Il centro Marilleva 1400 (Trento) si conferma il comprensorio che più ha beneficiato del Superbonus 110% e, per tanto, anche dei fondi Pnrr destinati a sostenere le misure di ristrutturazione edilizia nell’ambito del Superbonus. Dal Piano nazionale di ripresa e resilienza sono arrivati 38.825.882,2 euro a copertura di una parte dei lavori negli edifici di Mezzana in Trentino. Un primato anche per i maxi-condomini.
I detrattori
Il centro Marilleva ospita in questo momento 400 appartamenti, 120 stanze d’albergo, 6 negozi, 2 ristoranti e 3 bar, all’interno di un comprensorio costruito negli anni ‘70 seguendo i progetti di Luciano Perini, lo stesso architetto delle Torri di Madonna Bianca. «È l’edificio più grande del Trentino — afferma il sindaco di Mezzana Giacomo Redolfi — All’interno ci sono circa 3 mila posti letto: è molto più grande del Santa Chiara di Trento».
Un residence enorme dunque, pensato per incastrarsi nella montagna, con parcheggi al coperto e costruito vicino alle piste da sci, per permettere una fruizione della montagna che ancora oggi è vivace. Ma che continua ad avere detrattori, convinti che sia «troppo grosso», «troppo brutto» o che comunque sia troppo distante dall’ideale della baita di legno con cui si è soliti pensare alle residenze per le vacanze invernali.
Dimensioni ed età
Al netto di tutto ciò, sono comunque due i fattori che hanno lanciato il Marilleva 1400 al primo posto per contributi da Superbonus 110%. Il primo sono, ovviamente, le dimensioni. E il secondo è l’età del comprensorio, costruito più di cinquanta anni fa, con ben altri criteri rispetto ad oggi dal punto di vista energetico. Da qui, la necessità di intervenire. «Abbiamo rifatto totalmente il cappotto, costruendolo sopra la struttura: un intervento difficile da realizzare — rivela uno degli amministratori del comprensorio, l’ingegner Claudio Alati — È stato un intervento complicato (siamo in montagna e c’era di mezzo il Covid) ma completo: abbiamo coperto tutto l’edificio, all’interno e all’esterno. Abbiamo anche cambiato buona parte degli infissi. I risparmi energetici sono ora incredibili: a casa mia, a termosifoni spenti, ci sono 18 gradi solo con il sole». Interventi che sono stati preceduti anche da altri, sui sistemi di riscaldamento e per rendere autonome le varie abitazioni dal punto di vista della gestione termica. Già questo aveva aiutato ad abbattere i consumi energetici. «Abbiamo fatto una cosa buona per il Trentino — dice orgoglioso l’ingegner Alati — Si è dimezzato l’impatto ambientale». Di recente, la struttura si è dotata anche di una rete wi-fi che copre l’intero condominio.
La collaborazione tra proprietari
Uno dei segreti per portare a casa questa enorme mole di lavoro è stata la collaborazione tra i molti proprietari. «Ne abbiamo tanti — prosegue Alati — Ma la cosa che mi ha dato più soddisfazione sono stati proprio loro. Durante i lavori è successo di tutto: pure l’allagamento del condominio. Ma i proprietari hanno dimostrato comprensione nei confronti di chi ha seguito il tutto, oltre a stima e affetto». Insomma, con i condòmini i problemi maggiori sono stati «logistici»: incontri da remoto per via del Covid e ore di spiegazioni con slide power-point per spiegare cosa stava accadendo. Ma alla fine il risultato è arrivato, e Alati non può che ripetere: «La più grossa soddisfazione è stata la comprensione incredibile che abbiamo avuto».
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