Il Tribunale di Torino ha dato parere favorevole all’acquisizione di Egea da parte di Iren, emettendo un provvedimento di omologa degli accordi di saldo e stralcio che l’azienda di Alba ha stretto negli scorsi mesi con le diverse categorie di creditori: dai fornitori alle banche, passando per gli obbligazionisti. Ora la società presieduta da Luca Dal Fabbro prevede che il closing dell’operazione avvenga il prossimo primo agosto.
La sentenza del Tribunale
La sentenza di omologa del Tribunale pubblicata venerdì 28 rende esecutivi «gli accordi di ristrutturazione dei debiti conclusi dalle società con le proprie creditrici finanziarie, i propri obbligazionisti e i propri fornitori, nonché le proposte di transazione fiscale formulate all’Agenzia delle Entrate e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, vista l’adesione delle stesse». Il provvedimento rappresenta uno degli ultimi passaggi attesi da Iren per portare a termine l’acquisizione: un’operazione definita «perfetta» dallo stesso Dal Fabbro, in occasione della conference call di aggiornamento del Piano Industriale.
L’operazione Iren-Egea
L’accordo di investimento vincolante prevede l’acquisizione da parte di Iren del 50% del capitale sociale di una NewCo, in cui saranno trasferiti i rami operativi di Egea Spa, Egea Commerciale ed Egea PT e il debito. L’altro 50% sarà detenuto da una MidCo composta da banche e obbligazionisti, il cui capitale sociale sarà interamente detenuto da Egea spa.
Sotto il profilo economico, Iren verserà 85 milioni di euro al closing dell’operazione e altri 85 milioni tra il 2025 e il 2029. «Attualmente», ha detto Dal Fabbro, «è previsto che avvenga intorno al 2026». La società prevede di investire 8,2 miliardi di euro al 2030, di questi solo il 6% saranno destinati a operazioni di consolidamento, gare e M&A. Di questo 6%, l’85% è è già stato individuato ed è in corso di finalizzazione, ovvero Egea e Sienambiente.
La struttura del debito di Egea
Come emerge dalle carte visionate da MF-Newswires, l‘erario è il principale creditore del gruppo (Egea Spa, Egea Commerciale Srl ed Egea PT). «L’esposizione del debito erariale è in capo a Egea Commerciale – rappresentando il 50% del debito della stessa – e ammonta complessivamente a 235 milioni di euro, di cui 151 milioni nei confronti dell’Agenzia delle Entrate e 78 milioni di euro nei confronti dell’Agenzia Dogane Monopoli; vi concorre anche il debito verso le Regioni per le addizionali regionali».
Il 34% del debito di Egea Spa è per il 34% esposto verso le banche e gli intermediari finanziari, per il 15% verso gli obbligazionisti e per il 12% verso i fornitori. Per quanto riguarda Egea Commerciale, il 10% del debito è nei confronti delle banche e gli intermediari finanziari e il 18% verso i fornitori. Infine, il 4,5% del debito di Egea PT è nei confronti delle banche e degli intermediari finanziari mentre il 68% è verso i fornitori. Il debito complessivo del gruppo Egea è di circa 400 milioni di euro.
Il piano di risanamento per i creditori finanziari
Per i creditori finanziari di Egea Spa ed Egea Commerciale è «previsto che una porzione dell’indebitamento privilegiato sia assunto dalla NewCo Holding», mentre il restante sarà «estinto tramite i flussi dei dividendi e della futura vendita della partecipazione del 50% di Egea in NewCo Holding».
Egea PT, invece, estinguerà le esposizioni debitorie «a valere sui flussi rivenienti dalla vendita del Ramo d’Azienda Egea PT, relativo all’erogazione del servizio del teleriscaldamento nella città di Alba, nonché dalla cessione dei rilevanti crediti fiscali maturati».
Nella relazione finale della composizione negoziata della crisi del Gruppo Egea, firmata dall’esperto Riccardo Ranalli, il piano viene definito come «l’unico prospettabile», perché «consente di mitigare per i creditori delle singole tre società le rilevanti perdite derivanti dai crediti infragruppo e dall’escussione delle garanzie e controgaranzie prestate, nonché di mantenere gli indispensabili flussi di approvvigionamento di energia e gas». Per Egea hanno agito da advisor Pwc e Giovanardi. (riproduzione riservata)
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