Il 30 settembre è una giorno importante per i contribuenti italiani, perché è la data della scadenza della presentazione del modello 730. Per arrivare preparati all’appuntamento con il Fisco, la app taxfix ha elaborato un elenco degli errori da non commettere quando si ha a che fare con la dichiarazione dei redditi.
Vediamo quali sono gli errori da non commettere nel modello 730 per la presentazione della dichiarazione dei redditi 2021.
- Buttare o perdere fatture e scontrini
“Quando si tratta del fisco bisogna essere precisi e ordinati – specifica la dott.ssa Alessandra Birolo, dottore commercialista in Taxfix – Infatti, conservare scontrini e fatture delle spese sostenute durante l’anno è fondamentale per facilitare, e ovviamente non sbagliare, nella compilazione e nella conseguente verifica della correttezza del proprio modello 730.” Ma è altrettanto importante conservare anche i documenti degli anni passati poiché l’Agenzia delle Entrate potrebbe chiederli in caso di controlli. Per i redditi del 2021 i documenti dovranno essere conservati fino al 31 dicembre 2026.
- Non chiedere una verifica a un professionista prima dell’inoltro all’Agenzia dell’Entrate.
Sì, perché un 730 compilato male può essere corretto, ma non è così semplice. Se si riscontrano errori di compilazione o di calcolo, andrà presentato il modello 730 rettificativo; se invece si è dimenticato di esporre deduzioni o detrazioni, andrà presentato il modello 730 integrativo – e necessariamente con l’intermediazione di un professionista. Per questo la verifica da parte di un esperto dopo la compilazione è importantissima: evita di incorrere in errori e ulteriore burocrazia.
- Inserire un codice tributo sbagliato nel modello precompilato
Si tratta di uno degli errori che si commette più facilmente quando si compila e si invia il 730 con il modello precompilato. Inserire il codice tributo sbagliato rispetto al tipo di pagamento da effettuare è un errore comune, soprattutto perché per l’utilizzo del modello precompilato sono necessarie conoscenze aggiuntive e massima attenzione che non tutti hanno, soprattutto se non sono professionisti o esperti fiscali “Ci sono alcuni errori più comuni come sbagliare l’indicazione del periodo di riferimento del tributo – spiega Alessandra Birolo, dottore commercialista in Taxfix – Per questa tipologia di svista, meno gravi in quanto non modificano l’importo finale del pagamento, la correzione può essere fatta recandosi all’Agenzie delle Entrate e chiedendone la rettifica.”
- Indicare l’importo sbagliato
Anche indicare l’importo sbagliato è uno degli errori che capita con maggiore frequenza. Una volta accortisi della svista è necessario regolarizzarlo successivamente con il pagamento della differenza tra quanto dovuto e quanto pagato in precedenza, al quale bisognerà sommare l’importo degli interessi maturati (tra la data di scadenza e il momento del pagamento della somma residua) e una piccola sanzione che varia in base ai giorni di ritardo con cui si provveduto al ravvedimento.
- Presentare l’F24 con importo zero
In questo caso si tratta di un errore grave. “Una volta terminata la compilazione dell’F24 può succedere che l’importo da pagare risulti pari a 0 – illustra l’esperta di Taxfix – Bene, in questo caso è assolutamente necessario che l’F24 venga presentato comunque. L’omissione prevede l’applicazione di una sanzione pari a 100 euro, ridotta a 50 euro se il ritardo non è superiore a cinque giorni lavorativi.”
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