Un iter lungo complesso, pieno di intoppi burocratici, non solo italiani, ma anche europei. Perché il sogno di cosiddette zone franche in territori particolarmente svantaggiati non ha mai smesso di animare l’azione di amministratori e politici locali, regionali e nazionali alimentati dalle richieste di imprenditori e attori economici consapevoli delle grandissime potenzialità di sviluppo. Un percorso che ha trasformato le cosiddette zone franche in zone economiche speciali che ne sancisce l’istituzione con decreto legge n.124/2023 a partire dal 1° gennaio 2024. La Zona economica speciale per il Mezzogiorno – “ZES unica” comprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna e che sostituisce le attuali Zone economiche speciali frammentate in otto diverse strutture amministrative. Gli imprenditori che vorranno investire in Sardegna con stabilimenti o attività potranno presentare domanda al nuovo ufficio di Roma anche attraverso lo sportello unico digitale. Il Cipnes Gallura, come già in precedenza, è a disposizione degli imprenditori per fornire qualsiasi tipo di informazione e sostegno. Qui i contatti.
Aldo Cadau, commissario straordinario della Zes Sardegna in vista dell’accentramento della Zes Unica del territorio ha fatto il punto della situazione illustrando il bilancio di fine mandato. Sono stati presentati progetti potenziali di investimento per 650 milioni di euro nelle sei aree della Zona Economica speciale della Sardegna.
Come riportato dall’Ufficio studi del Cipnes gli investimenti saranno così riportati nelle sei aree:
- Cagliari 427 milioni
- Olbia 126 milioni
- Sulcis 32 milioni
- Sassari 23 milioni
- Oristano 23 milioni
- Tortolì 14 milioni
Gli investimenti per settore economico sono così ripartiti:
- Manifatturiero 287 milioni
- Nautica 116 milioni
- Logistica 97 milioni
- Rifiuti 88 milioni
- Commercio 29
- Servizi 11 milioni
- Turismo 7 milioni
- Progettazione 5 milioni
- Agroindustria 4 milioni
Il centro studi del Cipnes estrapolando i dati ha evidenziato il ruolo centrale di Olbia e della Gallura che rappresentano il secondo polo di attrazione dopo Cagliari. Tra i principali settori di investimento sicuramente la logistica/trasporti, ma anche e soprattutto Nautica ed in particolare quella di lusso. “Il Cipnes Gallura, d’intesa con UniOlbia, sta poi continuando nelle iniziative di Ricerca e Innovazione con diverse società leader a livello nazionale e internazionale, insieme all’Università di Cagliari. La Ricerca è legata alla nautica, al nuovo corso di Ingegneria Navale offerto a Olbia dall’Università di Cagliari e al Dipartimento di Innovazione, istituito a Olbia dall’Università di Sassari”.
Davide Mosca
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