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Con la delibera n. 13/2022/G del 16 giugno 2022, la Corte dei
Conti ha approvato la
relazione
sul “Fondo
salva-opere
” istituito con il D.L. n. 34/2019, convertito
con modificazioni, dalla legge n. 58/2019. 

Fondo Salva-Opere: la Corte dei Conti delibera la
Relazione

Il Fondo salva-opere è stato istituito con l’art. 47, c. 1-bis,
del decreto legge n. 34/2019 convertito, con modificazioni, dalla
legge n. 58/2019, nello stato di previsione dell’allora Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti, oggi Ministero delle
Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, con l’obiettivo di
garantire il rapido completamento
delle opere pubbliche e la tutela dei
lavoratori
in esse coinvolti.

Le disposizioni normative che disciplinano il Fondo si
applicano:

  • alle gare di appalti pubblici di lavori, la cui base d’appalto
    è pari o superiore a 200mila euro;
  • alle gare di appalti pubblici di servizi e forniture connessi
    alla realizzazione di opere pubbliche, la cui base d’appalto è pari
    o superiore a 100mila euro, bandite a far data dal
    30 giugno 2019.

Esse non si applicano invece alle gare aggiudicate dai comuni,
dalle città metropolitane, dalle province, anche autonome, e dalle
regioni.

Le risorse del Fondo sono destinate a soddisfare, nella
misura massima del 70%
, i crediti insoddisfatti dei
sub-appaltatori, dei sub-affidatari e dei sub-fornitori nei
confronti dell’appaltatore oppure, nel caso di affidamento a
general contractor, dei suoi affidatari, sub-fornitori,
sub-appaltatori, sub-affidatari, quando questi sono assoggettati a
procedura concorsuale, nei limiti della dotazione del Fondo.

La dotazione iniziale del Fondo ammontava a 12 milioni
di euro
per l’anno 2019 e a 33,5
milioni di euro
per l’anno 2020.

Successive disposizioni legislative hanno previsto ulteriori
stanziamenti del Fondo per gli anni 2020, 2021 e 2022, con un
ammontare complessivo di 122,5 milioni di euro nel
periodo 2019-2022.

Il contributo dovuto dalle Stazioni Appaltanti

Inoltre, la norma istitutiva del Fondo ha previsto che lo stesso
sia in parte alimentato dal versamento di un contributo che
le amministrazioni aggiudicatrici
delle gare di appalto,
ovvero il contraente generale, provvedono a versare in conto
entrata del bilancio dello Stato, pari allo
0,5% dell’importo del ribasso d’asta offerto
dall’aggiudicatario
.

A questo proposito, la Corte dei Conti ha evidenziato che, sia
in fase istruttoria sia nel corso del contraddittorio svoltosi nel
corso dell’adunanza del 1° giugno 2022, che, al momento, il MIMS
non ha proceduto a richiedere la riassegnazione al pertinente
capitolo di spesa del contributo versato in conto entrata del
bilancio dello Stato, né ha provveduto alla verifica della mancata
corresponsione dello stesso contributo e alla conseguente diffida
verso le amministrazioni inadempienti.

La Sezione ha quindi richiesto di adottare tutte le
iniziative necessarie, di intesa con il MEF, sia per assicurare la
piena conoscenza dell’obbligo di versamento del contributo da parte
delle amministrazioni interessate, sia per verificare
l’effettiva corresponsione del contributo stesso
da parte dei soggetti tenuti a tale adempimento, scongiurando
eventuali ipotesi di prescrizione dei crediti, sia per richiedere
la riassegnazione delle relative somme sul pertinente capitolo di
spesa.

Come spiega la Corte, il contributo, dovuto per legge, potrà
garantire una maggiore copertura finanziaria per
far fronte ai crediti riconosciuti, atteso che sia nel primo sia
nel secondo piano di riparto si è manifestata una carenza di
risorse sugli stanziamenti di bilancio.

Fondo salva-opere: allocazione delle risorse

La dotazione finanziaria del Fondo salva-opere è stata allocata
nello stato di previsione della spesa del MIMS sul capitolo
7011.

Nel periodo 2019–2022:

  • sullo stanziamento totale di competenza, pari a euro
    64.500.000, sono intervenute variazioni in aumento
    per euro 58.000.000, con conseguente rimodulazione in euro
    122.500.000;
  • gli impegni contabilizzati sulla competenza ammontano a euro
    57.085.294, mentre quelli sui residui sono pari a euro 52.253.836
    per un totale di euro 109.339.130;
  • i pagamenti, in conto competenza ammontano a euro 57.085.294
    mentre in conto residui, sono stati pagati euro 52.039.511, per un
    totale di euro 109.124.805.

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