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Washington, 1 ago. (Adnkronos) – Evan Gershkovich, Paul Whelan, Alsu Kurmasheva e Vladimir Kara-Murza, rilasciati dalla Russia oggi, giovedì 1 agosto. La liberazione del giornalista del Wall Street Journal, dell’ex marine, del dissidente e collaboratore del Washington Post e della giornalista russo-americana avviene nell’ambito di un maxi scambio di detenuti. A diffondere la notizia in un primo momento Bloomberg, citata da diversi media internazionali.

Poi la conferma della presidenza turca che, attraverso un comunicato, ha fatto sapere che lo scambio di prigionieri è avvenuto ad Ankara. I detenuti, ha reso noto, provengono da Stati Uniti, Germania, Polonia, Slovenia, Norvegia, Russia e Bielorussia. Dieci persone, tra cui due minori, sono state trasferite in Russia, 13 detenuti in Germania e tre negli Stati Uniti, si legge ancora nel comunicato citato dalla Bbc.

L’agenzia di intelligence turca, l’Organizzazione nazionale di intelligence (MIT), ha stabilito “canali di dialogo” per lo scambio di prigionieri, ha poi sottolineato la presidenza turca. “Le parti sono state riunite in Turchia nel luglio 2024 con l’organizzazione del MİT”, ha aggiunto. “Si sono svolti i negoziati relativi all’attività di scambio da svolgere tra cittadini russi e cittadini di Paesi occidentali detenuti negli Stati Uniti, in Germania, Polonia, Norvegia, Slovenia, Russia e Bielorussia”.

Lo scambio tra sette Paesi ad Ankara è stato gestito dall’agenzia di intelligence turca “dall’inizio del processo di negoziazione fino all’ultimo momento in cui sono stati effettuati gli scambi”, ha poi reso noto. “Tutte le misure di sicurezza, la pianificazione logistica” sono state soddisfatte dal MIT, che ha anche assicurato la comunicazione e il coordinamento tra le parti, ha concluso la presidenza.

“Oggi, tre cittadini americani e un titolare americano di carta verde che erano stati ingiustamente imprigionati in Russia stanno finalmente tornando a casa: Paul Whelan, Evan Gershkovich, Alsu Kurmasheva e Vladimir Kara-Murza”, ha annunciato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, in una nota.

L’accordo che ha consentito di liberare tre cittadini americani e un titolare di Carta Verde Usa prigionieri in Russia “è stata un’impresa diplomatica. Nel complesso, abbiamo negoziato il rilascio di 16 persone dalla Russia, tra cui cinque tedeschi e sette cittadini russi che erano prigionieri politici nel loro stesso Paese”, ha detto ancora Biden aggiungendo: “Alcuni di questi uomini e donne erano trattenuti ingiustamente da anni. Tutti hanno sopportato sofferenze e incertezze inimmaginabili. Oggi la loro agonia è finita”.

Lo scambio avvenuto ad Ankara include 26 persone, due delle quali minori. Tra i 26 figurano i seguenti nomi: a rientrare dalla Russia sono tre cittadini americani e un residente: il giornalista Evan Gershkovich, l’ex marine Paul Whelan, la giornalista russo-americana Alsu Kurmasheva, il dissidente Vladimir Kara-Murza, residente negli Stati Uniti.

Gershkovich è stato arrestato a marzo del 2023 a Ekaterinburg per spionaggio e condannato a 16 anni di prigione di massima sicurezza. Secondo l’intelligence russa, il giornalista avrebbe agito “su istruzione della parte americana” per ottenere “informazioni coperte dal segreto di Stato sull’attività di una delle imprese del complesso industriale militare russo”.

I 12 cittadini tedeschi e detenuti politici russi che torneranno in Germania sono: Dieter Voronin, Kevin Lick, Rico Krieger, Patrick Schoebel, Herman Moyzhes, Ilya Yashin, Liliya Chanysheva, Kseniya Fadeyeva, Vadim Ostanin, Andrey Pivovarov, Oleg Orlov, Sasha Skochilenko.

I cittadini russi rilasciati sono: Vadim Krasikov, dalla Germania, Artem Viktorovich Dultsev, dalla Slovenia, Anna Valerevna Dultseva, dalla Slovania, Mikhail Valeryevich Mikushin, dalla Norvegia, Pavel Alekseyevich Rubtsov, dalla Norvegia, Roman Seleznev, dagli Stati Uniti, Vladislav Klyushin, dagli Stati Uniti, Vadim Konoshchenock, dagli Stati Uniti.

Krasikov stava scontando una condanna all’ergastolo per un omicidio eseguito nel 2019 in Germania che i giudici hanno affermato essere stato ordinato dalle autorità federali russe.

“Ancora non diciamo niente su questo”, ha commentato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov con la Tass che chiedeva conferma.

Più volte, negli ultimi mesi, il presidente russo Vladimir Putin ha accennato all’ipotesi di una soluzione diplomatica del caso, facendo riferimento a contatti tra Mosca e Washington a livello di intelligence. La situazione di Gershkovich è entrata anche nella campagna elettorale americana in vista del voto presidenziale di novembre: Donald Trump ha detto e ripetuto che la liberazione del giornalista sarebbe arrivata dopo la sua elezione e prima dell’inizio del suo mandato. Il nuovo presidente eletto assumerà la carica a gennaio 2025.

Lo scambio di prigionieri in corso tra la Russia e l’Occidente potrebbe essere “l’inizio di una nuova pagina per il mondo intero”, ha detto oggi la parlamentare russa Maria Butina alla Cnn. La stessa Butina, deputata alla Duma per Russia Unita, il partito di Vladimir Putin, è stata prigioniera negli Stati Uniti e ha affermato che i prigionieri russi rimpatriati dagli Usa “hanno vissuto momenti orribili e avranno bisogno di tempo per riprendersi”.

“Questo scambio significa semplicemente il successo del lavoro della nostra diplomazia e sono felice che tutte le parti coinvolte nei negoziati abbiano fatto tutto per bene, nonostante la situazione”, ha aggiunto, riferendosi alla guerra tra Russia e Ucraina. “Non lo collegherei direttamente all’Ucraina, ma vorrei e mi piacerebbe sperare che questo sia l’inizio di una nuova pagina per il mondo intero, anche se non sarei così ottimista che possa significa qualcosa per le relazioni tra Russia e Ucraina”, ha concluso Butina.

 

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