Una raccolta fondi per pagare il mutuo o altrimenti perderanno la casa. Giuseppe Novissimo è un 26enne napoletano che ha deciso di avviare una raccolta fondi per salvare “la casa di mamma”, ossia la casa di famiglia nel centro di Napoli, e trovare i 30mila euro richiesti dalla banca. Con un messaggio condiviso sulla piattaforma buonacausa.org, Giuseppe ha raccontato la storia di questa casa e delle sue traversie: il padre ha chiesto un mutuo per ripagare i lavori necessari per ristrutturare quella casa, poi la crisi ha reso difficile continuare a guadagnare e pagare quel mutuo e alla fine è arrivato l’avviso di pignoramento e la richiesta di fare un “saldo e stralcio” per estinguere il debito, pagando 30mila entro una certa data.
La raccolta fondi di Giuseppe per salvare “la casa di mamma”
La madre di Giuseppe è cresciuta a Napoli centro, in una casa che si trova proprio nel cuore della città. Lì Giuseppe ha passato i primi dieci anni della sua vita, poi tutta la sua famiglia (padre, madre e sorella) si è trasferita a Quarto, in provincia. Il sogno dei suoi genitori era però di tornare a vivere a Napoli.
“Improvvisamente la svolta: mio nonno (padre di mia madre) mette a disposizione la sua casa sita in centro città per dividerla a metà con noi. Dopo un anno di lavori, la casa era a tutti gli effetti di proprietà di mia madre e, finalmente, potevamo vivere in centro città e crescere con tutte le possibilità desiderate. Purtroppo però, i lavori sono risultati costosi e i miei hanno acceso un mutuo condiviso per ripagarli; garanzia: la casa”, racconta Giuseppe nel suo messaggio sulla piattaforma. “Dopo non molto, mio padre inizia a non pagare più per via della crisi. La cosa va avanti per molto. Arriviamo all’avviso di pignoramento qualche anno fa. Da lì, si cerca di trovare una via di sdebitamento per risolvere la questione….il nostro avvocato la tira per le lunghe fino ad arrivare ad oggi: la banca non vuole più saperne di eventuali nuovi lunghi pagamenti e pare che l’unica via sia il ‘saldo e stralcio’. Questa pratica consiste nel proporre una cifra inferiore alla banca rispetto al debito da sanare, ma immediata (30.000 euro). La prossima settimana ci sarà l’udienza e non sappiamo ancora dove prendere questi soldi. Le stiamo provando tutte, o così o la casa verrà messa all’asta, mia madre resterà in strada e perderemo l’unica proprietà che abbiamo”.
In poco tempo sono già stati raccolti più di 3mila euro, ma l’obiettivo è ancora distante. “Molti stanno donando, anche pochi euro possono aiutarci”, ha detto all’Ansa Giuseppe. Suo padre è un operatore economico che lavora nel settore della ristorazione, tra i più colpiti dagli effetti provocati dalla pandemia da Covid. “Il momento è difficile ma mi sto accorgendo che, malgrado i tempi bui che stiamo vivendo, c’è ancora gente disposta ad aiutare chi è finito in difficoltà a causa del virus, e questo mi sta dando fiducia”, ha concluso il giovane.
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