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Roma, 6 giugno 2024 – La Bce ha deciso di tagliare i tassi d’interesse di 25 punti base. Il tasso sui rifinanziamenti principali scende quindi da 4,50% a 4,25%, quello sui depositi dal 4% al 3,75%, e quello sui prestiti marginali dal 4,75% al 4,50%. Lo comunica la banca centrale dopo la riunione del Consiglio direttivo. 

La Bce taglia i tassi: inversione di tendenza

Una decisione presa alla luce degli ultimi dati sull’andamento dell’inflazione nell’Eurozona che, anche se non del tutto lusinghieri, sono stati migliori delle previsioni.

Christine Lagarde, presidente della Bce

Due anni di rialzi

La Bce ha invertito la rotta monetaria, dopo che tra il luglio del 2022 e il settembre dello scorso anno ha operato la più aggressiva manovra di inasprimento della sua storia, un aumento dei tassi da 450 punti base complessivi (4,50 punti percentuali), accompagnato da massicci drenaggi di liquidità, in riposta all’inflazione galoppante che rifletteva una serie di shock, tra cui le strozzature nelle catene globali, la guerra in Ucraina e elementi interni dell’Eurozona, come i prezzi fuori scala degli indici Ue di riferimento su energia e gas.

Da settembre in poi i tassi sono stati sempre confermati, al 4% sui depositi custoditi per conto delle banche commerciali (che da tempo vengono usati come riferimento chiave), al 4,50% sulle principali operazioni di rifinanziamento e al 4,75% sulle operazioni marginali. Il ribasso di oggi è il primo taglio da quando la guida della Banca centrale europea è stata affidata a Christine Lagarde, nel novembre del 2019.

Gli effetti dei tagli

Una decisione, quella dell’abbassamento del costo del denaro, che porterà effetti positivi per le tasche di italiani e imprese. Il taglio dei tassi si farà infatti sentire portando a una diminuzione delle rate del mutuo. Miglioreranno anche le condizioni dei prestiti chiesti dalle imprese per fare investimenti.

L’effetto sui mutui

Secondo lo studio dell’Unione nazionale consumatori consumatori, spiega un comunicato, considerando l’importo, la durata media di un mutuo e l’ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 4,21 per cento, una riduzione dei tassi di 25 punti base, nel caso di un pieno trasferimento sull`Euribor, corrisponde a una diminuzione della rata, per chi ha contratto ora un mutuo a tasso variabile, pari a 18 euro al mese, 216 euro all’anno. Un risparmio che poi si riduce man mano che il mutuo si avvicina alla sua scadenza e si paga quasi soltanto la quota capitale.

L’effetto su Btp

Incremento dei rendimenti dei titoli governativi dell’Eurozona all’annuncio del taglio dei tassi di interesse da parte della Bce e delle stime su inflazione e crescita nell’area. Il rendimento del BTp decennale benchmarck a 10 anni è salito al 3,87%, dal 3,83% precedente all’annuncio, e parallelamente quello del Bund di pari scadenza si è mosso da 2,53% a 2,56% portando il differenziale a 131 punti (130 prima dell’annuncio). Stesso movimento di un paio di punti base ha interessato le scadenze a 2 e 5 anni dei titoli italiani.

Sale l’inflazione stimata nel 2024

La Bce alza però la sua stima sull’inflazione nell’area euro per il 2024, portandola al 2,5% dal 2,3% indicato a marzo, e per il 2025 portandola al 2,2% dal 2% indicato ad aprile. La stima rimane all’1,9% per il 2026. Numeri che lasciano ritenere improbabile un ulteriore taglio dei tassi nel corso del prossimo vertice della Banca centrale europea.

Migliora il Pil dell’Eurozona

La Bce ha migliorato la sua stima di crescita per l’economia dell’Eurozona nel 2024, portandola a 0,9% da +0,6% indicato nelle ‘staff projections’ dello scorso marzo. Per il 2025 la crescita stimata è ora 1,4% da 1,5% indicato ad aprile, per il 2026 è confermato l’1,6%.

Le previsioni degli esperti

Appare “improbabile che la Bce effettui più di due tagli dei tassi in solitaria prima che la Fed inizi quest’anno”, anche considerando il diverso andamento dell’inflazione in Europa e negli Usa. E’ il commento di Sylvain Broyer, chief economist Emea di S&P Global Ratings, dopo l’annunciata decisione di Francoforte di tagliare i tassi per la prima volta in cinque anni.

Le borse restano positive

Piazza Affari e le Borse europee restano in territorio positivo, seppur riducendo parzialmente i guadagni dopo la mossa, attesa, della Bce che ha tagliato i tassi di 25 punti base. A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,4%, a Francoforte il Dax lo 0,3%, a Parigi il Cac40 lo 0,2%.

Le parole di Lagarde

Dopo la comunicazione del taglio dei tassi ha parlato la presidente della Bce Christine Lagarde. Dalle sue parole gli analisti hanno cercato di capire quale sarà l’indirizzo futuro della Bce in materia di taglio dei tassi. Ce ne saranno altri a breve? Lagarde non ha dato una risposta secca ma, come era lecito attendersi, ha confermato che le decisioni saranno prese di volta in volta in base agli indicatori. “Non ci stiamo impegnando – ha detto – su un particolare percorso predetermitato dei tassi“.

“Malgrado i progressi degli ultimi trimestri, persistono forti pressioni interne sui prezzi poiché la crescita delle retribuzioni è elevata” e dunque “l’inflazione resterà probabilmente al di sopra dell’obiettivo (la soglia del 2% ndr) fino a gran parte del prossimo anno”. “Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di abbassare i tre tassi di interesse chiave della Bce di 25 punti base. Siamo determinati a garantire che l’inflazione ritorni al nostro obiettivo di medio termine del 2% in modo tempestivo. Manterremo i tassi ufficiali sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario a raggiungere questo obiettivo”.

“La decisione odierna è stata prese da tutti i governatori delle banche centrali dei singoli paesi, tranne uno contrario”, ha poi aggiunto Lagarde.

 

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