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Vince il fronte del sì e la sanatoria edilizia in Sicilia prende forma ufficiale. Nella delicata e complessa vicenda della sanatoria nella regione più grande d’Italia che da lustri crea polemiche e divisioni divenute un caso nazionale, questa volta la nuova norma voluta dal gruppo di FdI al Parlamento siciliano ha avuto il primo sì ufficiale nella commissione Territorio e Ambiente. Di cosa si tratta? La questione in campo è la sanatoria delle case costruite sulle spiagge fra il 1976 e il 1983 in Sicilia. Il padre della proposta legislativa passata in commissione Territorio e Ambiente è il capogruppo all’Ars del partito guidato da Giorgia Meloni,Giorgio Assenza.

La norma sul piano concreto, così come è stata formulata, consente di recuperare tutte le domande di sanatoria presentate in base alla legge del 1985 — il primo maxi condono nazionale — e finora bocciate. La norma sul piano fattuale consentirebbe di superare l’impasse creato dal contrasto tra leggi regionali (pro sanatoria) e quelle nazionali (che hanno invece stoppato tali norme volute dall’Ars). La nuova norma prevede che possano essere sanati gli abusi edilizi delle case costruite entro i 150 metri sulle spiagge siciliane tra il 1976 e l’83, nel caso in cui i proprietari abbiano presentato le domande di sanatoria nel 1985. Una data cruciale, poiché dopo il 1985 la legge Galasso ha vietato a livello nazionale la costruzione delle case sulle spiagge, allargando il limite a 300 metri. Questo restringe la platea ma la nuova norma potrebbe comunque consentire di sanare (secondo i primi calcoli) tra le 200 mila e le 400 mila abitazioni (tra cui ville e villette) sulle spiagge dell’Isola.

È evidente che la vicenda ha notevole impatto sul piano del consenso politico. Secondo alcuni addetti ai lavori potrebbe interessare una platea di oltre un milione di siciliani. Di rilievo è il primo comma della norma che recita «nei Comuni che alla data del 10 giugno 1976 erano dotati di strumenti urbanistici, compresi i semplici regolamenti edilizi, non si applica l’articolo 15 comma 1 lettera A della legge 78 del 1976». Cosa vuol dire e come si traduce sul piano pragmatico? Vuol dire che dove vigevano delle regole che fino al giugno del 1976 permettevano di costruire anche sulle spiagge i vincoli di inedificabilità non si applicano. Nonostante qualche divisione passata che era emersa nel centrodestra, questa volta in commissione la norma è stata approvata. Con la sola opposizione di Pd e M5S.

Il governo regionale non ha espresso parere favorevole o negativo ma si è rimesso al voto della commissione (dove era già chiara la maggioranza del centrodestra). Rimane cruciale il passaggio definitivo nell’aula parlamentare, già in passato nonostante l’ampiezza della maggioranza di centrodestra (apparentemente unita) non sono mancate sorprese per voti importanti. L’autore della norma, Giorgio Assenza, cerca posizioni unitarie e punta sull’aspetto del superamento delle contraddizioni legislative del passato riguardo la Sicilia. E spiega: «Spero che l’iter possa continuare quanto prima in aula e finalmente si ponga fine a questa incertezza che dura da circa 40 anni. Non facciamo altro che rendere applicabile in Sicilia quello che è stato fatto con la sanatoria nazionale dell’85 nel resto d’Italia».

Per il Pd, che da tempo aveva messo in guardia sul delicato tema, era sceso in campo il parlamentare e leader regionale Anthony Barbagallo esprimendo contrarietà assoluta «a qualsivoglia sanatoria o condono edilizio e di qualunque altra norma che preveda deroghe o salvataggi di immobili, ivi compresi quelli entro i 150 metri dalla costa. La nostra è una posizione chiara, nota e non trattabile. Ci siamo opposti fermamente già nella scorsa legislatura ai colpi di mano di Musumeci. Non ci stupisce che in Sicilia il centrodestra che supporta Schifani ci riprovi senza alcun pudore nonostante le diverse pronunce della Corte Costituzionale in merito. Ci opponiamo, ci opporremo e lo faremo in ogni sede». Tra coloro che si sono espressi a favore, oltre a FdI, ci sono la Lega e la Dc dell’ex presidente della Regione Totò Cuffaro. Negli equilibri regionali decisamente importanti sono gli esponenti del MpA di Raffaele Lombardo che nonostante la nuova alleanza con la Lega di Salvini, continuano a mantenere una propria autonomia. Insomma, spiegano i bene informati, in Sicilia mai dire mai…

 

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