Dalle prime ore di stamane i militari della Guardia di Finanza di Aversa e agenti della locale sezione di Polizia Giudiziaria, su mandato dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, stanno eseguendo un’ordinanza di applicazione di misure cautelati personali e reali a carico di locali imprenditori operanti nel settore dei supermercati
Le indagini hanno rivelato indizi di reato legati a diverse ipotesi di bancarotta fraudolenta distrattiva, documentale e per varie operazioni dolose, che hanno comportato un inadempimento sistematico e reiterato delle obbligazioni fiscali per un importo superiore a 337 mila euro. sono state contestate anche accuse di autoriciclaggio, poiché gli imprenditori hanno trasferito l’intero patrimonio aziendale in tre diverse società. Inoltre, a due società, con sede in Aversa, simili alla società fallita, viene contestata la responsabilità amministrativa da reato prevista dal decreto legislativo 8.6.2001 n. 231, a seguito del reato di autoriciclaggio commesso dai vertici delle società stesse a loro vantaggio.
Il debito accertato nei confronti dei creditori ammonta a circa 654 mila euro, oltre a quanto dovuto all’erario. In relazione alle accuse, sono stati posti agli arresti domiciliari M.P. e F.V., amministratori delle imprese coinvolte, e sono stati sottoposti all’obbligo di dimora L.R.K, M.P., P.G. e M.P., anch’essi imprenditori attivi nel settore dei supermercati coinvolti nelle attività illecite.
Le due società simili alla fallita sono state sottoposte a sequestro preventivo diretto e per equivalente di somme per complessivi € 120.325. L’ indagine fa parte di un più ampio filone investigativo avviato dalla procura di Napoli Nord su casi gravi di bancarotta e riciclaggio perpetrati da imprenditori con società situate nel territorio dell’agro aversano.
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