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Domani approda in Consiglio dei ministri il decreto ‘Salva casa’ di Salvini: “Il decreto, che firmeremo a breve, va a regolarizzare tutte le piccole irregolarità all’interno delle case degli italiani. Non è un condono”, ha ribadito il vicepremier.

Il decreto Salva casa, che sarà approvato domani mattina in Consiglio dei ministri, servirà a porre rimedio a piccole difformità, nelle case italiane, “non è un condono, ma se qualcuno non può comprare una casa solo per un piccolo errore di conformità, noi così liberiamo le case di milioni di famiglie italiane”, ha ribadito il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, in occasione del festival dell’economia di Trento organizzato dal gruppo 24ore e dal Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma. “Quando la politica risolve i problemi è la bella politica , quindi oggi pomeriggio alle quattro e mezza c’è il preconsiglio dei ministri”, ha detto Salvini.

“Non è un condono perché se uno si è fatto 3 piani in più o una villa con piscina in riva al mare la risposta è l’abbattimento ma se uno sta impazzendo per 30 centimetri di difformità in un appartamento di 100 metri quadri, approvato il decreto liberiamo le case di milioni di italiani”, ha spiegato.

Cosa ci sarà nel decreto Salva casa e cosa si potrà fare

Il testo negli ultimi giorni ha subito alcuni aggiustamenti, dopo le osservazioni del Quirinale sull’effettivo rispetto del requisito d’urgenza. Le novità riguardano il freno al ‘Salva Milano’, la norma pensata per risolvere i problemi autorizzativi di alcuni piani di rigenerazione urbana in città. Si tratta di una norma attesa per chiarire gli iter urbanistici dopo gli interventi della Procura su presunti abusi edilizi, ma arriverà probabilmente in fase di conversione in legge del provvedimento.

Il decreto non riguarda gli abusi edilizi strutturali, come lo spostamento di un muro portante, ma solo gli abusi minori. Autorizzerà solo piccole modifiche interne ed esterne, ma escluderà le variazioni che impattano sulla stabilità dell’immobile e regolarizzerà le cosiddette piccole difformità in deroga alla legge della doppia conformità, cioè l’obbligo di rispettare le regole in vigore al momento della costruzione e quelle attuali.

Sarà rivolto agli edifici realizzati prima del 1977: come scrive il Sole 24 Ore: “ci sarà la possibilità di regolarizzare, con la presentazione di una Scia e il pagamento di una sanzione pecuniaria, le varianti realizzate in corso d’opera in parziale difformità a titoli abilitativi rilasciati prima della entrata in vigore della legge 10/1977”.

Con il decreto dovrebbe diventare possibile sanare le tolleranze esecutive di cantiere (cioè gli scostamenti tra quanto autorizzato e quanto effettivamente realizzato in cantiere) che non ne compromettano la stabilità: ad esempio si parla della mancata realizzazione di elementi architettonici non strutturali.

Le tolleranze, scrive il Sole 24 Ore, “vengono riparametrate dall’attuale 2% a livelli più alti. Restano del 2% per una superficie superiore a 500 metri quadri; passano al 3% per una superficie tra i 300 e 500 metri quadri; diventano del 4% per una superficie tra i 100 e 300 metri quadri e del 5% sotto i 100 metri quadri”.

Stesso discorso per le parziali difformità, come finestre o balconi: in questo caso è prevista la regolarizzazione con semplice sanzione. Rientrano poi nell’ambito del decreto anche le tende, incluse quelle da esterno, e le vetrate panoramiche amovibili.



 

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