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Il decreto Salva casa ha subito alcune modifiche alla Camera, dove è in corso la sua conversione in legge. Cambiano le norme sugli abusi edilizi nei condomini, mentre anche le pergole bioclimatiche diventano costruibili in edilizia libera.

Entrano nel vivo i lavori sul decreto Salva casa, il piano di sanatoria edilizia varato dal governo Meloni a fine maggio – su iniziativa soprattutto del ministro Matteo Salvini – e ora in via di conversione in legge alla Camera, dove sono arrivate le prime modifiche da parte della commissione Ambiente. Tra i primi emendamenti approvati, alcuni modificano le norme sull’edilizia libera, includendo anche le pergole blioclimatiche, mentre altre facilitano i lavori nei condomini in cui sono presenti abusi edilizi. Il ddl è atteso in Aula mercoledì, quindi gli emendamenti saranno tutti votati tra lunedì e martedì: sul tavolo anche il tema del Salva Milano.

Sì ai lavori in appartamento se c’è abuso nel condominio

La prima novità è che se in un condominio ci sono abusi edilizi, si potranno comunque effettuare dei lavori di riqualificazione in un singolo appartamento al suo interno. Allo stesso modo, se l’abuso edilizio si trova all’interno di un solo appartamento, resterà possibile fare lavori nelle aree comuni del condominio.

In termini più tecnici, la nuova norma prevede che per dimostrare “lo stato legittimo delle singole unità immobiliari”, cioè degli appartamenti, “non rilevano le difformità insistenti sulle parti comuni dell’edificio”. Dunque, un appartamento può essere perfettamente in regola anche se si trova in un condominio dove ci sono irregolarità. Viceversa, “ai fini della dimostrazione dello stato legittimo dell’edificio non rilevano le difformità insistenti sulle singole unità immobiliari dello stesso”.

Sempre per quanto riguarda gli abusi, saranno più lunghi i tempi concessi per rimuoverli quando interviene il Comune. Oggi, da quando arriva un’ingiunzione comunale ci sono tre mesi per intervenire. Con la conversione in legge del decreto, invece, si andrà fino a otto mesi: infatti il termine potrà essere prolungato “con atto motivato del Comune” fino a otto mesi “nei casi di serie e comprovate esigenze di salute dei soggetti residenti nell’immobile all’epoca di adozione dell’ordinanza”, o anche in caso di “assoluto bisogno o di gravi situazioni di disagio socio-economico, che rendano inesigibile il rispetto di tale termine”.

Nuove opere in edilizia libera, via libera a pergole bioclimatiche

Altra novità tocca invece il campo dell’edilizia libera, cioè delle opere che possono essere effettuate anche senza permessi né comunicazioni. La versione originale del decreto Salva casa, già in vigore, ha inserito in questo elenco di opere anche le tende da sole, facendo varie specifiche tecniche. Con un emendamento, ora, si aggiungeranno anche le pergole bioclimatiche.

Si tratta di quelle strutture esterne, composte da lamelle, che si trovano spesso nei giardini delle case, collegate all’abitazione. Hanno la funzione di schermare da pioggia o sole. In particolare, l’emendamento riguarda le tende a pergola, anche quelle bioclimatiche, con telo retrattile. Dovranno essere collegate alla casa o all’appartamento, e non costituire uno “spazio stabilmente chiuso”, che aumenterebbe la metratura dell’abitazione. In più, l’impatto visivo e di ingombro dovrà essere minimo.

Per quanto riguarda le Vepa, o vetrate panoramiche amovibili, queste sono già costruibili in edilizia libera. Con il decreto Salva casa possono essere costruite anche sui porticati, ma un emendamento specifica che questo non vale per quei porticati sui cui c’è un diritto di uso pubblico, o comunque nei porticati esterni di un edificio che danno su uno spazio pubblico. In questo caso serviranno dei permessi.



 

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