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Agenzia delle Entrate, al via il pignoramento dei conti correnti privati per il recupero crediti: tutti i dettagli.

L’Agenzia delle Entrate ha inaugurato una nuova fase operativa per il recupero dei crediti, procedendo al pignoramento dei conti correnti privati dei contribuenti in debito, previa notifica del debito e opportunità di regolarizzazione.

Ecco chi rischia il pignoramento

Il provvedimento riguarda tutti i contribuenti con debiti non saldati nei confronti dell’Agenzia delle Entrate:

  • Persone fisiche: Chi ha debiti fiscali, come imposte non versate o multe non pagate;
  • Professionisti autonomi: Avvocati, medici, commercialisti, freelance e titolari di partita IVA con imposte non pagate;
  • Enti non profit: Associazioni, fondazioni e altri enti con debiti fiscali non regolarizzati,
  • Titolari di aziende e società: Debitori di IVA non pagata, imposte sul reddito societario e contributi previdenziali non versati.

I limiti del pignoramento

L’Agenzia delle Entrate può pignorare fino al 100% dei fondi sul conto corrente del debitore, limitatamente all’importo del credito vantato. Nonostante tutto, la legge italiana prevede alcune eccezioni:

  • Stipendi e pensioni: una parte del salario o stipendio è esente dal pignoramento. Solo una quota limitata (fino al 20%) del reddito netto può essere pignorata;
  • Fondi con finalità specifiche: anche i fondi pensione o vincolati per usi personali o familiari sono esenti per garantire che i cittadini non siano privati dei mezzi essenziali per il sostentamento;
  • Altri fondi protetti: pensioni e rendite previdenziali godono di protezioni simili, con limiti massimi di pignoramento che variano in base alla natura e all’importo del credito fiscale.

Procedura di notifica e opposizione

Prima di procedere al pignoramento, l’Agenzia delle Entrate deve notificare il debito, concedendo così il tempo necessario per regolarizzare la situazione o presentare opposizioni. La notifica deve includere l’importo del debito e le istruzioni per regolarizzare la situazione.

Come sbloccare il Conto Corrente

Lo sblocco di un conto corrente pignorato può avvenire tramite diverse procedure:

  • Verifica e Opposizione: Il contribuente può verificare la validità del pignoramento e, se necessario, presentare un’opposizione legale.
  • Piano di Pagamento: È possibile negoziare un piano di pagamento con l’Agenzia delle Entrate. Un accordo può sospendere o revocare il pignoramento.
  • Regolarizzazione del Debito: Una volta saldato il debito o raggiunto un accordo, la banca procede a rimuovere il pignoramento, rendendo nuovamente disponibili i fondi sul conto.

Questa nuova fase di recupero crediti punta a garantire la riscossione delle imposte dovute, applicando misure già previste dalla normativa italiana, mantenendo comunque tutele per i contribuenti.

 

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