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Dal 50 al 70% con Bonus ristrutturazioni, Bonus mobili, Ecobonus e Superbonus. Gli incentivi per installare condizionatori a pompa di calore

Con il cambio di stagione cambiano anche i modi di fare pubblicità da parte delle case produttrici.

Nei mesi invernali social, TV, radio cercano disperatamente di catturare la nostra attenzione con il classico “bonus riscaldamento“. Con l’arrivo della primavera si passa al “bonus condizionatori”.

Ovviamente, il “bonus condizionatori” in realtà non è un vero è proprio bonus, ma un’espressione giornalistica che rimanda alla possibilità di accedere ad un incentivo per l’acquisto di condizionatori in combinazione o nell’ambito di specifiche agevolazioni edilizie.

In questo articolo, ti offriamo una rapida sintesi degli incentivi previsti nel 2024 per questo tipo di apparecchi.

Al momento, i bonus che consentono di portare in detrazione l’installazione di un condizionatore sono :

  • il Bonus ristrutturazione (50%);
  • il Bonus mobili (50%);
  • il Superbonus (70%);
  • l’Ecobonus (65%).

Ricordiamo che, oltre allo sconto Irpef, l’acquisto di un condizionatore a maggiore efficienza energetica dà diritto ad una riduzione dell’Iva al 10% sul costo di manodopera necessaria per l’installazione.

I condizionatori, insieme agli altri elettrodomestici installati nelle nostre abitazioni, sono gli apparecchi che incidono maggiormente sulla bolletta. Grazie ad un impianto fotovoltaico è possibile produrre in autonomia l’energia necessaria per soddisfare il proprio fabbisogno: per questo motivo ti consiglio il software per fotovoltaico, gratis per 30 giorni, che ti consente di elaborare il progetto completo e la simulazione economica di qualsiasi tipo di impianto fotovoltaico connesso alle rete elettrica.

Chi può chiedere il bonus condizionatori?

Al bonus possono accedere proprietari, nudi proprietari, usufruttuari, locatari e comodatari dell’immobile in cui vengono installati i condizionatori. Le agevolazioni possono esser utilizzate anche dai familiari conviventi o dai conviventi di fatto che sostengano la spesa e siano intestatari delle fatture di spesa.

Chi è in affitto o in comodato d’uso e installa a proprie spese l’impianto di condizionamento (con il benestare del proprietario), al cessare del contratto mantiene il diritto a detrarre le quote residue del bonus.

Anche n caso di vendita dell’immobile in cui siano presenti i condizionatori non interamente detratti, il vecchio proprietario può accordarsi con il nuovo per mantenere o cedere il diritto a detrarre le restanti quote di bonus. La decisione va riportata nel rogito d’acquisto. Questa opzione non è valida solo per il bonus mobili, che segue sempre chi ha sostenuto la spesa.

Bonus ristrutturazione: 50% sui condizionatori come manutenzione straordinaria

In caso di installazione di condizionatori nuovi con l’ausilio di pompe di calore che permettono di conseguire un risparmio energetico per l’abitazione si può accedere al Bonus ristrutturazione del 50%.

E’ previsto un recupero del 50% della spesa sostenuta in 10 anni, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro.

L’intervento rientra infatti tra le spese detraibili per il risparmio energetico e gli interventi di climatizzazione invernale ed estiva agevolati nell’ambito della manutenzione straordinaria, come previsto dall’articolo 16-bis del TUIR.

Poiché siamo nell’ambito della ristrutturazione straordinaria, non è richiesto che l’impianto sia abilitato al riscaldamento invernale

Per il climatizzatore deve essere rilasciato l’attestato di conformità e il libretto d’impianto.

La fattura deve comprendere acquisto installazione, oppure è possibile avere due fatture distinte.

Per maggiori approfondimenti, leggi anche “Bonus ristrutturazione 2024: detrazione al 50% per importi fino 96mila euro

Condizionatori al 50% anche con il Bonus mobili

I condizionatori sono annoverati anche tra le spese agevolate dal Bonus mobili. Anche in questo caso il bonus è pari al 50% della spesa sostenuta in 10 anni, con un limite massimo di spesa di 5.000 euro nel 2024, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2023 e confermato dalla Legge di Bilancio 2024.

Si può beneficiare del bonus mobili per i condizionatori a patto che:

  • la spesa avvenga nell’ambito di una ristrutturazione straordinaria
  • la data di inizio lavori di ristrutturazione sia antecedente a quella di acquisto dei condizionatori
  • la ristrutturazione si riferisca all’anno precedente o a quello in corso in cui si intende usare il bonus mobili.

In questo modo il condizionatore potrà essere scomputato dal reddito al 50% della spesa, fino a un massimo di 5.000 euro per il 2024, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2023 e confermato dalla Legge di Bilancio 2024.

Per maggiori approfondimenti, leggi anche “Bonus mobili 2024: la guida

Condizionatori con Ecobonus 65% in caso di sostituzione della caldaia a gas

Si ha diritto all’Ecobonus al 65% se si decide di sostituire una caldaia a gas con uno o più climatizzatori da utilizzare, dunque, come impianto di riscaldamento in via esclusiva e non di appoggio al gas. In questo caso, quindi, l’impianto deve essere abilitato al riscaldamento invernale e lo deve sostituire.

In sostanza al posto di una caldaia a pompa di calore che mandi l’acqua calda nei radiatori, si può installare una serie di split nelle varie stanze, collegati ad una o più unità esterne, e non utilizzare più i radiatori.

Per accedere all’agevolazione non serve dunque un contestuale intervento di riqualificazione energetica, ma è necessario avere l’asseverazione di un tecnico abilitato e la scheda informativa degli interventi realizzati in cui riportar l’importo delle spese sostenute, il risparmio energetico ottenuto (tramite attestato di prestazione energetica), i dati catastali e personali di chi detrae la spesa.

Per maggiori approfondimenti, leggi anche “Ecobonus 2024: cosa rientra e come funziona?

Superbonus al 70% per i condizionatori? Solo nell’ambito di interventi trainanti

Con il Superbonus è prevista una detrazione del 70% sul costo sostenuto per l’acquisto o l’installazione di impianti di climatizzazione e anche per la sostituzione dell’impianto di condizionamento.

La spesa è ammessa a contributo solo effettuata nell’ambito di uno degli interventi trainanti del Superbonus (come l’isolamento termico delle superfici verticali e orizzontali o la sostituzione della caldaia con impianti centralizzati a condensazione) effettuati nei condomini.

Interventi come l’isolamento termico delle superfici verticali e orizzontali o la sostituzione della caldaia con impianti centralizzati a condensazione danno diritto alla detrazione. L’installazione dell’apparecchio deve garantire un miglioramento di due classi energetiche certificate con l’Ape.

Per maggiori approfondimenti, leggi anche “Superbonus 70%: come funziona nel 2024

Come si può richiedere il Bonus condizionatori

Allo stato attuale il bonus condizionatori si può ottenere solo attraverso la dichiarazione dei redditi senza limiti Isee (non è più prevista né lo sconto in fattura né la cessione del credito).

Inoltre, il pagamento deve avvenire tramite bonifico parlante, indicando nella causale del versamento il riferimento normativo, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il codice fiscale o la partita IVA del beneficiario del pagamento.

L’incentivo è spalmato in 10 quote annuali per Ecobonus, Bonus ristrutturazioni e Bonus mobili, in 4 anni per il Superbonus.

Va infine precisato che chi ha in atto una ristrutturazione e usufruisce dell’Ecobonus, è obbligato a inviare una specifica comunicazione all’ENEA, entro 90 giorni dal termine dei lavori.

 

 

 

 

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