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Rinnovabili a rischio per costi operatori troppo alti rispetto a tariffe, sanatoria gratis per immobili PA nel Salva Casa, arriva lo European Green Bond Standard. La rassegna stampa

L’aumento della capacità rinnovabile installata in Italia potrebbe rallentare. Infatti, gli impianti di grande taglia non aumentano a causa di burocrazia e costi eccessivi per gli operatori rispetto alle tariffe. È l’allarme lanciato dal Renewable Energy Report 2024 dell’Energy & Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, presentato ieri. La nuova versione del dl Salva Casa riserva sorprese per la Pubblica Amministrazione. Infatti, le sanatorie consentiranno di regolarizzare anche gli immobili della Pa. Intanto, l’attesa per l’European Green Bond Standard è quasi finita. Il regolamento pensato dall’Unione Europea per definire requisiti per gli European green bond, obbligazioni sostenibili al fine di creare un marchio di qualità riconoscibile dagli investitori.

RINNOVABILI, TARIFFE BASSE PER COSTI OPERATORI

“Dopo una corsa trainata dal fotovoltaico (sotto effetto bonus 110%) lo scorso anno, lo sviluppo di capacità rinnovabile installata in Italia rischia di rallentare. È il messaggio del Renewable Energy Report 2024 dell’Energy & Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, presentato ieri. Nel 2023 il nostro Paese ha visto un balzo record di installazione di capacità di energia rinnovabile: 5,7 GW (di cui 5,2 fotovoltaici), per complessivi 69 GW”, si legge sull’edizione odierna de Il Sole 24 Ore.

Questo però “(…) non ci permette di essere allineati con gli obiettivi fissati dal Pniec per il 2030 (9 GW annui) a causa della difficoltà di sviluppare impianti di grande taglia (meno del 5% delle nuove installazioni), stretti tra burocrazia e decisioni non incentivanti da una parte – per esempio il recente Dl Agricoltura o la moratoria proposta dalla Regione Sardegna – e da un sistema di aste per le tariffe di remunerazione dell’energia prodotta che non è più in linea con il reale costo degli impianti e con l’andamento di mercato del prezzo dell’energia”, continua il quotidiano.

“(…) «Gli impianti di grande taglia non crescono», conferma Davide Chiaroni, vicedirettore dell’Energy & Strategy: «Ciò accade anche perché le aste fissate dal decreto ministeriale Fer 1 del 2019 non hanno mai rappresentato un vero acceleratore del mercato, nonostante ben 13 bandi aperti da allora: la maggior parte di essi, per una combinazione di fattori quali la complessità e la lungaggine dei sistemi autorizzativi e l’inadeguatezza della base d’asta per le tariffe, sono andati deserti o quasi»”, si legge sul giornale.

La soluzione potrebbe essere, secondo Vittorio Chiesa, direttore dell’Energy & Strategy del Politecnico di Milano, “(…) il varo del decreto Fer X, con livelli di incentivazione sufficienti, e l’identificazione delle aree idonee con decreto dedicato. Se ciò fosse fatto in tempi rapidi, per sfruttare gli anni da qui al 2030, potremmo raggiungere gli obiettivi di 7 GW di fotovoltaico e 2-2,5 di eolico all’anno. (…) «Le aste che si sono applicate ultimamente hanno spesso offerto valori di tariffa molto bassa rispetto alla remunerazione soglia che operatori cercano», commenta Chiesa”, continua il quotidiano.

EUROPEAN GREEN BOND STANDARD ENTRO FINE ANNO

“Entrerà in vigore entro la fine dell’anno l’European Green Bond Standard introdotto dall’Unione Europea per definire requisiti specifici per le obbligazioni classificate come “European green bond” con lo scopo di creare un marchio di qualità riconoscibile dagli investitori ed essere allineato alla tassonomia europea, oltre a prevedere la figura del “revisore esterno” che dovrà verificare la conformità dei bond agli standard”, si legge sull’edizione odierna de Il Sole 24 Ore.

“(…) Attualmente l’ammontare in circolazione delle obbligazioni sostenibili europee supera 2mila miliardi di euro e le obbligazioni green ne rappresentano oltre il 60 per cento. Secondo i dati AFME, nel 2023 le emissioni hanno registrato una contrazione pari al 3,5% rispetto al 2022, con collocamenti totali vicini ai 400 miliardi di euro. (…) Nel 2023, sono stati collocati quasi 300 miliardi di euro, con un incremento del 10% rispetto al 2022 e nel primo trimestre di quest’anno le emissioni sono state vicine ai 100 miliardi di euro, in rialzo del 2%, rispetto agli stessi mesi del 2023”, continua il quotidiano.

“Dal lato degli emittenti, è stato fatto notare che l’intento di finanziare la transizione è sicuramente positivo, ma si stanno aggiungendo vincoli ad un mondo che già fatica a decollare. In termini di costi e benefici, se da una parte la tassonomia rappresenta un vantaggio, d’altra parte gli incentivi per emittenti e investitori rimangono un po’ incerti”, si legge sul giornale.

“(…) la nota positiva è rappresentata dalla validazione del piano di transizione (oggi lasciato al buon senso dell’investitore) e il fatto che la Ue stia valutando offerte di agenzie di rating che offrano una certificazione e valutazione al piano di transizione potrebbe essere un valore aggiunto sia sul mercato bond che equity”, conclude il quotidiano.

SALVA CASA, ARRIVA SANATORIA GRATIS PER IMMOBILI PA

“Le sanatorie del decreto Salva casa consentiranno di regolarizzare anche gli immobili della Pa. Se, infatti, l’obiettivo principale della manovra del Governo è aiutare i cittadini che vogliano mettere ordine nelle difformità interne ed esterne dei loro immobili, anche la pubblica amministrazione sarà coinvolta dall’applicazione delle nuove norme sulle tolleranze e l’accertamento di conformità per la sua attività edilizia”, si legge sull’edizione odierna de Il Sole 24 Ore.

“(…) Partendo dalle nuove regole in materia di tolleranze costruttive ed esecutive, queste allargano le percentuali (oggi al 2%) di possibile scostamento tra quanto autorizzato e quanto presente nella realtà degli immobili. Rientrando nella fascia di tolleranza, l’intervento sarà considerato in automatico regolare. Non solo: vengono anche considerati regolari molti piccoli scostamenti legati alla materiale esecuzione delle opere in cantiere (ad esempio, una porta spostata rispetto al progetto)”, continua il quotidiano di Confindustria.

“(…) La novità più rilevante è che la doppia conformità sarà semplificata rispetto al passato e comporterà l’allineamento alle norme edilizie del tempo di realizzazione delle opere e a quelle urbanistiche del tempo di presentazione della richiesta. Anche questa sanatoria sarà applicata a tutto il perimetro della Pa, per la sua attività edilizia, ma in questo caso, a differenza di quanto previsto per gli immobili privati, sarà gratuita. Il Salva casa, infatti, prevede esplicitamente che le amministrazioni saranno esentate dal pagamento delle sanzioni, commisurate all’incremento di valore degli immobili, fino a 31mila euro”, si legge sul quotidiano.

“(…) Per favorire l’attività repressiva dei Comuni sugli abusi edilizi, infatti, viene introdotta la possibilità di rivendere in alcuni casi gli immobili sui quali siano stati realizzati abusi e che vengano «acquisiti» all’interno del patrimonio edilizio comunale. Ma soltanto quando non contrastino con rilevanti interessi urbanistici, culturali, paesaggistici, ambientali o di rispetto dell’assetto idrogeologico”, continua Il Sole 24 Ore.

 

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