TRENTO. “Ci siamo trovati davanti immobili che a causa di qualche piccola difformità sono rimasti invenduti. Ora questo provvedimento permetterà una svolta e consentirà anche di agevolare la vendita di tante case o appartamenti ”. Severino Rigotti, presidente della Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari della provincia di Trento, ha un giudizio positivo per quanto riguarda il decreto Salva Casa che è stato approvato a livello nazionale e che nei giorni scorsi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato.
L’obiettivo del provvedimento, è stato spiegato dal Governo è quello di “salvare le nostre case da una normativa rigida e frammentata, fatta di procedure amministrative incerte che ostacolano la commerciabilità dei beni e precludono l’accesso a mutui, sovvenzioni e contributi”
Si parla di “lievi difformità” e quindi si parla di abusi minori, come un tramezzo spostato o una finestra o una porta posizionate diversamente. “Un tema quanto mai sentito anche in Trentino – spiega Rigotti – visto le tante case o appartamenti realizzate negli anni ’70”.
Il piano prevede, fra le altre cose, l’inserimento nel criterio di edilizia libera per vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici, c’è poi l’ampliamento delle tolleranze costruttive ed esecutive e vengono introdotte tolleranze costruttive tra il 2% e 5% in base alla superficie. Ci sono poi vari semplificazioni procedurali e burocratiche.
Qui il provvedimento in Gazzetta Ufficiale
Presidente Rigotti, il decreto “Salva-Casa” nei giorni scorsi è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Cosa ne pensate voi?
Prima di tutto è un provvedimento che ritengo importante dal punto di vista dell’agevolazione nelle vendite. Se ci sono da sistemare delle piccole difformità rispetto a quanto depositato in comune ora c’è una soluzione. Fino ad oggi i cittadini potevano incontrare problematiche non indifferenti.
Quali sono queste criticità che avete incontrato in questi anni?
Basta pensare che bastava avere una parete fuori di pochi centimetri, questo bloccava un cambio d’uso. Uno spostamento di un tramezzo bloccava tutto nonostante non venisse cambiata la rendita catastale.
Le problematiche che abbiamo incontrato durante le vendite, purtroppo, in diversi casi hanno portato i proprietari a desistere nella vendita perché sanare queste difformità comportava una spesa enorme. Ora con il ‘Salva-Casa’ abbiamo uno snellimento delle procedure e del mercato e questi sono aspetti davvero buoni.
Come risponde a chi dice in questi giorni che il decreto salva casa è un condono mascherato?
Che è una panzana e che non è vero. Qualcuno continua a definirlo in questo modo ma è sbagliato. Il decreto riguarda interventi come soppalchi, verande, tramezzi e pareti in cartongesso. Non vengono quindi sanati abusi edilizi, ma per lo più piccole irregolarità e mancanze per lo più formali e burocratiche. Sono interventi che non cambiano la rendita catastale.
Avete una idea di quante famiglie potranno beneficiare di questo provvedimento? Secondo uno studio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, interessano quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano.
Fimaa sta portando avanti uno studio a livello nazionale per valutarlo in modo esatto. Sono molte le volte che abbiamo registrato negli appartamenti difformità che bloccavano tutto. Di certo sono molti gli edifici realizzati negli anni ’70 e che si trovano in queste situazioni. Un bel sollievo, ora, per i proprietari che si trovano la vita semplificata.
Lo sblocco di varie situazioni ferme per questioni ‘burocratiche’ potrebbe aiutare anche chi cerca un’abitazione, come gli studenti o le famiglie?
Su questo punto bisogna vedere se i comuni sono disposti a cambiare la normativa. Con l’amministrazione di Trento abbiamo fatto un incontro anche di recente e l’idea lasciata è quella di permettere una maggiore elasticità. Però non me la sento di dire che si potrà fare tutto quello che si vuole. Di certo abbiamo uffici lasciati vuoti anche a seguito dello smart-working, capannoni e tante altre strutture che potrebbero essere recuperate. Sarebbe meglio intervenire piuttosto di lasciare cattedrali nel deserto o interi piani vuoti.
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