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Milano – Un’impresa su cinque è lombarda. Ma stavolta si tratta di crisi arrivate già al capolinea. Aziende di proprietà insolventi, che hanno accumulato debiti, interessate dalla procedura di liquidazione giudiziale. Nei primi tre mesi dell’anno ne sono state decretate 390 in Lombardia dai 13 tribunali fallimentari, prima regione davanti a Lazio, Veneto e Campania. I numeri confermano il trend di crescita del 2023 sul 2022, primo anno intero dall’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (15 luglio 2022) che ha archiviato di fatto l’era dei fallimenti. A livello nazionale, tra gennaio e marzo le liquidazioni sono state 2.104, un valore in crescita a doppia cifra (+12,6%) rispetto allo stesso periodo del 2023 secondo l’analisi aggiornata a marzo realizzata da Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information. In Lombardia la variazione a livello assoluto rispetto allo stesso periodo di un anno fa è stata minima (4 casi in più). Più indicativo, invece, il fatto che il 18,5% delle liquidazioni giudiziali emesse dai tribunali nel trimestre iniziale del 2024 abbia interessato un’attività della regione.

«La Lombardia ha registrato più casi perché ha un numero maggiore di imprese. In termini percentuali, infatti, le situazioni più difficili sono nel Sud del paese – sottolinea Marco Preti, amministratore delegato di Cribis –. Più in generale, crediamo che questi dati non debbano suscitare eccessive preoccupazioni. Si tratta infatti di quella che possiamo definire come una fisiologica riduzione delle aziende attive”. Resta, tuttavia, il campanello d’allarme: “I dati relativi all’inizio del 2024 – osserva Preti – evidenziano un prolungarsi di quelle sfide che sono alla base dell’aumento nel numero di società in liquidazione giudiziale nel 2023, ascrivibili principalmente all’attuale contesto macroeconomico globale. Ai problemi di liquidità derivanti dalla stretta monetaria si sono infatti aggiunte ulteriori criticità che hanno minato la competitività delle imprese, come la crisi energetica, le guerre in Europa e in Medio Oriente e una maggiore difficoltà nella circolazione delle merci”. La metà delle liquidazioni riguardano l’area milanese (184). Seguono Brescia (47), Bergamo (38), Monza (35) e Varese (29) ai primi cinque posti della graduatoria regionale. Numeri più bassi nelle altre province: Pavia 16, Como 13, Lecco e Lodi 9, Mantova 8 e una sola a procedura a testa per Cremona e Sondrio.

 

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