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Il 27 luglio 2023, la BCE ha stabilito un nuovo rialzo dei tassi di intesse. Un’ennesima decisione di stretta monetaria presa per contenere l’inflazione, con un impatto diretto sui finanziamenti a imprese e famiglie, mutui casa compresi. I tassi d’interesse sui mutui ipotecari sono già in salita costante, con i variabili ormai più costosi dei fissi.

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Da qui, si può provare a tracciare una stima di breve periodo, con estrema prudenza su tutte le previsioni a lungo termine.

Di quanto sono aumentati i tassi BCE?

I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, rifinanziamento marginale e depositi presso la Banca Centrale Europea sono saliti rispettivamente al 4,25%, 4,50% e 4,0% (+0,25%) con effetto dal 2 agosto 2023.

Quanto costano i mutui oggi?

Per un mutuo prima casa a tasso fisso le banche applicano un tasso di interesse dal 3,4% al 3.8%. Il più conveniente a luglio 2023 è il mutuo BPER, con rata mensile di €435 (mutuo a 30 anni di 100mila euro, su un immobile da 200mila euro), con Taeg 3,44%. Altre offerte interessanti sono quelle di Credem, BNL, Widiba e Webank.

Tra i mutui variabili il più conveniente a luglio 2023 è quello di ING, con rata mensile di €480, tasso del 4,17% (Euribor 3M + 0,65%) e Taeg 4,38%. Altre proposte interessanti: Banco Popolare Pugliese, Banca Sella e BPER.

Considerando i nuovi aumenti e stimando un rialzo anche per fine luglio il rincaro della rata del mutuo a tasso variabile nel 2023 è di circa il 70%.

Quando inizieranno a scendere i tassi dei mutui?

Si prevede che i tassi d’interesse sui mutui si stabilizzeranno non prima di fine 2024, intorno al 4%, con un’inflazione ancora alta nei prossimi anni: 5,5% nel 2023 e 3% nel 2024, 2% nel 2025.

Tuttavia, queste sono solo ipotesi, poiché l’andamento dei tassi è deciso dalla BCE in base all’evoluzione dell’inflazione e dell’economia: i tassi di interesse sul costo del denaro si riflettono poi sui finanziamenti bancari, soprattutto sui mutui variabili indicizzati all’Euribor, legato a doppio nodo ai tassi BCE.

Mutui convenienti oggi: tasso fisso o variabile?

Attualmente, i mutui a tasso variabile sono più convenienti soltanto nel breve periodo.

Per quelli a lungo termine, essi sono troppo influenzati dall’andamento del mercato e le previsioni future non sono molto positive, come abbiamo visto. I mutui a tasso fisso offrono invece maggiore sicurezza, anche se in genere costano di più; ad oggi però il trend si è invertito e dunque conviene puntare sul tasso fisso.

Mutui a tasso misto: meglio una soluzione ibrida?

Gli esperti suggeriscono di optare per mutui a tasso misto, come i mutui variabili con cap o i mutui a tasso misto. Queste soluzioni offrono i vantaggi di entrambe le opzioni: la convenienza immediata del variabile, ma con un “paracadute” che limita l’aumento delle rate.

Tassi di interesse oggi: a quanto ammontano?

Tra le migliori offerte di oggi per il mutuo tasso fisso segnaliamo le seguenti proposte bancarie, prendendo ad esempio un mutuo per acquisto prima casa a 30 anni da 100mila euro (per un single residente a Milano):

  1. mutuo fisso BPER – tasso 3,25%, Taeg 3,44%, istruttoria €698, perizia €280, rata mensile 435,21 euro;
  2. mutuo fisso Credem – tasso 3,35%, Taeg 3,53%, istruttoria €1.200, perizia €280, rata mensile €431,92;
  3. mutuo fisso Banca Widiba – tasso 3,50%, Taeg 3,71%, istruttoria €700, perizia €300, rata mensile €441,27.

Tra le migliori offerte di oggi per il mutuo tasso variabile segnaliamo le seguenti proposte bancarie, prendendo ad esempio un mutuo per acquisto prima casa a 30 anni da 100mila euro (per un single residente a Milano):

  1. ING: TAEG 4,38% e rata mensile di 480 euro,
  2. Banco Popolare Pugliese: TAEG 4,58%e rata mensile di 498 euro,
  3. Banca Sella: TAEG 4,58% e rata mensile di 500 euro,

Di quanto può ancora salire un tasso variabile?

A coloro che si chiedono di quanto può ancora aumentare nel 2023 il proprio mutuo a tasso variabile senza cap, la risposta non  può essere unica: in base alla rata di partenza e alla durata del finanziamento (per abbassare la rata, si può rinegoziare con la banca la durata del piano di ammortamento, allungandolo fino ad un massimo di 35 anni); per il variabile puro si può arrivare anche al 70%, secondo le stime FABI. Per i mutui variabili con cap, invece, l’aumento massimo della rata è fissato dal contratto e non può salire oltre.

Quanto aumenta il costo di un nuovo mutuo?

Per un nuovo mutuo a tasso fisso, il costo nel corso del 2023 può aumentare fino al 100% rispetto a inizio anno, toccando il 6% (da inizio 2022, siamo passati da un interesse di 1,8% a picchi del 5%). Per un nuovo mutuo a tasso variabile si sale in media del 60%.

 

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