Il consiglio dei ministri a lavoro su una vecchia proposta del ministro Urso per salvare italiani e imprese dai debiti bancari.
La proposta Urso
Era il 2021 quando l’allora senatore Alfonso Urso ora Ministro delle imprese e il Made in Italy presentò una proposta di legge finalizzata ad aiutare le imprese e gli italiani alle prese con debiti bancari.
La proposta di legge prevedeva l’attuazione di una serie di agevolazioni tali da permettere alle persone fisiche e alle piccole imprese di estinguere il proprio debito bancario ogni qualvolta la banca avesse ceduto il credito ad una società terza di recupero.
In altri termini si proponeva di dare al debitore la possibilità di estinguere in modo definitivo il proprio debito con l’Istituto di Credito in caso di crediti deteriorati.
Questa proposta è ora al vaglio del governo con l’intento di produrre un decreto da attuare in tempi brevi.
Decreto “omnibus”
Il Decreto Ombibus atteso per lunedì 7 agosto, prevede una serie di agevolazioni per coloro che sono debitori nei confronti delle banche. Inoltre, secondo quanto anticipato dal governo, il decreto conterrà la possibilità di chiudere eventuali arretrati con un saldo e stralcio, da effettuare su base volontaria del debitore, cosa che, al momento, non è sempre possibile poiché gli istituti di credito possono rifiutare la proposta.
Secondo quanto indicato dal governo, l’obiettivo di questo decreto è quello di permettere al debitore, in in presenza di crediti deteriorati, di decidere quando estinguere la propria posizione presso la banca.
Per poter estinguere il debito sarebbe quindi sufficiente corrispondere alla banca l’intera somma dovuta più una maggiorazione del 20%.
Attuale gestione dei crediti deteriorati
Al momento, i crediti deteriorati sono gestiti come asset ad alto rischio, solitamente vengono acquistati ad un prezzo inferiore rispetto al valore effettivo del credito, al fine di recuperare l’intera somma dovuta ottenendo così un potenziale profitto.
In generale le società che acquistano crediti deteriorati prediligono soluzioni transitive con la società cessionaria poiché queste in genere non hanno troppe difficoltà o problemi nel rinunciare ad una parte significativa dell’importo avendolo pagato meno del suo valore effettivo.
Per fare un esempio pratico, ipotizziamo un credito da 100 mila euro acquistato a 30 mila euro. Offrendo alla società concessionaria (l’agenzia di recupero crediti) una cifra di 50 mila euro, potrà guadagnare circa 20 mila euro da quel debito.
Grazie al nuovo decreto l’offerta del debitore dovrà corrispondere almeno al 20% del prezzo di acquisto del credito deteriorato.
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