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Agente della riscossione: esiste un ufficio competente ad inviare la cartella di pagamento?

Se vivi a Messina, può arrivarti una cartella di pagamento dall’ufficio dell’agente della riscossione di Torino? Cosa succede se ricevi la notifica di una cartella esattoriale che non rispetta la competenza territoriale di Agenzia Entrate Riscossione? La questione è al centro di un vivace dibattito sia in dottrina che in giurisprudenza. Al centro del problema vi è ovviamente la validità delle cartelle per le imposte sui redditi. Nel caso delle tasse collegate agli immobili, non v’è dubbio che l’unico soggetto competente sia quello del luogo ove detto bene si trova.

Cerchiamo di fare il punto della situazione.

Esiste una competenza territoriale per le cartelle esattoriali?

Secondo una recente sentenza della Commissione Tributaria Regionale del Veneto [1], non esiste alcuna competenza territoriale dell’Agenzia Entrate Riscossione in merito all’invio della cartella esattoriale. E ciò perché l’esercizio dell’attività di riscossione ha carattere nazionale.

Nel caso di specie, le cartelle di pagamento erano state emesse e notificate da un concessionario privo di competenza in quanto avente quale ambito territoriale di operatività la provincia di Treviso, mentre il contribuente aveva il domicilio fiscale nella provincia di Vicenza.

Secondo i giudici, non c’è alcuna correlazione tra l’ambito territoriale di operatività del concessionario ed il domicilio fiscale del contribuente iscritto al ruolo; infatti, secondo i giudici di secondo grado, a decorrere dal 1° ottobre 2006, è stato soppresso il sistema di affidamento in concessione del servizio nazionale della riscossione. Le funzioni relative alla riscossione nazionale sono state attribuite all’Agenzia delle Entrate, attività esercitata sino al 1° luglio 2017 da Equitalia Spa ed attualmente dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, unico soggetto demandato all’attività di esazione nazionale (Sicilia esclusa). L’attività di esazione risulta conseguentemente unica e con valenza nazionale, quindi contestare la

competenza per territorio risulta circostanza priva di pregio giuridico.

A rimarcare questo aspetto potrebbe proprio essere la natura di ente pubblico che possiede Agenzia Entrate-Riscossione rispetto alla precedente concessionaria, Equitalia Spa, la quale invece rivestiva i caratteri di una società privata.

Competenza territoriale Agenzia Entrate Riscossione: Cassazione

A conferma del ragionamento sostenuto dalla Ctr del Veneto vi è il fatto che tutte le sentenze della Cassazione, che affermano l’esistenza di una competenza territoriale del servizio di riscossione, si riferiscono all’epoca in cui esisteva ancora Equitalia Spa. Ad esempio, con una sentenza del 2018 [2], riferita a una controversia instaurata prima del subentro di Ader, la Suprema Corte ha stabilito che il concessionario cui è stato consegnato il ruolo, se l’attività di riscossione deve essere svolta fuori del proprio ambito territoriale, delega in via telematica per la stessa il concessionario nel cui ambito territoriale si deve procedere. In pratica, secondo la Corte, il concessionario è titolare di una potestà esecutiva limitata all’ambito territoriale assegnatogli con il provvedimento di concessione che coincide con la provincia.

La pronuncia si riferisce agli atti dell’esecuzione forzata esattoriale e non già all’invio della cartella. Tuttavia, poiché la cartella si considera atto prodromico e necessario al pignoramento, il principio dovrebbe estendersi ad ogni fase del procedimento.

Stesso discoro con riferimento al fermo e all’ipoteca, a seguito della notifica della cartella. Sempre secondo la Cassazione [3], «in tema di riscossione dei tributi, è illegittimo, per carenza di competenza territoriale, il provvedimento di fermo emesso dall’ufficio provinciale del concessionario che operi in un ambito territoriale diverso dal domicilio fiscale del contribuente, atteso che nell’attività di riscossione, attribuita all’Agenzia delle Entrate, che la esercita tramite Equitalia s.p.a., è previsto, da un lato, che, ai sensi dell’art. 31, comma 2, del d.P.R. n. 600 del 1973, ogni atto impositivo sia emesso dall’ufficio territorialmente competente, secondo il criterio del domicilio fiscale del contribuente, e, dall’altro, che, giusta l’art. 24 del d.P.R. n. 602 del 1973, “l’ufficio consegna il ruolo al concessionario dell’ambito territoriale cui esso si riferisce”».

A fondare tuttavia la tesi dell’esistenza di una competenza territoriale di Agenzia Entrate Riscossione in materia di notifica della cartella potrebbe essere l’articolo 31 del D.P.R. n. 600 del 1973 che individua la competenza territoriale degli uffici dell’amministrazione finanziaria. Ogni atto impositivo deve essere emesso dall’organo territorialmente competente. La competenza spetta all’ufficio distrettuale nella cui circoscrizione è il domicilio fiscale del soggetto obbligato alla dichiarazione alla data in cui questa è stata o avrebbe dovuto essere presentata. A ribadirlo è stata più volte la Cassazione [4].

La norma però, a voler essere precisi, si riferisce all’attività di accertamento e non a quella successiva della riscossione.

Ad oggi, la questione resta ancora irrisolta.

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