Dopo mesi e anni di crescita sostenuta, il mercato azionario mondiale ha subito un drastico ridimensionamento. Questo crollo influenzerà il mercato immobiliare? Resta ancora sensato investire in immobili? Come è noto, in Italia c’è una grande propensione al risparmio e il mercato privilegiato di riferimento è quello immobiliare. A differenza delle azioni, che sono molto volatili, il mercato immobiliare è molto più stabile: i capitali sono immobilizzati e impiegati in maniera lenta e meno veloce, ma nel lungo termine si sono dimostrati una scelta sicura e affidabile per chi non è troppo propenso al rischio.
Il crollo del mercato azionario
Ad agosto 2024 dopo una lunga galoppata la borsa ha visto un sensibile ridimensionamento. Trainata dai titoli tecnologici nella sua corsa verso l’alto, da questi è stata analogamente portata in basso. Ci vorranno mesi, se non anni per recuperare la capitalizzazione persa. I motivi sono molteplici, vi rimandiamo a questo articolo per approfondire.
Il rapporto tra la borsa e il mercato immobiliare
Siamo in un mondo dove tutto è connesso, ma le connessioni non sono così immediate e dirette. Il mercato immobiliare, specificatamente in Italia, è sempre stato un settore a se stante e trainante. Considerato un approdo sicuro da tanti italiani, meno rischioso e fluttuante della borsa, dove sono potenziali tanti i guadagni, ma altrettanto veloci le perdite.
La risposta è diversificare, e in base alla fase economica i capitali si spostano da un settore all’altro. Le sensazioni influenzano gli investimenti e cambiano la propensione al rischio di chi ha capitali da investire.
Come investimenti immobiliari vanno distinti due ambiti: chi compra una prima casa per viverci o il mercato delle seconde case, da affittare e mettere a reddito.
Elemento determinante sono i tassi di interessi, che influenzano direttamente i mutui e dunque i capitali a disposizione di chi compra casa.
Il mercato immobiliare: un mercato più solido e meno propenso alle fluttuazzioni
Dunque quando si parla di case i prezzi tendono a rimandere più stabili, meno variabili, e l’influenza sulle compravendite dagli eventi macroeconomici non è immediata, ma sfasata di diversi mesi se non di anni. In una prospettiva a lungo termine è un mercato che mantiene il suo valore, ma non vanno sottovalutati i rischi e le problematiche.
Un immobile ha due aspetti da considerare nella sua redditività come investimento:
- Il capitale immobilizzato: il valore stesso dell’immobile che varia nel tempo, spesso con una fluttuazione leggermente superiore a quella dell’inflazione.
- La redditività: un immobile per essere davvero valido e remunerativo deve essere valorizzato e messo a reddito, in modo da fare creare al capitale valore aggiunto.
Un immobile vuoto, fermo, inutilizzato è solo un costo e un opportunità persa.
Gli immobili risentono meno delle fluttuazioni del mercato e delle attività di “pancia” perchè essendo capitali immobilizzati sono molto più complicati da sbloccare velocemente in caso di fluttuazioni improvvise, rendendone le decisioni collegate molto più ponderate.
Il destino del mercato immobiliare in Italia e Ravenna
Negli ultimi anni immersi in una serie di eventi complessi (pandemia, guerre, alluvione, bonus 110%, esplosione del turismo globale, cambiamento climatico) abbiamo visto un sensibile cambiamento del mercato verso l’alto. Sono saluti sensibilmente i prezzi delle case recenti (in alta efficenza energetica), mentre tutti gli altri immobili hanno visto i prezzi salire spinti da una richiesta di prime case, e di seconde case da destinare al mercato turistico.
La nostra previsione è che non ci sarà un crollo, analogo a quello della borsa. Al contrario i prezzi e i livelli raggiunti si manterranno. Quello che succerà sarà un sensibile rallentamento della salita delle quotazioni, con un mercato che si normalizzerà, rendendo l’investimento immobiliare sempre vantaggioso.
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