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Ampliando l’accesso al microcredito e aumentando gli importi ottenibili, la legge di Bilancio 2022 ha aperto nuove opportunità per mediatori creditizi e agenti in attività finanziaria. La legge 30 dicembre 2021, n. 234, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 310 del 31 dicembre 2021, ha previsto infatti l’aumento dell’importo massimo finanziabile da 40.000 a 75.000 euro (e fino a 100.000 euro in casi particolari per le srl), l’allungamento del piano di rimborso da 7 a 15 anni e l’abrogazione dei limiti patrimoniali. Non a caso due società di mediazione creditizia hanno già fatto il primo passo in questa direzione, includendo il prodotto nella loro offerta grazie a un accordo con Microcredito di impresa Spa, società nata come start up nel 2018 e diventata poi pmi innovativa, che vanta oggi 1.000 finanziamenti erogati, per una cifra che sfiora i 24 milioni di euro. Nel 2022 l’operatore conta di erogare circa 500 finanziamenti per 12 milioni di euro e punta raddoppiare i risultati nel 2023. Per capire in quale direzione sta andando il comparto, individuare le problematiche ancora aperte e valutare le nuove strade che si aprono per l’intermediazione del credito abbiamo intervistato Diego Rizzato, consigliere di amministrazione e responsabile crediti di Microcredito di impresa.

Come vede la nuova riforma dei parametri del Microcredito approvata dal legislatore in sede di finanziaria?
L’apertura dell’accesso al microcredito alle srl ordinarie è buona cosa, come pure l’eliminazione di quei paletti dimensionali anacronistici, idem per le durate fino a 15 anni dei finanziamenti e gli aumenti dei massimali a 75.000 e 100.000 euro per le srl. Siamo però ancora in attesa del decreto attuativo. Speriamo che il nuovo governo faccia una mossa in questa direzione, perché non si può aspettare un decreto attuativo per anni.

Come mai in Italia ci sono solo 12 operatori di microcredito (omc)?
Il tallone di Achille della legge è che non prevede per gli operatori di microcredito la possibilità di acquisire facilmente finanza da erogare. Le banche non concedono prestiti ad altri istituti finanziari, il mercato obbligazionario è difficile e comunque costosissimo, e, per quanto i soci degli operatori di microcredito possano impegnarsi, non si possono fare continui aumenti di capitale.

Cosa servirebbe?
Servirebbe un plafond gestito da Cassa Depositi e Prestiti da mettere a disposizione degli omc per erogare microcredito. È incredibile che in Cdp ci siano plafond destinati alle banche, che non li usano, e non siano previsti per gli operatori di microcredito.

Come riuscite allora a erogare cifre così elevate?
Per superare l’impasse ad agosto Microcredito di impresa ha sottoscritto un programma di cartolarizzazione dei crediti commerciali, che ci permette di guardare al futuro con relativo ottimismo, visto che abbiamo consolidato l’opportunità di acquisire funding fino a 85 milioni di euro nei prossimi 2 anni. È inoltre un percorso virtuoso replicabile.
Siamo quindi pronti ad accogliere le richieste di microcredito, sempre più numerose, provenienti dai tutor sui territori, ma anche da altri canali quali associazioni di categoria, incubatori di impresa, reti di mediatori e agenti in attività finanziaria, associazioni di assistenza alle imprese, confidi minori e loro società collegate. Un mondo quindi di partner che hanno come comune denominatore l’attenzione alla microimpresa, cardine dell’economia italiana.

Chi si rivolge al microcredito?
Microimprese che per la loro situazione contingente non possono accedere al credito di sistema, cioè quello bancario. Si tratta solitamente di start up, che ancora non dispongono di bilanci, o di aziende che hanno pochi anni di vita e risultano quindi mediamente vulnerabili.

Come vi arrivano le pratiche e come le lavorate?
Le pratiche arrivano da reti di tutor, commercialisti, consulenti di impresa, associazioni, intermediari, mediatori e agenti. Le richieste vengono caricate sul nostro portale web e vengono prese in carico da un istruttore, che emette un parere di merito per il deliberante.

Quali sono i tempi di erogazione?
Per l’erogazione sono necessari 25 giorni dal caricamento della documentazione relativa alla pratica sul portale, compreso il tempo necessario per chiedere ed acquisire la garanzia del fondo di garanzia. E avviene direttamente sul conto del cliente.

Come si articola la vostra struttura organizzativa?
Mediocredito di impresa è una spa, soggetta a revisione contabile. Dunque, ha un cda che detta gli indirizzi programmatici e la vision aziendale e un a.d che traduce nei fatti le volontà del cda.
La nostra struttura operativa è composta da un reparto crediti forte di 10 unità divise su tre aree territoriali, Nord, Centro e Sud, un back office e un reparto amministrazione e finanza. Le attività di marketing e promozione sono delegate ad aziende terze, mentre sono interne le strutture antiriciclaggio, e i controlli interni.

Quali obiettivi vi ponete per il futuro?
Il nostro obiettivo è andare oltre il credito. In questo momento particolarmente complicato sul fronte energia, ad esempio, con aziende amiche e specializzate nel comparto stiamo organizzando dei programmi di formazione per attivare dei semplici risparmi energetici anche nelle aziende medio piccole, utilizzando tutta la tecnologia oggi a disposizione. A breve creeremo e lanceremo anche un prodotto di microcredito finalizzato all’acquisto di materiali, apparecchi, strumenti, progetti che possano mitigare l’impatto degli aumenti dei costi dell’energia.

 

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