Con la nuova proposta di pace fiscale del ministro dei Trasporti Matteo Salvini si torna a parlare di cartelle esattoriali e del loro possibile “taglio”. Secondo il numero uno della Lega «occorre liberare migliaia di italiani ostaggio da troppi anni dell’Agenzia delle Entrate». Una frase che ha scatenato le polemiche tra maggiorana e opposizione, con il Pd e il M5s che parlano di politiche che favoriscono evidentemente l’evasione fiscale. In ogni caso il piano del ministro è un taglio dei debiti con il fisco che non si riescono a sanare da anni.
«Gli evasori totali – ha spiegato il ministro dei Trasporti – per me possono andare in galera e buttare la chiave ma se qualcuno ha un problema fino a 30mila euro che si trascina da anni, chiudiamola. Gliene chiediamo una parte e azzeriamo tutto il resto». Ma come si fa a controllare se si hanno debiti pendenti con il fisco? Avvisi permettendo, come si verifica la propria posizione con l’Agenzia delle Entrate? Vediamolo in questa guida.
Debiti con il Fisco, come controllarli
Interessarsi sulla propria posizione debitoria con l’Agenzia delle Entrate è fondamentale, per mettersi in regola il prima possibile. Altrimenti, se non si ripagano i debiti fiscali, possono arrivare intimazioni di pagamento, fermi amministrativi o, addirittura, anche un pignoramento.
La prima cosa da fare è andare sul sito https://www.agenziaentrateriscossione.gov.it/ e cliccare su “Accedi all’area riservata”.
I cittadini possono poi accedere con Spid, Cie (la carta d’identità elettronica), Cns (la carta nazionale dei servizi, ma in questo caso serve un lettore di smartcard connesso al computer), credenziali Ade (riservate esclusivamente ai professionisti e imprese) o ex Pin Inps.
Il profilo personale sul sito dell’Agenzia delle Entrate
Nel profilo personale si può poi verificare la propria situazione debitoria, ma anche quali sono le cartelle già saldate. In particolare si può andare su “Situazione debitoria – consulta e paga”, dove è possibile controllare la propria situazione debitoria dal 2000 a oggi.
Quindi si possono vedere versamenti già fatti, rateizzazioni in corso, cartelle e avvisi. A quel punto si può scegliere la provincia in cui sono presenti documenti pendenti, ma anche spuntare la casella al fianco della scritta “Elenco di tutte le province” per avere una visione completa.
Infine si possono vedere i documenti da saldare o tutti quelli già saldati. Cliccando su “Da saldare” compare la lista delle cartelle esattoriali e degli avvisi emessi che non sono ancora stati ancora pagati per intero. O che almeno non risultano pagati.
Possibile nuova rottamazione delle cartelle
Lo scorso 30 giugno si è conclusa la rottamazione quater. L’operazione è valsa per tutti i debiti con l’Agenzia delle Entrate dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Se si è aderito si sono dovute pagare solo: le somme a titolo di capitale, le spese per le procedure esecutive e i diritti di notifica. Per le sanzioni per violazioni del Codice della strada e le altre multe – diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali – non si sono pagati gli interessi, comprese le maggiorazioni, quelli di mora e di rateizzazione e l’aggio.
I carichi affidati dalle casse/enti previdenziali di diritto privato rientravano nella definizione agevolata solo se l’ente, entro il 31 gennaio di quest’anno, ha provveduto a: adottare uno specifico provvedimento; trasmetterlo, sempre entro la stessa data, ad Agenzia delle entrate-Riscossione; pubblicarlo sul proprio sito internet. Ora, comunque, non si esclude un quinto round di rottamazioni delle cartelle tra la fine del 2023 e il 2024.
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