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Roma, 9 aprile 2024 – Il governo italiano ha recentemente varato un nuovo decreto, incluso nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che offre un significativo sostegno alle famiglie italiane che si occupano dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Questa iniziativa, denominata “bonus colf e badanti”, è stata introdotta a fine febbraio con l’obiettivo di alleviare il peso finanziario per coloro che assumono o stabilizzano collaboratori domestici per assistere anziani con almeno 80 anni, non autosufficienti e titolari di indennità di accompagnamento.

Il bonus offre la possibilità di ottenere fino a 3.000 euro di contributi sgravati per un periodo massimo di 24 mesi. Le richieste possono essere presentate fino al 31 dicembre 2025 o fino a esaurimento fondi. Il provvedimento, che dispone di 137 milioni di euro da spendere dal 2024 al 2028, è stato accolto con favore dalle famiglie italiane, che vedono in questa misura un aiuto concreto per affrontare le spese legate all’assistenza ai propri cari anziani.

È importante sottolineare che il bonus è rivolto esclusivamente a nuclei familiari con un reddito ISEE fino a 6.000 euro. Questo criterio mira a garantire che il sostegno sia destinato a coloro che ne hanno maggiormente bisogno. Inoltre, il bonus può essere richiesto sia in caso di prima assunzione di un collaboratore domestico sia nel caso di trasformazione di un contratto da lavoro a termine a uno a tempo indeterminato.

Tuttavia, il decreto ha anche delle restrizioni. Ad esempio, non è concesso l’esenzione se il rapporto di lavoro tra badante e famiglia è cessato da meno di sei mesi. Inoltre, sono escluse dall’agevolazione le assunzioni di parenti o affini, a meno che non siano invalidi, ciechi o religiosi. Queste limitazioni hanno suscitato alcune critiche, con alcune voci che definiscono il bonus come un “mini-bonus badanti”.

Nonostante le critiche, questa iniziativa è un passo importante verso il sostegno delle famiglie italiane che si prendono cura dei propri anziani non autosufficienti. La platea di potenziali beneficiari è ampia, con circa 25.000 anziani che possono accedere a questo sostegno. Inoltre, questo bonus si affianca alla prestazione universale dell’assegno di cura da 850 euro, che entrerà in vigore a partire da gennaio dell’anno successivo.

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