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Credits Pexels Foto di Chris Panas

A partire dal 30 maggio 2024 non saranno accettate nuove richieste, mentre resta l’incognita sulle pratiche antecedenti

Lo aveva anticipato pochi giorni fa l’Associazione Bancaria Abi: i blocchi imposti al sistema di compensazione dei crediti edilizi dal Decreto Superbonus sono troppo restrittivi, il rischio è quello di una chiusura repentina delle piattaforme di acquisto con ricadute sulle famiglie e sulle imprese. 

E così è stato. Poste chiude la cessione del credito per prima, ma è molto probabile che sarà solo l’inizio di una lunga serie. 

L’annuncio è comparso sul sito dell’Ente e non lascia spazio alle interpretazioni: 

“A partire dal 30 maggio 2024, non è più possibile effettuare nuove richieste di cessione di crediti d’imposta, ai sensi del DL 19 maggio 2020 n.34, convertito con modificazioni nella legge 17 luglio 2020 n.77 e s.m.i.”.

Perchè Poste italiane chiude la piattaforma di cessione

Le motivazioni sono contenute nel DL Superbonus poi convertito nella Legge n.67 del 23 maggio 2024. In particolare è l’articolo 4-bis del Decreto ad eliminare per banche e istituti finanziari, la possibilità di compensare i crediti acquistati con contributi previdenziali e assistenziali, così come con assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e malattie professionali. Restringendo le possibilità di recuperare il credito, Poste Italiane ha preferito non rischiare, chiudendo all’acquisto di nuove pratiche.

Che fine faranno le pratiche già avviate 

Poste chiude alla cessione dei crediti limitando i nuovi contratti in via definitiva. Per le pratiche avviate prima del 30 maggio 2024 invece resta l’incognita, come si legge nel portale web dell’Ente:

Le richieste di cessione pervenute prima di tale data saranno valutate secondo i processi ordinari e la normativa vigente; al riguardo, si ricorda che Poste Italiane non assume alcun obbligo a contrarre – riservandosi, quindi, di valutare, a proprio insindacabile giudizio – l’eventuale accettazione delle singole richieste di cessione pervenute”.

La cessione non è un obbligo, di conseguenza le piattaforme di acquisto come quella di Poste Italiane, avranno il diritto di rifiutare anche domande presentate prima dell’entrata in vigore della Legge Blocca Superbonus.

 

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