Il Decreto Salva Casa rappresenta un intervento
di buonsenso per la risoluzione delle questioni attinenti alle
piccole difformità che rischierebbero di bloccare
le operazioni di adeguamento del patrimonio necessarie anche alla
stessa attuazione della Direttiva Green, fermo restando che si
continua ad utilizzare lo strumento della decretazione d’urgenza,
quando sarebbe necessaria una revisone complessiva e organica del
Testo Unico Edillizia.
Oltre il Testo Unico Edilizia: l’audizione ANCE sul Decreto
Salva Casa
Sono queste le premesse di ANCE in audizione in
Commissione Ambiente e Territorio della Camera sul
Decreto Salva Casa e sulle possibili modiche da apportare al
provvedimento in sede di conversione in legge del D.L. n.
69/2024.
Come ha sottolineato il vicepresidente dell’Associazione
Stefano Betti, per la prima volta, con il DL. n.
69/2024, si cerca di mettere a sistema le diverse
problematiche riscontrate nel tempo e che in passato hanno trovato
delle soluzioni “straordinarie” (es. CILAS Superbonus),
anche se manca ancora quel passo fondamentale che porti allo
scardinamento di tutti quei meccanismi normativi che impediscono di
fatto l’attuazione degli interventi di trasformazione
urbana, primo fra tutti il DM n. 1444/1968, sino ad
arrivare ad una riforma dei principi su cui si regge la legge
urbanistica ferma al 1942 e alla definizione di una legge sulla
rigenerazione urbana e alla riattualizzazione del decreto del 1975
sui requisiti igienico-sanitari per garantire che le norme possano
adattarsi meglio alle nuove esigenze e all’evoluzione dei contesti
abitativi. “C’è bisogno di una presa di responsabilità da parte
di tutti ed in primis delle istituzioni nazionali affinché vengano
colmate con urgenza le lacune normative che, soprattutto dal punto
di vista urbanistico-edilizio impediscono il cambiamento e mostrano
attualmente una fortissima inadeguatezza. Alla necessità di
arrivare ad una visione più integrata della materia urbanistica ed
edilizia si affianca il tema della certezza delle regole che
qualsiasi riforma deve essere in grado di garantire”.
Non è mancato anche il riferimento al Piano
Casa: “Nell’ambito delle azioni sulle quali
auspichiamo un intervento vi è, inoltre, il tema casa nei suoi
aspetti più complessivi come risposta al fabbisogno abitativo. Se
l’obiettivo prioritario deve essere quello di favorire l’accesso
alla casa a condizioni sostenibili, servono politiche di sostegno
dell’abitare integrate con quelle di rinnovo urbano inteso come
sostegno alla qualità dell’abitato. Per fare questo servono
strumenti condivisi, di cui questo Decreto Legge rappresenta una
prima parte”. Sotto questo profilo è particolarmente
importante il ruolo che oggi assume il cambio della destinazione
d’uso nelle politiche urbane.
Vediamo nel dettaglio le proposte e
osservazioni dell’Associazione.
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