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Dopo lo stop di Giorgia Meloni salta la norma sui pignoramenti «veloci». La decisione è arrivata nella serata di giovedì 26 ottobre, dopo il pressing della Lega ma anche di Forza Italia per modificare la misura. «Non ci sarà nessuna incursione nei conti correnti», aveva assicurato Matteo Salvini mentre da Palazzo Chigi spiegavano che si trattava solo di un’ottimizzazione di strumenti digitali già esistenti senza «alcun accesso diretto ai conti correnti da parte dell’Agenzia delle entrate per recuperare le imposte non pagate». Nella nuova versione della Manovra 2024 (qui il testo integrale dell’ultima bozza in pdf), denominata «Cooperazione applicativa e informatica per l’accesso alle informazioni necessarie per il potenziamento dell’azione di recupero coattivo»( la precedente era: «Accesso alle informazioni e pignoramento telematico dei conti correnti»), l’agente della riscossione può avvalersi, prima di avviare il recupero coattivo, «di modalità telematiche di cooperazione applicativa e degli strumenti informatici» per acquisire «tutte le informazioni necessarie», da «chiunque detenute».

Come funzionano adesso i pignoramenti

Nelle scorse ore la misura aveva già subito delle modifiche: il pignoramento telematico sarebbe scattato solo oltre i mille euro di debito con il Fisco. Stando all’ultima versione del testo, ora sparirà del tutto. Già oggi, con le regole introdotte nel 2006, l’Agenzia delle Entrate Riscossione può procedere al pignoramento delle somme dovute dai debitori. La procedura, però, è lunga e complessa. Se il debitore non paga, l’agenzia può accedere all’Archivio dei rapporti bancari e finanziari del contribuente e vedere quali sono gli intermediari che hanno rapporti con lui. A questo punto può chiedere agli intermediari un elenco dei beni e delle cose «da loro dovute al debitore» e ordinare loro di versare le somme dovute dal debitore. Per avere questo elenco però possono volerci oltre due mesi.

Cosa prevedeva la norma saltata

La stretta sui pignoramenti avrebbe consentito di accelerare i tempi e semplificare le procedure per l’Agenzia delle Entrate Riscossione. Infatti, senza attendere l’elenco, l’agente avrebbe potuto redigere e notificare «telematicamente al terzo, senza indugio, l’ordine di pagamento». Ma dopo lo stop della presidente del Consiglio non sarà più così. «La norma che concedeva alla Agenzia delle Entrate la possibilità di pignorare direttamente i conti correnti di chi ha un debito non saldato con lo Stato non ci sarà. Giorgia Meloni ha imposto di far saltare questa norma ingiusta. Ben fatto Presidente», si legge in un post sui social di Fratelli d’Italia.

Le critiche dell’opposizione

L’opposizione attacca il governo per la retromarcia sui pignoramenti. «Nelle ultime ore il centrodestra ha dato vita a una commedia dai risvolti comici sulla manovra: mentre Salvini dichiarava ‘il testo è stato chiuso nella notte’, il suo alter ego vicepremier Tajani faceva sapere alla stampa che ‘il testo non è ancora pronto’. Sembra di assistere a una puntata di Zelig di qualche anno fa», è il commento della capogruppo M5s in commissione Attività Produttive della Camera, Emma Pavanelli.

 

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