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La stretta al Superbonus non toccherà la ricostruzione di case e siti industriali nel Cratere del terremoto, che ha coinvolto i 138 comuni di Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche. Il governo – nel decreto approvato a sorpresa lunedì su input del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, per disinnescare una bomba potenziale nei conti pubblici da 150 miliardi di euro – ha inserito nella versione da far “bollinare” alla Ragioneria dello Stato una “salvaguardia”: cinque righe di testo con le quali si garantisce la possibilità di accedere a questo strumento a tutti i progetti già accolti così come a quelli da autorizzare in via definitiva – dopo aver presentato progettazione e rendicontazione – entro il 31 dicembre del 2025. Termine ultimo previsto dalle normative esistenti per sommare Superbonus e il cosiddetto contributo parametrico.
Non a caso, nell’ultima versione del decreto si legge che le disposizioni che varranno su scala nazionale «non si applicano agli interventi (…) effettuati in relazione a immobili danneggiati dagli eventi sismici verificatisi nelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dagli eventi sismici verificatisi il 6 aprile 2009 e a far data dal 24 agosto 2016».
I TIMORI
In un primo tempo si era temuto che la stretta al Superbonus voluta da Giorgetti riguardasse anche le 18mila pratiche per altrettanti immobili non ancora depositate in via definitiva – cioè con progettazione e rendicontazione – ma per le quali è stata presentata soltanto la cosiddetta manifestazione di volontà.
LA TRATTATIVA
Ad annunciare il cambio di marcia del governo è stata in serata la sottosegretaria al Mef, Lucia Albano: «Il governo prosegue nella sua azione di tutela e sostegno delle comunità colpite dagli eventi sismici dell’Abruzzo 2009 e del Centro Italia 2016. Posso dichiarare che nel decreto Superbonus in via di emanazione, non è previsto alcun blocco a cessione di credito e sconto in fattura per i crediti» relativi alla ricostruzione. Che ci sia stata una trattativa tra le parti in causa l’ha confermato indirettamente il commissario alla Ricostruzione, Guido Castelli: «Anche in questo nuovo decreto legge sul 110 per cento sono certo che questa attenzione non verrà meno. Ho personalmente rappresentato al governo le esigenze del cratere e la certezza di non essere lasciato solo. Il decreto consentirà ai proprietari degli immobili lesionati o distrutti dal sisma di continuare a sommare il contributo sisma alle agevolazioni offerte dal 110 per cento. Le modifiche attese non si applicheranno alle aree del sisma».
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