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  • Il Supporto per la Formazione e il Lavoro è una misura dedicata a chi rischia l’esclusione sociale e lavorativa, e prevede un beneficio di 350 euro al mese.
  • I beneficiari si devono impegnare a seguire dei corsi di formazione.
  • Il contributo viene erogato alla persona, non alla famiglia, e possono riceverlo coloro per cui termina l’erogazione del reddito di cittadinanza.

Il Decreto Lavoro, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 maggio 2023, ha riformato completamente il reddito di cittadinanza. È stato, infatti, introdotto il Supporto per la Formazione e il Lavoro, che è rivolto a quanti versano in condizioni di povertà, ma che non hanno i requisiti per accedere all’assegno di inclusione.

La nuova misura permette di ottenere 350 euro al mese, con l’obbligo di seguire dei percorsi di formazione, e prende il via dal 1° settembre 2023.

L’assegno di inclusione va a sostituire il reddito di cittadinanza, ma con requisiti leggermente più stringenti. Il Supporto per la Formazione ed il Lavoro, invece, è una novità a tutti gli effetti, disponibile già quest’anno.

È rivolto alle persone che si trovano in condizione di povertà ed abbiano un Isee fino a 6.000 euro. I soggetti devono seguire dei percorsi formativi e riceveranno fino a 350 euro al mese per tutta la durata del corso, per un massimo di dodici mensilità.

Cos’è il Supporto per la Formazione e il Lavoro

Supporto per la Formazione e il Lavoro: sostanzialmente questo è il nuovo nome dello strumento di attivazione lavorativa, che è stato previsto dal Decreto Lavoro. Già dal nome si comprendono le intenzioni di questa nuova misura: dare maggiore spazio alla formazione.

Prenderà il via dal prossimo mese di settembre, ed è riservato ai soggetti ritenuti occupabili, che non potranno più far conto sul reddito di cittadinanza.

A sottolineare la spaccatura della nuova misura rispetto a quanto previsto fino ad oggi, ci ha pensato direttamente la premier Giorgia Meloni, la quale, annunciando la riforma del reddito di cittadinanza contenuta nel Decreto Lavoro, ha spiegato che:

Come avevamo promesso noi distinguiamo chi può lavorare da chi non può farlo.

Reddito di cittadinanza: cosa cambia nel 2024

Andiamo a vedere cosa cambierà concretamente dal 2024. Le famiglie in difficoltà economica, nelle quali sia presente un minore, un anziano o un disabile, avranno la possibilità di ricevere l’assegno di inclusione.

Questo contributo potrà avere un importo massimo pari a 6.000 euro annuo, e calcolato in base al calcolo con la scala di equivalenza.

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Nel caso in cui le persone stiano attraversando una condizione di fragilità economica, ma non siano in possesso dei requisiti per accedere all’assegno di inclusione, dovranno impegnarsi a seguire dei percorsi formativi.

In questo modo avranno la possibilità di ottenere il Supporto per la Formazione e il Lavoro: un assegno pari a 350 euro al mese. Volendo sintetizzare al massimo, questa è la novità prevista da settembre.

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Supporto per la Formazione e il Lavoro: i beneficiari

È bene sottolineare che il nuovo sussidio non è destinato al nucleo familiare, diversamente da quanto accade con il reddito di cittadinanza o l’assegno di inclusione. Il Supporto per la Formazione e il Lavoro è destinato ad una singola persona, purché in possesso di alcuni elementi fondamentali:

  • un’età compresa tra i 18 ed i 59 anni;
  • non essere in possesso dei requisiti per accedere all’assegno di inclusione, la misura che andrà a sostituire il reddito di cittadinanza;
  • il nucleo familiare di appartenenza deve avere un Isee inferiore a 6.000 euro.

Il Supporto per la Formazione e il Lavoro non è cumulabile, in alcun modo, con il reddito o la pensione di cittadinanza. Non potrà essere richiesto nel momento in cui si usufruisce di un qualsiasi altro strumento pubblico di integrazione, o di sostegno al reddito per la disoccupazione.

Requisiti per la misura di Supporto di Formazione e Lavoro

Quali sono i soggetti che possono accedere alla nuova misura? Il contributo da 350 euro viene erogato a seguito della presentazione di una domanda all’Inps in via telematica. Oltre a non essere in possesso dei requisiti per accedere all’assegno di inclusione è necessario:

  • essere un cittadino dell’Unione europea o un suo familiare, essere titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente. In alternativa essere cittadino di un paese terzo in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, essere titolare dello status di protezione internazionale;
  • avere la residenza in Italia da almeno cinque anni, gli ultimi due in modo continuativo;
  • l’Isee familiare deve essere inferiore a 6.000 euro all’anno;
  • il patrimonio immobiliare, come definito ai fini Isee, diverso dalla prima abitazione, deve avere un valore ai fini Imu non superiore a 150.000 euro;
  • il valore del patrimonio mobiliare deve essere inferiore a 6.000 euro;
  • nessun componente del nucleo familiare deve essere proprietario di veicoli la cui cilindrata sia superiore a 1.600 cc o di motoveicoli la cui cilindrata sia superiore a 250 cc;
  • non devono risultare misure cautelari personali, misura di prevenzione e condanne definitive nei dieci anni precedenti la richiesta.

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Supporto per la Formazione e il Lavoro: tutti i numeri

Andiamo ad analizzare quali saranno gli importi garantiti a chi accederà al Supporto per la Formazione e il Lavoro. Questo sostegno viene rivolto al singolo beneficiario, quindi può essere ricevuto da diversi componenti della stessa famiglia, nello stesso tempo.

Il sostegno economico consiste in 350 euro al mese per 12 mesi, che in una famiglia numerosa, in cui diversi componenti lo ricevono, può significare un importo complessivo anche superiore a quello erogato dal vecchio reddito di cittadinanza.

Parlando di numeri, a giugno 2023 percepivano il reddito di cittadinanza circa un milione di famiglie in Italia, e secondo le previsioni attuali almeno 697.000 famiglie riceveranno il nuovo assegno di inclusione, e 436.000 famiglie potranno avere accesso al Supporto per la Formazione e il Lavoro.

Anche se le nuove misure hanno scatenato molte polemiche, il governo ha anche evidenziato il problema dell’accesso indebito al reddito di cittadinanza: sono stati almeno 35.737 gli accessi irregolari alla misura precedente, con una stima di 506 milioni di euro percepiti in modo illecito.

I corsi che danno diritto al contributo

Nel momento in cui il diretto interessato presenta la domanda per accedere al supporto di formazione e lavoro, viene avviata anche la pratica per l’accesso ai percorsi formativi. Il beneficiario della misura deve stipulare un patto di servizio attraverso il quale riceverà delle offerte di lavoro, dei servizi di orientamento ed accompagnamento al lavoro.

Le proposte di lavoro e formazione si andranno a concretizzare attraverso un’apposita piattaforma, che verrà utilizzata anche per l’assegno di inclusione. Le eventuali opportunità possono essere individuate anche autonomamente e, quindi, comunicate attraverso la piattaforma.

Il contributo pari a 350 euro viene riconosciuto dall’Inps attraverso un bonifico a quanti si impegnano in progetti utili e progetti di formazione, che siano erogati da soggetti, pubblici o privati, accreditati alla formazione dai sistemi regionali, da fondi paritetici interprofessionali e da enti bilaterali. La misura ha lo scopo di far leva su:

  • formazione;
  • qualificazione e riqualificazione professionale;
  • orientamento;
  • accompagnamento al lavoro;
  • politiche attive del lavoro.

Supporto per la formazione e il lavoro: arriva l’ok dal Garante

Il Garante per la protezione dei dati personali ha dato il suo parere positivo per la nuova piattaforma online SIISL che garantisce l’attivazione dei corsi per la formazione mirata all’inclusione lavorativa. Con questa approvazione, il portale è attivo da settembre 2023.

Con questo particolare sostegno, il cittadino potrà iscriversi alla piattaforma per accedere ai percorsi di formazione, e ricevere 350 euro di supporto economico mensile. Il Garante per la protezione dei dati personali ha confermato i due schemi di decreto per la nuova piattaforma che servirà per incrociare le proposte con le domande di formazione.

Questo strumento consente ai cittadini beneficiari della misura di accedere alle diverse possibilità di formazione, alle offerte di lavoro, tirocini e progetti di politica attiva per il lavoro. L’ok del Garante è piuttosto importante, data l’ingente quantità di dati che la piattaforma raccoglierà e conterrà una volta attivata.

A causa della presenza di dati sensibili, sulla piattaforma vengono presi opportuni accorgimenti, come le specifiche su coloro che detengono i dati, le tempistiche con cui saranno conservati, le tipologie di dati e operazioni consentite, e le misure di trasparenza correlate.

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Come accedere al Supporto per la Formazione e il Lavoro

Per accedere a questa misura, deve essere inviata una domanda esclusivamente online, tramite canali telematici, all’INPS. L’ente previdenziale andrà a verificare la sussistenza dei requisiti, e il beneficiario dovrà iscriversi al sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL) per il patto di attivazione digitale necessario alla misura.

Recentemente l’INPS ha comunicato i dettagli sul funzionamento di questa misura, in particolare per ciò che riguarda l’accesso. Con il comunicato stampa del 3 agosto 2023, l’INPS ha confermato che la misura è accessibile a partire da settembre, tramite apposita domanda online.

Il beneficiario, dopo aver presentato la domanda di accesso, dovrà sottoscrivere un patto di attivazione digitale, tramite piattaforma SIISL, che ha l’obiettivo di sostenere la reintroduzione al lavoro. L’iter proseguirà con la stipula di un Patto di Servizio specifico al Centro per l’Impiego. La recente comunicazione spiega i punti salienti della misura:

“All’avvio della frequenza ai percorsi di formazione o delle altre iniziative di attivazione, per la loro durata, verrà erogato il beneficio dei 350 euro mensili previsti dal Supporto per la Formazione e Lavoro per un massimo di dodici mensilità a ciascun cittadino con età dai 18 ai 59 anni, quindi anche a più componenti all’interno di uno stesso nucleo familiare.”

I cittadini che rispettano i requisiti previsti dalla norma possono accedere a questo sostegno, e sono inclusi coloro che hanno diritto quest’anno al reddito di cittadinanza solamente per 7 mesi.

Supporto per la formazione e il lavoro – Domande frequenti

A chi viene erogato il Supporto per la formazione e il lavoro?

All’interno dello stesso nucleo familiare possono ricevere il contributo anche due persone diverse, se ne hanno i requisiti. Quindi la stessa famiglia può arrivare a percepire 700 euro o 1.050 euro se i beneficiari sono due o tre.

Quali sono gli obblighi a cui devono sottostate i beneficiari del Supporto per la formazione e il lavoro?

Principalmente si devono impegnare a seguire un percorso formativo che possa permettere loro un reinserimento nel mondo del lavoro. Scopri di più qui.

Da quando è attiva la nuova misura a Supporto per la formazione e il lavoro?

L’avvio del nuovo contributo è previsto per il mese di settembre 2023.

 

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