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Con il comma 5, art. 1, del D.L. n. 39/2024, è divenuto obbligatorio dimostrare, tramite pagamento del corrispettivo in fattura avvenuto entro il 30 marzo 2024, l’avvio effettivo dei lavori nei cantieri del Superbonus. Secondo l’ANACI, a rischio chiusura (e in molti casi fallimento) ci sarebbero 20mila cantieri ed altrettante aziende edili e condomini.

Un ennesimo vincolo volto a scongiurare le ipotesi di truffa ai danni dello Stato in materia di crediti edilizi, sui quali è in arrivo anche la scure dei controlli comunali.

Blocco dei cantieri senza SAL e pagamenti

Il problema, evidenziato anche dalla Fondazione Inarcassa in audizione al Senato sul provvedimento di legge, è che molti piccoli cantieri emettono fattura soltanto alla fine del primo ed unico SAL.

Significa che anche i cantieri che stavano effetttivamente lavorando finiscono per perdere lo sconto già fatturato e di rimanere invischiati in potenziali contenziosi con i condomini, che non hanno i soldi per completare i lavori o sufficiente capienza fiscale per portarli in detrazione.

Da qui la richiesta di Inarcassa di posticipare almeno al 30 settembre la possibilità di proseguire per le CILAS antecedenti al mese di marzo del 2023.

Stessa richiesta anche dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti ed Esperti Contabili, sempre nel corso delle audizioni in Senato. La proposta è di emendare il comma 5 prevedendo di poter dimostrare l’avvio dei lavori tramite documentazione tecnica, con apposita asseverazione.

Controlli in cantiere sulla natura dei lavori

A rendere ancora più difficoltoso lo scenario operativo per le aziende edili è anche la nuova ipotesi di ispezione in loco per verificare non soltanto l’avvio dei lavori ma anche la tipologia di interventi di riqualificazione effettivamente in via di realizzazione.

Come noto, infatti, in base ai correttivi al vaglio del Governo sull’ultimo decreto Superbonus, anche i Comuni potrebbero essere coinvolti nei controlli sui cantieri del Superbonus, impegnandosi su base volontaria ad accertare lo svolgimento dei lavori in modo corretto. A compensarne costi e impegno, potrebbe essere un incentivo economico pari al 30% dell’importo recuperato.

Il nuovo emendamento al Decreto Legge n. 39 del 30 marzo 2024, attualmente in sede di conversione in legge, introdurrebbe le ispezioni in cantiere che servirebbero per verificare l’effettiva corrispondenza tra i lavori eseguiti e le asseverazioni, ad esempio all’istallazione del cappotto termico o di caldaie con classi energetiche che generano efficientamento energetico.

Il correttivo al Dl Superbonus prevede verifiche sui cantieri attraverso tecnici comunali e vigili urbani, che sarebbero chiamati a verificare i lavori del Superbonus dichiarati tramite le comunicazioni all’ENEA.

Controllo cantieri PNRR

Sullo sfondo, è bene ricordarlo, ci sono anche i controlli previsti dal DL 19/2024 (quarto Decreto PNRR) che, oltre alla patente a punti nei cantieri, ha disposto nuovi controlli sui lavori del Superbonus in relazione al monitoraggio delle risorse PNRR, prevedendo la pubblicazione dell’elenco delle asseverazioni rendicontate e l’ispezione sul posto oltre a quello di tipo documentale.

Il tutto, tramite controlli a campione (almeno il 5%) sulla regolarità delle asseverazioni presentate.

 

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