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Sono pensionato Enpam e svolgo libera professione per cui pago regolarmente i contributi previdenziali obbligatori di Quota B da 10 anni. In più mi vengono versati contributi di circa 610 euro all’anno come Medico specialista esterno (di cui non ho mai saputo la destinazione!).

Dall’Enpam prendo circa 7mila euro lordi all’anno di pensione, ma nel 2023 ho versato circa 10mila euro per contributi di Quota B, più i contributi da Specialista esterno.

Quindi dove è il mio vantaggio previdenziale? Mi conviene continuare la libera professione? Forse no, visto che pago le tasse sul reddito in cumulo con pensione Inps!

Se potessi eviterei i contributi obbligatori.

Gabriele Luigi Sciaraffia, Milano

 

Gentile Dottore,

appena ne farà richiesta, riceverà la pensione da specialista esterno. Le verrà calcolata sui contributi versati finora dalla struttura per cui svolge attività a cui si aggiungerà, da quest’anno, anche il contributo del 4 per cento a suo carico.

In generale chi continua a svolgere la libera professione dopo il pensionamento, alla fine dell’anno ha sempre un guadagno netto, anche dopo le tasse e i contributi previdenziali che sono dovuti per legge.

Enpam non prevedeva in origine contributi previdenziali per chi era già in pensione, ma poi una norma statale lo ha imposto come misura di riequilibrio fra generazioni. In sostanza il legislatore ha voluto evitare un’eventuale concorrenza sleale fra giovani soggetti a contributi alti e anziani già percettori di pensione che, grazie all’esenzione contributiva che prima esisteva, potevano abbassare le pretese economiche.

Allo stesso tempo la legge ha fatto sì che i pensionati – che hanno beneficiato storicamente di meccanismi di calcolo più favorevoli rispetto alle attuali generazioni – se continuano a lavorare, contribuiscano alla tenuta di un sistema che altrimenti richiederebbe contributi ancora più alti a carico dei giovani. C’è quindi un interesse che va valutato anche sul piano collettivo.

Torniamo ora sul piano individuale. Per quanto riguarda la pensione che percepisce attualmente, va sottolineato che è riferita ai contributi di Quota A e Quota B che ha versato in passato. Non è possibile, quindi confrontare la pensione percepita in un determinato anno con i contributi pagati in quello stesso anno. I contributi di Quota B versati nel 2023, infatti, le daranno diritto a un supplemento di pensione che Enpam calcolerà automaticamente e le riconoscerà, con gli arretrati, nel 2024 (se ha versato tutto il dovuto nel 2023) o nel 2025 (se la rateizzazione di quanto dovuto si è protratta fino al 2024).

Non è invece automatica la domanda di pensione (nel suo caso le rimane da chiedere quella da specialista esterno), per la quale occorre fare richiesta attraverso l’area riservata oppure andando presso il suo Ordine.

 

Invia una domanda o un commento scrivendo a giornale@enpam.it

N.B. Le risposte sono curate dalla redazione del Giornale della Previdenza dei Medici e degli Odontoiatri e non riflettono necessariamente il punto di vista dell’editore Fondazione Enpam

 

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