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Incentivi alle auto elettriche ed ibride, tempo di modifiche

(Rinnovabili.it) – Gli incentivi alle auto elettriche? Presto potrebbero subire significative modifiche. Lo ha ricordato alla Camera il viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, rispondendo ad un’interrogazione dell’onorevole Squeri sulla revisione dei criteri per la destinazione delle risorse agli ecobonus. È un dato di fatto che i sussidi governativi messi a disposizione per l’acquisto di nuovi veicoli abbiano premiato il motore endotermico piuttosto che la propulsione elettrica. Nel 2023 i 150 milioni messi a disposizione per i mezzi “a basse emissioni” (61 – 135 grammi di CO2/km) sono terminati nel giro di pochissime settimane. Al contrario le risorse per i veicoli elettrici e ibridi (fascia 0-20 gCO2/km e fascia 21-60 gCO2/km ) sono state per lo più inutilizzate. Ad oggi risulta impiegato solo 8% dei 425 milioni stanziati complessivamente per le automobili ecologiche.

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Ecobonus auto elettriche, modifiche per domanda e offerta

Esiste un chiaro problema che per Governo e forze di maggioranza è da attribuire al costo dei mezzi a propulsione elettrica, innegabilmente più elevato di quello delle automobili a benzina o diesel. Ecco perché Roma è impegnata rivedere la distribuzione delle risorse del Fondo Automotive. Una prima segnalazione in questa direzione l’aveva data il ministro D’Urso in persona. Ma il viceministro Valentini è tornato sull’argomento confermando le prime anticipazioni.

Attualmente, dunque, è in corso un monitoraggio sul tiraggio delle misure in essere, con riferimento agli stanziamenti 2022 e 2023, in vista di possibili interventi normativi. Nell’ottica di sostenere l’acquisto di auto a più basse emissioni, si condivide […] la necessità di rimodulare gli incentivi esistenti, per utilizzarli meglio, anche al fine di svecchiare il parco macchine circolante, che è altamente inquinante e il più vecchio d’Europa”, ha affermato Valentini. “Tale rimodulazione dovrà essere diretta a sostenere il lato della domanda (anche prevedendo sostegni per le persone meno abbienti a rottamare la vecchia auto e acquistarne una ecologicamente più sostenibile) e anche l’offerta (gli incentivi dovranno andare sempre più a beneficio della produzione nazionale)”.

Perché gli incentivi alle auto elettriche son un flop?

Ma davvero gli incentivi alle auto elettriche non funzionano unicamente a causa della spesa troppo elevata? La risposta non è così semplice. Sulla decisione di acquisto pesano diversi fattori, conoscenza della materia compresa; non giova quindi aver messo in competizione i mezzi ICE con quelli realmente ecologici, deviando inevitabilmente l’interesse degli acquirenti verso modelli che di fatto dominano già il mercato.

Inoltre l’ecobonus per le auto elettriche ha un tetto massimo di spesa troppo basso (sotto i 35.000 euro): è uno dei più vincolanti rispetto ad altri schemi incentivanti esistenti in Europa, è addirittura minore di quello offerto per gli acquisti di auto ibride e, di fatto, esclude oltre il 70% dei modelli di e-car presenti sul mercato.  Esiste poi un problema di beneficiari. Come sollevato da Motus-E e da altre associazioni del settore automotive flotte aziendali e persone giuridiche che costituiscono oggi una buona fetta di mercato.

Un aiuto in più: i contributi auto della Lombardia

Spesso un aiuto in più per l’acquisto di mezzi ecologici arriva anche anche dagli enti locali. L’ultima in ordine cronologico è la Regione Lombardia che ha aperto il bando “Rinnova Autovetture 2023” per la sostituzione di veicoli inquinanti con opzioni a basse emissioni. L’iniziativa vede un contributo a fondo perduto, compreso tra i 1.000 e i 4.000 euro (a seconda dell’effettivo abbattimento di inquinanti) destinato alle persone fisiche residenti in Lombardia “che acquistano un’autovettura M1 di nuova immatricolazione o immatricolata successivamente al 1° gennaio 2022 e intestata ad un venditore/concessionario”.

Nel dettaglio gli incentivi alle auto elettriche – che comprendono in questo caso anche mezzi a fuel cell alimentati a idrogeno – valgono 4mila euro in caso di radiazione del veicolo inquinante (benzina fino a Euro 2 incluso oppure diesel fino ad Euro 5 incluso); 1.000 euro senza. Per un massimo di spesa di 45mila euro. E ovviamente il contributo è cumulabile con l’incentivo statale.

 

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