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Ormai è imminente l’avvio delle domande per il nuovo Reddito Energetico. Sulla piattaforma del Gestore dei Servizi Energetici si muove già qualcosa. L’operazione pannelli solari gratuiti e impianto a costo zero è ormai in dirittura di arrivo.
Per le famiglie la buona notizia che presto sarà possibile presentare le domande per il Reddito Energetico. Ma ecco arrivare gli opportuni chiarimenti relativi a ciò che gli interessati devono fare o potranno fare una volta accettata la domanda.
Pannelli solari gratuiti e impianto a costo zero con questa domanda, ma solo per l’autoconsumo
Godere dei vantaggi, sia dal punto di vista della spesa per le bollette che dal punto di vista ambientale è ciò che ammette il Reddito Energetico. Perché dal 5 luglio prossimo le famiglie che hanno un ISEE sotto i 15.000 euro o sotto i 30.000 euro se hanno più di 3 figli a carico, potranno presentare la domanda per avere pannelli solari gratuiti e impianto a costo zero. Senza spendere un centesimo. Con 200 milioni di dotazioni per l’anno 2024 e 200 milioni per l’anno 2025, il contributo in conto capitale per le famiglie può diventare realtà. Basterà presentare la domanda tramite la procedura telematica sul portale GSE. Un sito dove già oggi gli installatori potranno registrarsi affinché aderiscano all’operazione e possano essere scelti dalle famiglie in sede di presentazione delle domande.
Ecco tutti i chiarimenti che riguardano l’operazione Reddito Energetico
Infatti, i richiedenti dovranno solo presentare domanda. E se l’esito sarà positivo, il corrispettivo ottenuto a copertura del 100% dei costi dell’impianto finiranno direttamente all’impresa che si è occupata dell’installazione. Per le famiglie nessuna spesa. L’impianto che si potrà montare deve essere non superiore alla potenza che le famiglie hanno oggi con il loro contatore dell’energia elettrica. E deve essere tra i 2 kW ed i 6 kW. Per godere dell’agevolazione, oltre all’ISEE, bisogna rispettare un’altra condizione. Parliamo del fatto che le pareti, i tetti o le aree dove i pannelli fisicamente verranno installati, devono essere di proprietà del richiedente (o al massimo in presenza di un altro diritto reale di godimento). L’energia prodotta dall’impianto che non viene consumata dalla famiglia interessata, non può essere venduta. Infatti, l’eccedenza finirà nel sistema generando altre dotazioni ulteriori rispetto ai 400 milioni totali messi nel piatto dall’iniziativa. E servirà per estendere il beneficio ad altre famiglie. In parole povere con il Reddito Energetico le famiglie potranno godere di energia di autoconsumo, ma non potranno fare cassa vendendo l’energia prodotta e non consumata.
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