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Via libera della commissione Urbanistica del Consiglio regionale a una legge che punta a sbloccare molte pratiche di regolarizzazione edilizia oggi ferme al palo. Una volta approvata la proposta eliminerà il divieto di rimettere a norma quegli edifici su cui sia stato apposto un vincolo successivamente al 2004 (quando fu introdotta la legge regionale oggi in vigore) e sarà applicabile soltanto alle pratiche ancora pendenti.
L’ITER
La proposta era stata presentata da Fratelli d’Italia lo scorso marzo ed è sostenuta anche da Forza Italia e Lega, i partiti a sostegno della giunta di Francesco Rocca. Ieri, quindi, l’ulteriore passaggio verso la definitiva approvazione con il via libera del testo in commissione Urbanistica.
LA SITUAZIONE
A oggi, sono decine di migliaia le pratiche ferme in Regione a causa dei vincoli arrivati dopo la legge 12 del 2004: da allora, in sostanza, chi ha un immobile sul quale ricade un vincolo ambientale o paesaggistico introdotto successivamente, non può accedere ai benefici di legge, pur avendo pagato una parte della sanzione prevista.
Con l’effetto che talvolta due residenti a Roma o nella Regione vedono le proprie pratiche viaggiare su binari separati a seconda di quando sia stata apposto il vincolo. Un trattamento discriminatorio tra i cittadini sulla base della data di presentazione della domanda che peraltro, nelle intenzioni di vorrebbe modificare la legge, finisce per incidere anche sulle casse della Regione Lazio in termini di mancati introiti.
LA DISPARITÀ
Esulta l’assessore all’Urbanistica della Regione, Pasquale Ciacciarelli, secondo cui si tratta di una «norma che elimina una disparità di trattamento tra i cittadini e aiuta gli uffici comunali a definire pratiche che sono sospese da anni. Abbiamo pronti altri provvedimenti che vanno nel senso della semplificazione e presto arriveranno in questa commissione», ha sottolineato ancora Ciacciarelli.
IL COMMENTO
«Mi ritengo soddisfatta in quanto si tratta di un provvedimento che, non implicando alcuno stanziamento economico da parte della Regione Lazio, permetterà di far entrare nelle casse dei comuni laziali fino a 27 milioni di euro sbloccando circa 46 mila domande di condono», dichiara invece in una nota la consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Laura Corrotti, presidente della commissione Urbanistica, politiche abitative e rifiuti nonché prima firmataria del testo in discussione.
La stessa Corotti ha infine sottolineato il valore della «rimozione di un inciso che ha paralizzato diverse pratiche per vincoli sopraggiunti in un secondo momento».
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