- La bancarotta fraudolenta è un reato regolamentato dall’art. 216 della legge fallimentare.
- Si differenzia dalla bancarotta semplice perché il suo elemento psicologico è il dolo, mentre nella bancarotta semplice è la colpa.
- Si è soliti distinguere tra bancarotta patrimoniale e bancarotta documentale.
Il reato di bancarotta fraudolenta è una delle varie tipologie di reato di bancarotta che vengono punite dal sistema giuridico italiano. Si contrappone alla bancarotta semplice e viene definita dall’articolo 216 della legge fallimentare.
In questa guida sarà illustrato il suo significato, qual è il termine di prescrizione, quando è documentale, patrimoniale o aggravata, e la pena prevista nei vari casi.
Bancarotta fraudolenta: significato
La bancarotta fraudolenta è un reato fallimentare che può essere attribuito all’imprenditore individuale, il quale è stato dichiarato fallito, che mette in atto una condotta di riduzione del proprio patrimonio a svantaggio dei creditori.
Nel reato di bancarotta fraudolenta si verifica, in pratica, un’offesa nei confronti dei creditori, la quale può essere reale o fittizia.
Nel primo caso, la bancarotta fraudolenta è reale se la condotta dell’imprenditore porta effettivamente a una riduzione del patrimonio posseduto. Viceversa, è fittizia nel caso in cui la diminuzione del patrimonio sia simulata da azioni che lo occultino o lo mascherino.
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Bancarotta fraudolenta: prescrizione
Il reato di bancarotta fraudolenta si caratterizza per la presenza di una frode commessa dall’imprenditore già fallito o in fase di fallimento che cerca di far sparire una parte o tutto il patrimonio dell’impresa, al fine di sottrarlo ai creditori.
Per quanto riguarda la prescrizione del reato, è pari a 10 anni: tale termine decorre dal momento in cui viene dichiarata la sentenza di fallimento, che rappresenta la condizione necessaria affinché possa verificarsi il reato.
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Differenza tra bancarotta patrimoniale e documentale
I numeri 1 e 2 dell’articolo 216 della legge fallimentare introducono la differenza esistente tra la bancarotta fraudolenta patrimoniale e quella documentale, che sono diverse in relazione all’oggetto materiale della condotta.
Nel caso della bancarotta patrimoniale quello che viene aggredito materialmente è il patrimonio, mentre nella bancarotta documentale il patrimonio viene contabilizzato in un modo che non corrisponde al vero.
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Bancarotta fraudolenta patrimoniale
Il comma 1, numero 1 della legge fallimentare stabilisce che sia prevista la reclusione da tre a dieci anni, se è dichiarato fallito, per l’imprenditore, che ha distratto, occultato, dissimulato, distrutto o dissipato in tutto o in parte i suoi beni ovvero, allo scopo di recare pregiudizio ai creditori, ha esposto o riconosciuto passività inesistenti.
La bancarotta fraudolenta patrimoniale è un reato di pericolo nel quale l’elemento psicologico è il dolo specifico, mentre il pericolo riguarda la garanzia patrimoniale dei creditori.
L’attività più grave tra quelle che integrano il reato è la distruzione del patrimonio, poiché lo rimuove del tutto dall’attenzione dei creditori tramite dei comportamenti commissivi.
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Bancarotta fraudolenta per distrazione
Per quanto riguarda le altre azioni:
- la dissipazione consiste in un comportamento che porta a sperperare il proprio patrimonio;
- la bancarotta per distrazione è quella nella quale l’imprenditore utilizza il proprio patrimonio per scopi differenti rispetto a quelli che riguardano l’esercizio dell’attività imprenditoriale;
- l’occultamento e la dissimulazione sono invece due condotte nelle quali l’imprenditore agisce nascondendo i propri beni, nel primo caso materialmente, nel secondo caso facendo credere che siano stati trasferiti.
Le condotte di esposizione e riconoscimento di passività inesistenti, infine, sono quelle nelle quali, nel caso di esposizione, viene rivelato uno stato patrimoniale passivo maggiore rispetto a quello che è in realtà, mentre nel secondo caso non vengono contestati i crediti vantati da soggetti terzi per aumentare le passività del proprio patrimonio.
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Quando si verifica la bancarotta fraudolenta documentale
La bancarotta fraudolenta documentale viene punita con “la reclusione da tre a dieci anni, se è dichiarato fallito, l’imprenditore, che ha sottratto, distrutto o falsificato, in tutto o in parte, con lo scopo di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto o di recare pregiudizi ai creditori, i libri o le altre scritture contabili o li ha tenuti in guisa da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari.
Le condotte appena elencate rendono impossibile alla procedura fallimentare di ricostruire qual è la reale situazione patrimoniale dell’imprenditore per poter soddisfare il creditori.
La bancarotta documentale può avvenire tramite:
- sottrazione, distruzione o falsificazione (che può essere sia materiale sia ideologica) dei libri e delle scritture contabili: in questo caso, si parla di bancarotta fraudolenta documentale specifica;
- un impedimento che non permette di utilizzare i documenti contabili per ricostruire il patrimonio o i movimenti degli affari: in questo caso, si parla di bancarotta fraudolenta documentale generica.
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Oggetto del reato e elemento psicologico
L’oggetto del reato di bancarotta fraudolenta, ovvero il patrimonio dell’imprenditore, è costituito da:
- tutti i beni di proprietà dell’imprenditore fallito, quindi quelli materiali e immateriali, i beni strumentali, i beni in leasing, i rapporti di lavoro;
- tutti gli strumenti finanziari attraverso i quali è possibile acquistare altri beni.
Una parte della giurisprudenza più recente ha fatto rientrare nei beni che fanno parte della disponibilità del patrimonio anche quelli che hanno una provenienza illecita.
L’elemento psicologico del reato è il dolo specifico in quanto chi commette il reato mette in atto delle condotte che aggrediscono il patrimonio in modo fraudolento e artificioso, con consapevolezza.
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Pene e la bancarotta fraudolenta aggravata
Ci sono alcuni casi nei quali le pene previste per il reato di bancarotta fraudolenta sono maggiori rispetto a quelle indicate nei paragrafi precedenti. Nello specifico, si verificano quando:
- il danno patrimoniale è particolarmente grave: la pena viene dunque aumentata fino alla metà;
- vengono commessi più reati di bancarotta fraudolenta;
- si svolge un esercizio di impresa commerciale laddove sussista il divieto di farlo.
Qualora, invece, il danno patrimoniale provocato dal reato non sia grave, le pene vengono ridotte fino a un terzo.
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Bancarotta fraudolenta – Domande frequenti
La bancarotta fraudolenta prevede, a differenza di quella semplice, l’elemento del dolo, ovvero la volontà di essere consapevole degli effetti negativi di una propria azione o omissione.
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