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In questo approfondimento vedremo insieme quali sono tutti i permessi e i congedi per le badanti (scopri le offerte di lavoro e i concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Tutti i permessi e i congedi per le badanti

Il Contratto Collettivo per colf e badanti prevede, per questa tipologia di lavoratori, alcuni permessi e congedi, retribuiti o non retribuiti.

Alcuni di questi danno diritto alla retribuzione pattuita, pur assentandosi dal luogo di lavoro; altri, invece, permettono alla badante solo di assentarsi da lavoro, senza percepire alcuna retribuzione.

Tutti i permessi e i congedi per le badanti: elenco permessi retribuiti

Nell’elenco dei permessi retribuiti troviamo:

  • permessi per visite mediche, rinnovi del permesso di soggiorno o ricongiungimento familiare;
  • permessi per la nascita di un figlio;
  • permessi per lutto;
  • permessi sindacali;
  • permessi per formazione professionale;
  • permessi elettorali;
  • permessi per donazione del sangue o del midollo osseo.

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Permessi retribuiti per badanti per visite, rinnovo permesso e ricongiungimento familiare

Per ciò che concerne i permessi per visite mediche, per il rinnovo del permesso di soggiorno o per ricongiungimento familiare, l’articolo 19, comma 1, del CCNL consente alla badante di sfruttare un determinato numero di permessi retribuiti.

A seconda del contratto sottoscritto, varia la quantità di ore di permessi utilizzabili:

  • 16 ore l’anno per collaboratori conviventi a tempo pieno;
  • 12 ore l’anno per collaboratori conviventi part time (livelli B, BS o C fino a un massimo di 30 ore);
  • 12 ore l’anno per collaboratori non conviventi a 30 ore di lavoro a settimana;
  • per i collaboratori conviventi con meno di 30 ore di lavoro a settimana, le 12 ore di permessi vanno proporzionate in base all’orario svolto.

Permessi retribuiti per badanti per parto e lutto: cosa sapere?

L’articolo 19, comma 4 del CCNL consente al lavoratore padre di godere di 10 giorni di congedo obbligatorio e un ulteriore giorno di congedo facoltativo, in alternativa a un giorno di congedo di maternità non fruito dalla madre. Il diritto spetta anche in caso di morte perinatale del figlio.

Il comma 3 dell’articolo 19 del CCNL, invece, prevede che un lavoratore domestico colpito da un lutto familiare (morte di familiari conviventi o parenti entro il 2° grado) possa fruire di un permesso retribuito di 3 giorni lavorativi (ovvero i ventiseiesimi della mensilità), dal lunedì al sabato.

Permessi retribuiti per cariche sindacali e formazione professionale

Se la badante ricopre una carica presso gli organismi direttivi territoriali o sindacali dei sindacati firmatari del CCNL, come previsto dall’articolo 43, si ha diritto a un permesso di 6 giorni lavorativi l’anno, per partecipare alle riunioni. La partecipazione va documentata e va avvisato, in tempo, il datore di lavoro.

Per la formazione professionale della badante, l’articolo 20 del CCNL prevede 40 ore di permessi retribuiti l’anno per la frequenza di corsi specifici per collaboratori o assistenti familiari o per attività formative necessarie al rinnovo del permesso di soggiorno. Le assenze vanno documentate e presentate al datore di lavoro.

Permessi retribuiti per elezioni e donazione sangue e midollo

Nel caso in cui la badante venga nominata scrutatrice, segretaria o presidente del seggio elettorale, il CCNL prevede l’erogazione di permessi retribuiti.

Infine, se la badante richiede di donare il sangue o il midollo osseo, da contratto il datore di lavoro dovrà corrispondere alla lavoratrice le ore della giornata di assenza, come se fossero state lavorate.

Quindi va presentata domanda di rimborso all’INPS, in modalità telematica, seguendo le indicazioni presenti nella circolare numero 5 del 16 gennaio 2012, allegando la documentazione che comprovi la donazione di sangue o midollo osseo.

Permessi non retribuiti alle badanti: quali sono?

Esistono anche dei permessi non retribuiti, che se utilizzati danno diritto soltanto al giorno libero, ma non alla retribuzione.

E’ un esempio il permesso per studio, previsto dall’articolo 23 del CCNL, per chi ha necessità di frequentare corsi scolastici per il conseguimento del diploma della scuola dell’obbligo o di un titolo professionale.

La frequenza va documentata da appositi attestati che ogni mese dovranno essere consegnati al datore di lavoro. Le ore non retribuite potranno essere recuperate successivamente.

Congedi retribuiti alle badanti: quali sono?

Oltre ai permessi retribuiti e non retribuiti, per le badanti sono previsti anche due tipi di congedi retribuiti.

Il primo è il congedo per donne vittime di violenza di genere, introdotto dal nuovo CCNL in vigore dal 2020.

Le collaboratrici domestiche che hanno subito violenza e sono state inserite in appositi programmi di protezione, hanno diritto a un periodo di astensione dal lavoro fino a 3 mesi. La richiesta va presentata direttamente all’INPS che dovrà corrispondere alla lavoratrice la relativa indennità sulla base dell’ultima retribuzione percepita.

Il periodo di aspettativa viene conteggiato ai fini dell’anzianità di servizio, ai fini contributivi e consente di maturare TFR, ferie e tredicesima.

Ai fini del diritto del congedo, la badante dovrà informare il proprio datore con almeno 7 giorni di preavviso, fornendo l’apposita certificazione attestante l’inserimento nei percorsi di protezione.

L’altro congedo retribuito per badanti è il congedo matrimoniale, che nel CCNL è previsto dall’articolo 24.

Alla lavoratrice spetta un congedo di 15 giorni di calendario, retribuito dal datore di lavoro a seguito della presentazione del certificato di matrimonio.

Il congedo che può essere utilizzato anche entro un anno dall’evento. Se il rapporto di lavoro termina prima dell’utilizzo del congedo, il diritto viene meno e non sarà più possibile utilizzarlo o chiedere il corrispettivo in denaro.

Tutti i permessi e i congedi per le badanti
Tutti i permessi e i congedi per le badanti: in foto una badante legge un libro con un anziano.

Faq sul lavoro domestico

In caso di badante convivente bisogna versare i contributi previdenziali?

In ambito domestico, non vi è un orario lavorativo settimanale minimo per le colf, ma è importante notare che i contributi previdenziali versati all’INPS dal datore di lavoro sono maggiori per contratti part-time inferiori a 24 ore settimanali. Per contratti di 25 ore settimanali, i contributi INPS sono fissi e non dipendono dall’ammontare della retribuzione.

Quante ore di permesso spettano a una badante?

L’articolo 20 del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) riguardante le assenze e i permessi stabilisce che alle badanti conviventi spettano 16 ore annue di permessi. Questo totale si riduce a 12 ore in due situazioni specifiche: se la badante ha un contratto di lavoro part-time con il datore di lavoro, o se, pur non essendo convivente, lavora almeno 30 ore settimanali.

Quali sono i doveri principali di una badante?

principali doveri di una badante includono la somministrazione di cure personali come il bagno, la vestizione e l’igiene, la preparazione dei pasti, la gestione delle terapie mediche e l’assistenza nelle attività quotidiane. Inoltre, è importante fornire compagnia e supporto emotivo agli anziani.

Come si può pagare una badante?

Il compenso per la badante può essere pagato tramite diverse modalità, quali contanti, assegno, o tramite trasferimento bancario. In quest’ultima opzione, è necessario utilizzare l’IBAN del lavoratore. Il metodo di pagamento scelto sarà poi riportato in ogni busta paga prodotta.

Una badante pensionata può essere riassunta dallo stesso datore di lavoro?

Dopo aver avuto accesso al collocamento a riposo e aver scelto di tornare a lavoro, è possibile sia svolgere di nuovo le stesse mansioni di prima, sia cambiare del tutto professione o mettersi in proprio. La normativa nazionale non prevede dei limiti per la riassunzione presso lo stesso datore di lavoro. Nel caso di colf e badanti quindi, dopo la pensione, è possibile tornare a lavorare presso la stessa famiglia di prima.

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