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Quali possibilit ci sono di pagare meno contributi per la pensione all’Inps se si ha la partita Iva forfettaria: i chiarimenti

Come pagare meno contributi possibili quando si ha partita iva forfettaria o normale nel 2024?

Secondo quanto previsto dalle leggi 2024 in vigore, è possibile pagare meno contributi previdenziali quando si decide di aprire una partita Iva con iscrizione alla Gestione Separata più che a quella per artigiani e commercianti, se chiaramente ne sussistono le condizioni, o quando si decide di avviare un’attività di impresa e si è già lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, per cui i contributi vengono già regolarmente versati dal datore di lavoro ma tale condizione si mantiene se l’attività di impresa non diventa prevalente rispetto a quella da lavoro dipendente. 

Come fare a pagare meno contributi all’Inps con la partita iva in regime forfettario? I titolari di partita Iva forfettaria pagano i contributi previdenziali o alle proprie Casse private professionali, per esempio Inpgi per i giornalisti, Enpam per i medici, Inarcassa per Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti, Cassa forense per gli avvocati, ecc, o alla Gestione Separata dell’Inps o alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps.

A seconda che si sia iscritti ad una Cassa previdenziale professionale o alla Gestione Separata dell’Inps, i contributi per la si calcolano in misura differente.

Come pagare meno i contributi per la pensione all’Inps se si ha la partita Iva forfettaria

I contributi  previdenzialiche generalmente versano i lavoratori autonomi e i liberi professionisti con partita Iva forfettaria sono una voce che influisce moltissimo sul guadagno degli stessi professionisti.

Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, pur avendo una partita Iva forfettaria, che prevede un pagamento di tasse inferiori rispetto al regime ordinario, i contributi previdenziali per la pensione devono essere sempre pagati.

E non ci sono sisteemi o possibilità di pagare meno di quanto dovuto.

Il calcolo dei contributi per la pensione da pagare all’Inps si basa sul guadagano realizzato da ogni lavoratore, per cui più si guadagna e più contributi si versano. 

Al contrario, se si guadagna meno, si pagano meno contributi. 

E, se da una parte, si tratta a prima vista di una convenienza, così in realtà non è a lungo andare, considerando che i contributi sono necessari per avere la pensione finale e più se ne versano maggiore potrà risultare il trattamento da percepire a fine lavoro.

Secondo quanto previsto dalle leggi 2024 in vigore, si può ‘risparmiare’ sui contributi da versare in base alla Cassa che si sceglie a seconda dell’attività che si svolge.

Con particolare riferimento a quelle dell’Inps, 

se ci si iscrive alla Gestione Separata, si pagano i contributi in proporzione agli incassi e con una percentuale che per il 2024 è del 26,07% dell’imponibile. 

Se ci si iscrive alla Gestione artigiani o commercianti dell’Inps, si pagano sia i contributi fissi, dovuti indipendentemente da quanto si guadagna e sono pari a 4.515,43 euro per i commercianti e 4.427,04 euro per gli artigiani, e sia i contributi variabili.

Questi ultimi si calcolano applicando una percentuale sull’imponibile che supera i 18.415 euro che per gli artigiani è del 24% e per i commercianti del 24,48%.

 

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