche i sottotetti potranno essere resi abitabili al fine di aumentare l’offerta abitativa. Il loro recupero sarà sempre consentito anche se ad alcune regole: non potranno essere modificate forma e superficie diversamente dall’area delimitata dalle pareti perimetrali; dovrà essere garantito il rispetto dei limiti di distanza vigenti all’epoca della costruzione dell’edificio e quelli di altezza massima.

Cambia anche il regime delle tolleranze costruttive, ovvero quello scarto tra quanto realizzato e e quanto previsto dal progetto di intervento che viene comunque consentito dalla legge. Il dl salva-Casa nella sua prima versione già fissava al 2% le differenze tra lavori autorizzati e interventi effettivamente svolti per le superfici superiori a 500 metri quadrati, per poi aumentare fino al 5% (per gli immobili non superiori a 100 metri quadri) al ridursi della superficie dei locali. Ora il provvedimento fa salire al 6% le tolleranze costruttive per i mini appartamenti (inferiori a 60 metri quadri).

Quanto costerà sanare gli abusi edilizi

Il dl Salva-casa prevede una procedura semplificata per gli uffici comunali incaricati di gestire le pratiche di sanatoria. In caso di difformità parziali o variazioni essenziali, il calcolo della somma da versare per sanare l’abuso non richiederà più il tramite dell’Agenzia delle Entrate.

L’importo dell’oblazione varierà a seconda che l’intervento sia o meno soggetto a oneri. Nel primo caso si pagherà una somma equivalente al doppio del contributo di costruzione, raddoppiato del 20%; nel secondo caso il l’oblazione corrisponderà esclusivamente al contributo incrementato del 20%.

L’incremento non sarà previsto per gli interventi che rispettano il principio della doppia conformità, ovvero per quei lavori che risultano conformi alla legislazione attuale che a quella vigente all’epoca dei lavori.

Per quanto riguarda le tolleranze costruttive, il valore massimo dell’oblazione scende dagli oltre 30mila euro ai 10.328, che si riduce ulteriormente a un massimo di 5.164 euro (fino a un minimo di 516 euro) nel caso in cui rispetti la doppia conformità.



 

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