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Cos’è lo scambio sul posto? Tempistiche e modalità di rimborsi. Quanto paga il GSE? Esempio pratico del rimborso.

Le nostre abitazioni sono sempre più tecnologiche e richiedono sempre più energia per rispondere a tutte le esigenze e garantire il comfort abitativo cui siamo abituati! La strada che vogliamo perseguire non è solo quella del risparmio energetico, siamo molto più esigenti, vogliamo che siano le nostre stesse case a generare l’energia di cui abbiamo bisogno! Tra gli impianti a fonti rinnovabili più efficaci, che ci potrebbero aiutare a raggiungere l’obiettivo, ci sono sicuramente i pannelli fotovoltaici! Grazie alle piccole celle fotovoltaiche di cui sono composti, i pannelli trasformano l’energia del sole in energia elettrica. Cosa c’è di meglio di produrre energia dal sole, una fonte che non inquina ed è eterna.

La soluzione sembrerebbe quindi alla portata di tutti. Un impianto fotovoltaico sul tetto ed il pianeta ci ringrazia! Inoltre, lo Stato ha introdotto degli incentivi molto interessanti!

Ma l’aspetto che oggi vorrei approfondire non sono le detrazioni, bensì l’eccesso di produzione di energia. Difatti, quando si realizza un impianto fotovoltaico, si cerca di sfruttare al massimo la superficie a disposizione al fine di produrre tutta l’energia necessaria per il proprio fabbisogno e spesso l’impianto viene sovradimensionato. In pratica, produce di più del necessario! E la quota di energia prodotta ma non consumata dove finisce?

Le soluzione sono due: o si installano delle batterie di accumulo, oppure si cede l’energia in eccesso alle rete pubblica. Cosa conviene fare? VEdiamo tutti gli aspetti:

Chi possiede un impianto fotovoltaico domestico, che produca al massimo 20 kWh, può scegliere se cedere l’energia che produce in eccesso alla rete pubblica, tramite il meccanismo chiamato Scambio Sul Posto SSP, oppure se immagazzinarla in batterie per poi usarla nei momenti in cui l’impianto fotovoltaico non è in funzione, come ad esempio di notte oppure nelle giornate con poca luce!

Se decidessi di cedere l’energia prodotta in eccedenza alla rete pubblica, dovrai stipulare un Contratto di Scambio con il GSE, il Gestore dei Servizi Energetico, all’interno del quale vengono stabilità le regole di cessione: tempi, prezzo, modalità ecc..

Attenzione, per GSE non si intende l’operatore elettrico come Enel, Sorgenia o Acea ecc., ma una società per azioni partecipata interamente dal Ministero dell’Economia. Quindi, una società pubblica.

Difatti, non sarà necessario apportare alcuna modifica al contratto con il proprio fornitore. Le condizioni resteranno le medesime.

Prendiamo il caso di impianto fotovoltaico privo di accumulatori.

L’energia prodotta dal pannello fotovoltaico viene indirizzata al contatore di casa e, qualora servisse in quel momento, utilizzata direttamente dagli occupanti della casa. Mentre, l’energia dei pannelli che non viene sfruttata nell’immediato, viene incanalata verso un secondo contatore chiamato “contatore di Scambio” che misura i kWh generati dai nostri pannelli e quelli immessi in rete.

Di contro, quando l’impianto fotovoltaico non funziona (ad esempio di notte) o non produce energia elettrica, dovrai, per forza di cose, prelevare dalla rete pubblica l’energia di cui hai bisogno che pagherai normalmente tramite bolletta.

Purtroppo non avendo delle batterie, quando produrrai troppa energia sarai costretto a cederla alla rete e, viceversa dovrai prelevarla quando non sarà in funzione il fotovoltaico. In pratica, senza batterie non potrai gestire queste fluttuazioni! 

La brutta notizia è che, quando prelevi, al costo dell’energia vengono sommate le relative tasse, accise e quote fisse! Difatti, ti invito a leggere la tua bolletta della luce. Ti accorgerai che l’importo della bolletta è costituito da una quota energia, una quota trasporto, dalle tasse ecc. Come vedrai, anche se in un anno dovessi cedere la stessa quota che acquisti dalla rete, non pagherai zero euro.. 

Passiamo alla fase successiva. Quanto restituisce il GSE?

Gli operatori elettrici (Enel, Sorgenia, Acea etc) trasmetteranno al GSE i dati relativi all’energia immessa dall’impianto fotovoltaico nella rete pubblica e quella prelevata dall’utente. A questo punto, il GSE provvederà a rimborsare all’utente i kWh che ha immesso nella rete. Ma attenzione, il gestore ti restituirà solo la quota energia e non tutte le altre voci della bolletta (trasposto, tasse ecc..).

In soldoni, sarai rimborsato della sola quota relativa ai consumi e non ti verrà rimborsata la quota relativa alle tasse e ai costi fissi che ha già liquidato tramite bolletta.

Potrai scegliere se riscuotere subito, tramite un meccanismo equiparabile ad una vendita di energia dell’utente al Gse o compensarli.

Qualora il GSE dovesse liquidarti l’eccedenza, non occorre aprire la partita iva. Ti sarà sufficiente la sola dichiarazione fiscale come “reddito occasionale” che si somma agli altri redditi della persona fisica, oppure potrai decidere di accreditare l’importo sulla bolletta dell’anno successivo.

Per concludere, potresti ricevere dal GSE:

        • il rimborso dell’energia prima immessa e poi ritirata, ma non il rimborso delle tasse e dei costi fissi;
        • il corrispettivo per l’acquisto dell’eccedenza tra energia immessa in rete ed energia prelevata dalla rete.

Semestralmente il GSE provvede a liquidare in bolletta gli acconti relativi allo Scambio Sul Posto, tramite versamento sul conto corrente dell’utente. All’inizio dell’anno successivo, il GSE correggerà tali stime e provvederà al conguaglio in base ai dati effettivamente conteggiati dal contatore.

Prendiamo ad esempio un impianto fotovoltaico che produce 10.000 kWh;

Immagina di autoconsumare e sfruttare 3.000 kWh dell’impianto, senza passare dalla rete. Ne segue che immetteresti nelle rete pubblica 7.000 kWh, prodotti ma non consumati nell’immediato.

Consideriamo che, durante la notte o comunque a impianto non funzionante, prelevi circa 4.000 kWh, pagandoli in bolletta maggiorati delle tasse e degli oneri di sistema;

Quindi, avendo immesso 7.000 kWh nella rete e avendone richiesti solo 4.000 kWh, ti dovranno essere accreditati o liquidati 3.000 kWh.

Il GSE ti rimborserà le bollette pagate relative ai 4.000 kW che sono stati prima immessi e poi prelevati dall’utente ma non rimborsa le tasse che il cliente ha pagato in bolletta.

Inoltre, sempre il GSE ti liquiderà i 3.000 kWh che sono stati immessi (e non sono stati prelevati dall’utente) come eccedenze ma a un valore di mercato inferiore rispetto al valore di mercato attuale. In genere, la quota di energia ceduta e poi ripresa, ti viene rimborsata circa la metà del prezzo medio che spenderesti per acquistare energia dalla rete (intorno a 0,15 €/kWh), mentre per la quota eccedente circa un quarto (intorno a 0,08 €/kWh).

Impianto fotovoltaico 3d

Infine, per gli oneri di gestione e solo per gli impianti con potenza superiore a 3 kW, dovrai versare ogni anno 30 €. Se poi disponessi più punti di prelievo e immissione, 4 €/anno per ogni punto di connessione.

Per risparmiare gli oneri di sistema, le accise, le tasse, ti converrebbe acquistare le batterie di accumulo. O meglio dovresti realizzare un calcolo tra investimento effettuato per acquista le batterie e beneficio economico ottenuto, considerando gli ottimi incentivi messi in campo dall’Agenzia delle Entrate. Scopri i migliori modelli di batterie del mercato.

Lo Scambio sul Posto viene concesso:

    • al cliente finale presente all’interno di un Altro Sistema Semplice di Produzione e Consumo (ASSPC) che, al tempo stesso, è produttore di energia elettrica in relazione agli impianti di produzione che costituiscono l’ASSPC, oppure ha ricevuto mandato senza rappresentanza da un produttore terzo in relazione ai predetti impianti (Scambio sul Posto per ASSPC);
    • al cliente finale titolare di un insieme di punti di prelievo e immissione anche non coincidenti che, al tempo stesso, è produttore di energia elettrica in relazione agli impianti di produzione connessi per il tramite dei predetti punti, oppure ha ricevuto mandato senza rappresentanza da un produttore terzo in relazione ai predetti impianti (Scambio sul Posto altrove).

Se ricadi tra questi soggetti, dovrai firmare il contratto di cessione entro 60 giorni dall’attivazione dell’impianto, tramite il sito del GSE. Il contratto ha una durata di un anno, ma si rinnova tacitamente, tranne se non invii una disdetta.

Tra le opere agevolabili tramite Superbonus abbiamo anche la fornitura e posa in opera degli impianti fotovoltaici. Tengo a precisare che il Superbonus non è cumulabile con lo Scambio sul Posto e con altri incentivi pubblici o altre forme di agevolazione di qualsiasi natura previste dalla normativa europea, nazionale e regionale. Un consiglio: rientrano nel bonus anche le batterie di accumulo.

Spero che l’articolo ti sia stato utile. A presto, Vincenzo.

 

 

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