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Nel recente discorso durante la presentazione del suo libro “Controvento”, Matteo Salvini ha annunciato un’iniziativa che potrebbe avere un impatto considerevole sul panorama immobiliare italiano.

Conosciuto come il piano “Salva-Casa“, questo provvedimento mira a regolarizzare le piccole difformità strutturali interne presenti in quasi l’80% delle abitazioni italiane, secondo studi del Consiglio nazionale degli ingegneri. Queste irregolarità, che spesso derivano da incertezze interpretative o modifiche minori effettuate dai proprietari, come tramezzi o soppalchi, sono state finora difficili da sanare a causa della rigida normativa della “doppia conforme”.

Salvini propone di semplificare questi processi, non solo per aiutare i cittadini a regolarizzare la loro situazione, ma anche per alleggerire il carico di lavoro degli uffici tecnici comunali.

Il provvedimento sarà presentato in Consiglio dei ministri entro maggio, con la speranza di ottenere il sostegno non solo del partito di Salvini, ma anche di altri membri del governo, nonostante le riserve espresse dalla premier Giorgia Meloni.

Approfondisci: Salva-Casa: il piano di Salvini per regolarizzare case con piccole difformità

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Misure dettagliate del mini condono edilizio

Il mini condono edilizio si concentrerebbe su diversi aspetti chiave per facilitare la regolarizzazione di irregolarità minori nelle abitazioni. Una delle principali novità proposte riguarda la possibilità di regolarizzare planimetrie che non corrispondono allo stato attuale degli spazi interni di un immobile.

Ciò sarà particolarmente utile per coloro che hanno acquistato una casa basandosi su planimetrie inesatte, permettendo loro di adeguare ufficialmente la documentazione senza penalità, purché non vi siano danni a terzi.

Leggi anche: Cosa succede se si compra una casa con abuso edilizio?

Un altro punto focale del provvedimento è l’attenzione verso le abitazioni costruite prima degli anni ’60, che spesso mancano di documentazione adeguata riguardante il loro stato legittimo. Con il nuovo piano, anche queste proprietà potrebbero essere regolarizzate, facilitando così interventi di ristrutturazione o la vendita delle stesse.

Inoltre, si propone l’eliminazione della cosiddetta “doppia conformità”. Attualmente, per sanare difformità realizzate senza permessi adeguati, è necessario dimostrare che l’intervento è conforme sia alle norme in vigore al momento della realizzazione sia a quelle attuali. La proposta di Salvini permetterebbe la sanatoria basandosi sulla conformità in uno dei due momenti, semplificando significativamente il processo per migliaia di pratiche.

Infine, per quanto riguarda la dichiarazione dello stato legittimo degli immobili costruiti prima del 1967, il piano prevede che lo stato di fatto possa essere riconosciuto come legittimo, eliminando la necessità di ulteriori permessi edilizi, ma con il limite di non condonare abusi evidenti.

Queste misure mirano a ridurre significativamente i costi e i tempi associati alla regolarizzazione delle difformità edilizie, pur mantenendo un certo livello di controllo per evitare l’abuso della normativa.

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Mini condono edilizio non sarà un incentivo all’abusivismo edilizio

Il mini condono edilizio, sebbene proposto come soluzione per facilitare la regolarizzazione di piccole irregolarità, non è esente da critiche e sfide.

Una delle principali preoccupazioni è legata alla possibilità che tale misura possa essere interpretata come un incentivo per non rispettare le normative edilizie in futuro, dato che i proprietari potrebbero aspettarsi nuovi condoni in seguito.

Inoltre, il rischio che la sanatoria di piccole irregolarità possa aprire la porta a condoni più estesi è un tema caldo che potrebbe generare controversie politiche e sociali.

Leggi anche: Terzo condono edilizio: l’ultima occasione per regolarizzare?

Un altro aspetto critico è legato all’impatto sulle finanze comunali. Mentre il piano prevede di alleggerire il carico di lavoro degli uffici tecnici con procedure semplificate, i comuni potrebbero perdere entrate significative provenienti dalle sanzioni per irregolarità edilizie, che spesso rappresentano una parte non trascurabile del loro bilancio.

Questa perdita potrebbe necessitare di compensazioni attraverso altre forme di tassazione o tagli ai servizi.

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