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Pochi giorni fa l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito web il PIAO (Piano Integrato di Attività e Organizzazione) per il triennio 2024-2026.
Tra i vari obiettivi che saranno perseguiti dall’Agenzia per il periodo considerato spicca, fra tutti, quello di contrastare l’evasione fiscale connessa agli immobili.
Nel testo del PIAO 2024-2026 si legge che la lotta all’evasione fiscale immobiliare avverrà su due livelli: un primo livello tendente a far emergere le cc.dd. “case fantasma” ed un secondo livello mirante all’aggiornamento dei dati contenuti nelle banche dati catastali.

La caccia alle “case fantasma”

La caccia alle case fantasma è sicuramente l’obiettivo più ambizioso da perseguire per Agenzia delle Entrate.
Per il 2026, infatti, l’Ente ha l’obiettivo di far salire di 25 punti la percentuale di territorio nazionale oggetto di indagine su base cartografica, passando dall’attuale 45% al 70%.
Le verifiche saranno eseguite attraverso la realizzazione di ortofoto (ossia fotografie effettuate dall’alto).
Le risultanze delle ortofoto saranno, quindi, confrontate con le cartografie già esistenti, con l’obiettivo di individuare i fabbricati che, ad oggi, sono del tutto assenti dalle cartografie o che presentano delle geometrie diverse rispetto a quanto risultante dalla documentazione preesistente.

L’aggiornamento della banca dati catastale

In linea generale, il compimento di interventi edilizi di costruzione, ampliamento, ristrutturazione o miglioramento può essere idoneo ad incidere sulla consistenza, la classe o la rendita catastale dell’immobile. In tali casi, infatti, il contribuente è tenuto a presentare apposito atto di aggiornamento catastale ai sensi dell’art. 17 del R.D.L. n. 265 del 13.4.1939.

Con il PIAO 2024-2026 è stato espressamente previsto che, laddove il contribuente (o il soggetto obbligato) a presentare questo atto di aggiornamento catastale non vi provveda, l’Agenzia delle Entrate potrà:
– intervenire direttamente in surroga del titolare, ovvero
– inviare una lettera di compliance al contribuente.

È bene tenere a mente questa possibilità, soprattutto per chi abbia effettuato lavori attraverso le agevolazioni riconosciute dal Superbonus e dai diversi altri bonus edilizi che – ormai – noi tutti abbiamo imparato a conoscere.

Difatti, con la Legge di Bilancio 2024, l’Agenzia delle Entrate è stata chiamata a verificare, per gli immobili oggetto di interventi agevolati dai bonus edilizi, l’avvenuta presentazione della dichiarazione di variazione dello stato dei fabbricati.
Questo perché il compimento dei lavori agevolati potrebbe determinare il mutamento (in aumento) della rendita catastale dell’immobile indicata nel catasto dei fabbricati.

Con il PIAO 2024-2026 l’Agenzia delle Entrate ha sostanzialmente recepito il contenuto della Legge di Bilancio, prevedendo la possibilità di effettuare dei controlli incrociati su chi ha utilizzato i bonus edilizi e i valori catastali (indicati dalle banche dati) dell’immobile oggetto di intervento.
In quest’ottica, Agenzia delle Entrate potrà inviare, come accennato sopra, direttamente una lettera di compliance ai proprietari degli immobili che abbiano eseguito lavori di efficientamento energetico degli edifici (ivi compresa la realizzazione di impianto fotovoltaico o l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici), ovvero abbiano usufruito di sisma bonus.
Le lettere di compliance conterranno l’invito, rivolto ai proprietari degli immobili, a mettersi in regola aggiornando le risultanze catastali degli immobili.



 

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