Torna in libertà dopo sei mesi l’imprenditore Enzo Sindoni, ex sindaco di Capo d’Orlando, ai domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta, quale amministratore di fatto due società e rappresentante legale di un’altra, l’Orlandina basket che nel 2008 fu cancellata dal campionato di serie A.
Il collegio del Tribunale di Patti, presieduto da Mario Samperi, ha accolto in toto l’istanza dell’avvocato Carmelo Occhiuto, revocando la misura cautelare chiesta dal pm di Patti nel 2013 e rigettata dal Gip poi successivamente accolta il 29 settembre del 2023 dal Tribunale del riesame di Messina su appello del pubblico ministero.
Oggi l’ex sindaco torna in libertà con la seguente motivazione: “Si rileva che sulla richiesta il Pubblico ministero non si è opposto ad una attenuazione della misura applicata, indicando quale idonee cautela applicabile quella del divieto di dimora in Capo d’Orlando. Tale valutazione espressa dall’organo di accusa appare indicativa di una rivisitazione del quadro cautelare complessivo che il Tribunale è chiamato a vagliare, unitamente al decorso del tempo dalla data di contestazione delle condotte. Il cpmplesso di tali circostanze, in assenza di comportamenti specifici che denotino un concreto e attuale pericolo di reiterazione di reati della stessa natura di quelli per cui si procede, impone di considerare cessate le residue esigenze cautelari”.
Sindoni era stato arrestato dai finanzieri dopo l’indagine, condotta sotto la direzione dalla Procura della Repubblica di Patti, durata oltre due anni. Fari puntati sulle condotte di bancarotta fraudolenta, concernenti tre note società, tutte con sede a Capo d’Orlando, attive nel settore delle comunicazioni, nella commercializzazione degli agrumi e nella gestione di un importante società sportiva di basket.
Sulle contestazioni è in corso il processo aperto il 3 aprile scorso al Tribunale di Patti, con udienza aggiornata al 2 ottobre 2024.
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