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La logica – e in realtà anche l’obiettivo – è quello di rendere sempre più chiaro e diretto il rapporto contribuente fisco. Cosicchè pagare le tasse non sia più un incubatore di ansia e di dubbi tali da togliere il sonno (“avrò sbagliato qualcosa?” oppure “ho dimenticato qualcosa?”), a meno di rivolgersi a professionisti esperti. Ma un dovere facile da compiere. Da quest’anno arriva il 730 semplificato, non una “dichiarazione”, ma un percorso guidato attraverso la risposta ad alcune domande che ci rivolge direttamente il fisco una volta che entriamo nell’apposita interfaccia sul sito dell’Agenzia dell’Entrate. Il servizio sarà disponibile a breve, comunque in tempo per l’avvio della stagione delle dichiarazioni dei redditi che tradizionalmente si apre a maggio.

 

Chi può utilizzare il nuovo servizio?

Potranno utilizzare il nuovo servizio i dipendenti e i pensionati che accedono al 730 precompilato (redditi 2023). 

 

Che differenza c’è rispetto alla “precompilata tradizionale”?

Con la precompilata tradizionale (che comunque resta come alternativa) il contribuente scarica la classica dichiarazione dei redditi suddivisa in quadri, campi, colonne, ecc. già riempita dall’Agenzia delle Entrate in base alle informazioni in suo possesso. Il contribuente può accettare la precompilata così come proposta, oppure può modificarla in alcuni punti aggiungendo altre informazioni, ad esempio spese detraibili documentabili che il Fisco non ha contemplato. Se accetta la precompilata così com’è ha la certezza che non ci saranno ulteriori controlli, se invece la modifica sa che i controlli sono possibili.

Con il “730 semplificato” il sistema è completamente diverso. Una volta collegati con la nuova interfaccia, il contribuente si troverà di fronte a una sorta di questionario. Il sistema – in base ai dati in suo possesso – gli proporrà semplici domande alle quali si dovrà rispondere con un sì o con un no. Ad esempio: è questo il suo reddito? sono queste le sue spese sanitarie? è proprietario del seguente immobile? ha sostenuto le seguenti spese di ristrutturazione? ecc. ecc. Insomma, una sorta di percorso guidato, con tanto di spiegazioni, al termine del quale sarà prodotto, direttamente dal software, il 730 da inviare. 

 

Cosa succede se si risponde No ad alcune domande?

L’Agenzia delle Entrate non ha ancora elaborato e diffuso le istruzioni dettagliate. Comunque, se si risponde No alla domanda (ad esempio: le tue spese sanitarie nel 2023 sono state pari a 400 euro?) e quindi si fornisce una valore modificato (tornando all’esempio precedente: No, sono state 565 euro), il sistema ricalcola l’esito finale del 730, e presumibilmente – come accade con la precompilata tradizionale – ci potrebbero essere delle verifiche successive.

 

Dall’Agenzia delle Entrate comunque rassicurano: «Ad ogni passaggio, l’utente sarà reso consapevole, tramite un avviso, del fatto che sta confermando o modificando i dati proposti. Il sistema offrirà inoltre informazioni e supporto con riguardo a eventuali dati che non è stato possibile inserire direttamente in dichiarazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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