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Qualcuno osa rassicurare le persone coinvolte nell’iter degli espropri legati al Ponte sullo Stretto ventilando anche ipotetiche possibilità di arricchimento. C’è addirittura chi di fronte alle preoccupazioni punta il dito contro “il terrorismo psicologico” e anche chi –  come il consigliere Libero Gioveni – si augura  che nessuno speculi sugli espropri.

Ma tra i cittadini interessati la preoccupazione cresce. E i motivi secondo la segretaria generale della Fisac Cgil Messina Marcella Magistro sono più che fondati. E’ allarme infatti per il rischio economico e sociale che potrebbe nascere dagli espropri e dagli asservimenti collegati al progetto ponte relativamente all’accesso al credito e mutui esistenti. 

“Come Fisac da sempre siamo a fianco delle lotte per il No al Ponte, per dire SI al rispetto dell’ambiente, delle persone, della messa in sicurezza del territorio e di tutte quelle opere utili di mobilità e riqualificazione – spiega Magistro – Oggi alla luce delle nuove fasi relative all’avanzamento delle procedure di espropri e asservimento, con il sindacato del credito, lanciamo un allarme per le ricadute possibili per le persone coinvolte: nel caso di espropri ove insistono ancora mutui, e quindi ipoteche bancarie, potrebbe esserci nella ricerca di altro immobile, un possibile rischio di indebitamento e di difficoltà di accesso al credito, soprattutto in presenza di capacità reddituali insufficienti, possibilmente anche rivenienti da redditi da pensioni, e in questo caso anche per un possibile superamento del tetto dell’età (poiché è necessario il compimento del 75simo anno di età entro la scadenza del piano di ammortamento) o anche per la presenza di eventuali mutui residui per ristrutturazione. Questo per le persone, per le famiglie, ma anche per le aziende con immobili o terreni”.

Case e terreni al servizio dei cantieri

“Da quando è stato pubblicato l’elenco degli espropri credo che si sia acquisita una nuova visione, da parte della città, rispetto alla questione ponte”, osserva il segretario generale della Cgil Messina Pietro Patti. “Sono 1500 pagine – dice – fatte di numeri, particelle, ma soprattutto sono pagine amare fatte di nomi, di persone che si sono ritrovate coinvolte improvvisamente in questo progetto “ponte dello stretto” che di fatto tocca e distrugge un’intera città”.

Si evidenzia come descritti nell’ elenco ci sono espropri per procedere agli abbattimenti degli immobili, case e interi palazzi, ma anche asservimenti, che di fatto vedranno case utilizzate a servizio dei cantieri, non abbattute, ma nelle quali non si potrà vivere.

“Chi si troverà a dover lasciare la propria abitazione – continua Marcella Magistro – l’immobile della propria azienda, il terreno, e nello stesso tempo a dover estinguere il proprio mutuo, potrà trovarsi in una situazione di disagio e sofferenza, che potrebbe portare ad una serie di rischi, poiché, non sarà semplice poter accedere nuovamente ad una linea di credito, per vari fattori concatenati, come dicevamo età che possa consentire l’orizzonte temporale adeguato a poter garantire una rata mensile proporzionata al reddito, ma anche trovare in tempi brevi la soluzione adatta che possa far combaciare tutte le richieste”.

L’esigenza di un nuovo credito e il rischio indebitamento

“Insomma – aggiunge il segretario generale Pietro Patti – c’è chi potrà trovarsi, dovendo procedere all’estinzione del mutuo e poi cercare altra soluzione, con indennizzi non sufficienti per l’acquisto di una casa in linea con quella già abitata ed espropriata”. La Fisac Cgil Messina, come segreteria provinciale, anche per questo pone l’accento sulla questione espropri e mutui, poiché la difficoltà che si aggiungerebbe tra estinzione del mutuo e l’esigenza di nuovo credito, potrebbe essere il primo passo verso un indebitamento, e un rischio per le persone, le famiglie e le aziende, una situazione difficile che come sappiamo potrebbe agevolare il rischio usura, e, in ogni  caso il rischio povertà.  Altro caso a rischio, per la Fisac Cgil Messina, potrebbe essere quello di chi ha in istruttoria pratiche di mutuo e ora si trova a dover tenere conto di immobili adiacenti a zone di cantiere, o peggio ancora coinvolte. Nel caso dell’esistenza di mutui sugli immobili pignorati la somma relativa agli indennizzi, dovrebbe essere resa disponibile alla proprietaria o al proprietario dell’immobile, che dovrebbe procedere all’estinzione, oppure, si legge sulla stampa, direttamente all’Istituto di credito, e quindi a chi ha la titolarità dell’immobile dare solo la restante parte, con il disagio che ne consegue dal punto di vista della perdita del valore dei beni e reddituale, e dalle notizie apprese, si ipotizza anche l’eventuale spostamento del mutuo sul nuovo immobile identificato, ”in questo ultimo caso”,  fa presente la segretaria generale della Fisac Cgil Messina “le procedure potrebbero essere complicate, poiché è richiesto un accordo con le banche di riferimento e  dovranno essere formalizzate con attenzione, sia per chi dovrà accedere al nuovo credito, per modalità e tempistiche, sia per chi lavora nel settore, che dovrà potersi muovere in sicurezza, con le opportune modalità regolamentate per i vari casi che si susseguiranno”.

Un allarme e una denuncia quindi del sindacato del settore del credito Fisac Cgil Messina e della Cgil Messina, economico e sociale, che si aggiunge a tutte le questioni già espresse. “Per questo – fa presente la segretaria della Fisac Messina, Magistro – si cercherà di monitorare, anche come categoria, la questione per poter mettere in campo tutte quelle azioni necessarie, anche in rete con la città, a supporto delle persone, delle famiglie, delle aziende colpite e di tutto il territorio”.

E sugli sportelli informativi il Codacons scrive alla Meloni

Quella degli espropri per la società Stretto di Messina potrebbe diventare una sorta di cavallo di troia. Già  il responsabile provinciale di Reggio Calabria del Codacons, Antonia Condemi, ha scritto alla premier Giorgia Meloni. Secondo l’associzaione dei consumatori, Gli sportelli informativi attivati nel Comune di Villa San Giovanni “non sono in grado di fornire chiarimenti e informazioni in merito agli espropri di abitazioni e di terreni da attuare in merito alla realizzazione del manufatto stabile sullo Stretto di Messina, rivolgendo a tutti un generico consiglio a presentare osservazioni”.

La replica della società Stretto

Sulla vicenda la replica della società Stretto:  “Gli sportelli informativipredisposti dalla Società Stretto di Messina a Villa San Giovanni e a Messina, hanno lo scopo di consentire a tutti gli interessati di prendere visione della documentazione relativa al Piano espropri e formulare eventuali osservazioni. Dieci ingegneri della Società, perfettamente a conoscenza del Piano Espropri, sono impegnati in questi giorni e per i prossimi mesi, a fornire il supporto necessario per l’analisi della documentazione. Si tratta di una iniziativa, non prevista dal quadro normativo di riferimento, ma fortemente voluta dalla Società nella piena consapevolezza della dovuta attenzione nei confronti del Territorio per un aspetto così importante e delicato come gli espropri. In tale contesto e a fronte degli importanti risultati ottenuti, le affermazioni del Codacons sono prive di fondamento. Infatti, complessivamente nella prima settimana tra Messina e Villa San Giovanni sono state ricevute 132 persone, a fronte di 87 prenotazioni. In particolare, a Villa San Giovanni, nelle giornate di giovedì 11 e venerdì 12 i tecnici della Società hanno ricevuto 54 persone. Inoltre, ad oggi sono state registrate oltre 430 prenotazioni dal svolgere nei prossimi giorni. Ciò ad ulteriore riprova della qualità dell’iniziativa predisposta dalla Società. Si sottolinea, infine, stando a quanto riportato sin ora dalla stampa che ha seguito l’iniziativa, al netto delle comprensibili criticità legate all’essere oggetto di esproprio, non sono mai pervenute critiche sulla qualità del servizio e dell’accoglienza prestata dagli ingegneri della Società. 

 

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