Un paper ha evidenziato lo spreco di un quarto dei soldi pubblici impiegati, circa 45 miliardi, per investimenti fatti senza incentivi: «La misura non si è ripagata da sola», hanno fatto sapere da via Nazionale.
Un paper presentato da Bankitalia sull’impatto del Superbonus sull’economia ha stabilito una perdita di 45 miliardi di euro per l’Italia, considerando gli oltre 170 miliardi spesi dallo Stato tra il 2021 e il 2023, con un quarto di questi spariti dalle casse perché gli investimenti edilizi sarebbero stati realizzati senza incentivi pubblici. La misura non si è quindi «ripagata da sola», fa sapere la Banca d’Italia, sottolineando come le entrate fiscali extra generate dai bonus siano state «significativamente inferiori al loro costo lordo per le casse dello Stato, portando ad un ulteriore accumulo del debito pubblico che verrà rimborsato in futuro».
Bankitalia: «Incentivi troppo generosi, dati a tutti senza limiti di reddito»
Lo studio ha quindi confrontato l’andamento della spesa per investimenti residenziali italiani con quello di altri paesi europei che non avevano adottato programmi simili. Il risultato è che «il moltiplicatore fiscale della misura sia stato inferiore all’unità», così che le misure hanno comportato una spesa di circa il 3 per cento del Pil in media d’anno, sostanzialmente ogni euro di spesa pubblica ha prodotto meno di un euro di entrate fiscali. Bankitalia ha quindi sottolineato come le misure abbiano contribuito per tre quarti alla crescita del valore aggiunto nel settore edile, ma hanno svolto un ruolo limitato in altri settori». Da via Nazionale però lasciano poco spazio alle interpretazioni: «Incentivi estremamente generosi, dati a tutti senza limiti di reddito e aliquote troppo elevate che implicavano nessun costo da sostenere o piccoli esborsi, anche grazie alla cessione del credito e allo sconto in fattura».
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