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Dal 1° febbraio 2024 è possibile inviare all’Agenzia Entrate il modello di domanda per avere il bonus acqua potabile sulle spese fatte nel 2023. Il tempo a disposizione non è molto ma nemmeno poco. Un mese. La finestra, infatti, si chiuderà il 28 febbraio 2024.

Il beneficio, si sostanzia in un credito d’imposta riconosciuto a fronte di spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione e raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare.

Possono accedervi sia persone fisiche con partita IVA sia persone fisiche senza partita IVA.

La misura del contributo è pari al 50% della spesa. Tuttavia, qui, come vedremo ci sono cosa da sapere. I lavori devono riguardare l’immobile posseduto in base a titolo idoneo (proprietà, usufrutto, enfiteusi, locazione, comodato, ecc.).

Misura e limiti di spesa del bonus acqua potabile

Quella in scadenza il 28 febbraio 2024 (per spese 2023) non è la prima edizione del bonus acqua potabile. Due precedenti edizioni, quella del 2021 e 2022, già hanno avuto il loro epilogo.

Regola vuole che il beneficio sia pari al 50% della spesa sostenuta. Tale percentuale, tuttavia, può applicarsi su un limite massimo di spesa ammessa di 1.000 euro (persone fisiche senza partita IVA) ovvero 5.000 euro (persone fisiche con partita IVA).

Ad ogni modo, l’Agenzia Entrate sarà chiamata a riparametrare detta percentuale. A chiusura domande, infatti, l’Amministrazione verificherà se tutte le risorse disponibili sono sufficienti a soddisfare le complessive richieste ricevute. Quindi, se sufficienti, il credito d’imposta sarà per ogni richiedente pari al 50% della spesa (nei limiti massimi di cui sopra). Se non sufficienti, l’Agenzia fisserà una diversa percentuale di bonus, da permettere a tutti i richiedenti di accedervi. Ciò sarà reso noto con apposito provvedimento.

Pagamento spesa e utilizzo del credito

È utilizzabile, per i NON titolari di partita IVA, nella dichiarazione redditi oppure in compensazione nel Modello F24. Per i titolari di partita IVA, invece, solo in compensazione in F24.

Il codice tributo per l’utilizzo del bonus acqua potabile è “6975” (Risoluzione n. 17/E del 1° aprile 2022).
Da non dimenticare è che, per coloro che determinano il reddito secondo il principio di cassa, la fattura di spesa deve risultare pagata con strumento tracciabile (NON contanti). Quindi, bonifico, carta di credito, assegno, ecc. (non serve bonifico parlante).

Bonus acqua potabile, compilazione domanda (istruzioni)

Il bonus acqua potabile non è automatico. Come detto, per le spese 2023, bisogna presentare richiesta all’Agenzia Entrate nel periodo 1° febbraio 2024 – 28 febbraio 2024.

Per farlo occorre accedere all’area riservata del sito dell’Agenzia stessa (servono credenziali SPID, CIE, CNS, Fisconline/Entrate) e cercare il servizio denominato “Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile”

Qui, il contribuente troverà già precaricati i dati anagrafici. Dovrà, invece, inserire:

  • l’importo totale della spesa
  • l’importo totale della spesa da lui stesso sostenuta (il sistema, compilerà in automatico il credito d’imposta spettante, riportando nell’apposito campo il 50% della spesa sostenuta considerando i limiti massimi di cui sopra)
  • i dati catastali dell’immobile oggetto dei lavori (codice catastale comune, foglio, particella, ecc.).

Successivamente, sarà sufficiente inviare la domanda cliccando sull’apposita voce in basso alla pagina. Il sistema restituisce la stampa del modello inviato in cui è visualizzato anche il numero identificativo dell’invio fatto.

A questo punto, occorrerà solo aspettare dopo il 28 febbraio 2024, quando l’Agenzia Entrate pubblicherà il provvedimento di assegnazione del beneficio con la relativa percentuale di credito spettante.

Riassumendo

  • scade il 28 febbraio 2024 la domanda per il bonus acqua potabile spese 2023
  • il modello di richiesta lo si compila e invia tramite l’apposito servizio “Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile” disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia Entrate
  • dopo il 28 febbraio 2024, sarà pubblicato il provvedimento che indicherà la percentuale di credito d’imposta spettante da applicare su un limite massimo di spesa pari a:
    • 1.000 euro (persone NON titolari di partita IVA)
    • 5.000 euro (titolari di partita IVA).

 

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