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Detrazioni e deduzioni, come funziona per i collaboratori domestici? I contributi versati per colf, badanti e baby sitter potranno essere portati in detrazione per avere uno sconto nel modello 730 del 2024 o nel modello redditi. Ma in che modo? Dai requisiti alle limitazioni, le istruzioni su come compilare la dichiarazione dei redditi.

 

Il modello 730

Non cambiano le regole per il modello 730 del 2024. Come riportato da Money.it, come per anni precedenti, anche quest’anno la detrazione spetterà per la spesa sostenuta per i contributi per gli addetti all’assistenza personale di persone non autosufficienti, mentre la deduzione riguarderà i contributi di baby sitter, colf e collaboratori domestici. In ogni caso, per stabilire quando e come spettano detrazioni e deduzioni bisognerà considerare alcuni limiti e requisiti.

 

Detrazione, istruzioni e requisiti

Per quanto riguarda la detrazione dei contributi corrisposti a favore di badanti o altro personale addetto all’assistenza personale, la spesa a carico del datore di lavoro domestico potrà essere indicata tra gli oneri detraibili nel modello 730 qualora il collaboratore sia stato assunto per l’assistenza personale di persone non autosufficienti negli atti della vita quotidiana e nel caso in cui il reddito complessivo non superi i 40 mila euro. I limiti previsti sono quindi due, e riguardano il motivo dell’assunzione e il reddito. La detrazione dei contributi Inps spetta quindi solamente se l’assunzione dell’addetto all’assistenza è necessaria per aiutare soggetti bisognosi di assistenza continuativa o non in grado di svolgere autonomamente le seguenti attività: assunzione di alimenti, espletamento delle funzioni fisiologiche e dell’igiene personale, deambulazione e indossare gli indumenti. Elementi, questi, che non andranno inseriti nel modello 730, ma che saranno considerati dall’Agenzia delle Entrate in caso di controlli. Il contribuente dovrà quindi conservare i documenti che provano la non autosufficienza, generalmente rilasciati dal medico. La detrazione dei contributi della badante spetta anche in relazione alle spese sostenute per i familiari non autosufficienti non fiscalmente a carico, mentre non riguarda i contributi corrisposti in favore di colf, con contratto diverso dagli addetti all’assistenza personale. Il rimborso Irpef spettante sarà pari al 19% della spesa, con un limite massimo di 2100 euro.

 

Deduzione, come funziona

Alcuni contribuenti potranno beneficiare però anche di un’altra agevolazione. Alla detrazione si affianca infatti la deduzione, sostegno che permette di sottrarre la spesa dal reddito lordo, prima del calcolo delle tasse. I contributi Inps di colf e badanti saranno quindi deducibili dal reddito, ma fino a un massimo di 1.549,37 euro. Un importo, questo, che comprende esclusivamente la quota a carico del datore di lavoro. Ad essere deducibili, inoltre, saranno anche i contributi previdenziali sostenuti per le badante assunte tramite agenzia interinale, e rimborsati all’agenzia medesima se quest’ultima rilascia certificazioni sugli importi pagati, estremi anagrafici e il codice fiscale sia di chi effettua il pagamento che del lavoratore. Nessuna specifica sulle finalità dell’assunzione, come invece previsto per la detrazione Irpef del 19%. L’importo deducibile dovrà essere indicato nel Rigo E23 (contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari) del modello 730/2024 o modello Redditi Pf, nei limiti sopra indicati. Due i documenti che il datore di lavoro domestico dovrà conservare: le ricevute di pagamento effettuate dal contribuente nel 2023 e intestate all’Inps (complete della parte informativa sul rapporto di lavoro domestico) e, per le agenzie interinali, la fattura contenente il codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento, i dati identificativi dell’agenzia, la specificazione della natura del servizio reso e l’indicazione della quota di contributi a carico del datore di lavoro.

 

 

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